STATE ATTENTI, non sono cambiati.
Mistificano la storia, facendo finta di essere arrivati solo adesso, come sta accadendo a Pistoia; invitano alla moderazione verbale, loro che “uccidere un fascista non è reato”; parlano di accoglienza e di eguaglianza, ma a casa degli altri, e si preparano a tornare sulla scena.
Sono loro, la plebaglia rossa travestita con le autoreggenti di Maria Elena Etruria o con il culo a mollo del Nichi Vendola di turno.
Perdono le elezioni a ripetizione, ma comandano ancora e si permettono di fare commemorare all’Anpi, associazione “grattigiani” d’Italia, in quel bordello che si chiama Senato della Repubblica, il giorno della memoria dedicato alle Foibe, gradito omaggio del compagno Tito e degli n.n. di Togliatti. Chiamano un assassino a parlare della sua vittima. Questa è l’Italia dei Benetton, dei Cinci Gruber e di Sanremo.
Se sapessimo che al di là delle stantie schermaglie politiche ci sono persone che si preparano al finale della contesa con la determinazione di niente concedere al perdente, come sempre hanno fatto queste canaglie, allora ci sentiremmo più tranquilli e determinati; ciascuno nei limiti delle proprie possibilità e nel proprio settore. Allora, per questi pezzenti travestiti da buonisti in servizio permanente effettivo non ci sarebbe scampo.
Purtroppo, e sottolineo purtroppo, in quel variegato mondo che qualcuno chiama erroneamente “destra” e che andrebbe chiamato in maniera omnicomprensiva Italia, con ciò sottintendendo Popolo, Nazione, Tradizione, c’è ancora qualche fesso che si diletta a citofonare o qualche pulzella che avendo solo sfiorato lo scempio al quale la sua generazione è stata sottoposta e poi svenduta, invece di aggregarsi, per “finirla una volta per tutte”, si accapigliano sulle prossime candidature regionali secondo il democratico manuale Cencelli.
Mentre loro litigano i vari Palamara, Terracciano ed associazioni (a delinquere?) varie, non potendo mettersi il loro indumento rosso, chiamato “toga”, applicano il metodo interpretativo della legge e la piegano alle loro estemporanee cazzate.
Quelli come loro che ancora indossano la toga d’ordinanza, cioè nera, e che fanno silenziosamente il loro dovere, vivacchiano nei tribunali periferici e magari osservano, con tristezza di uomini perbene, le sfolgoranti carriere dei loro compagni che si chiamano Grasso, Casini e razzumaglia varia, perfetti esempi di magistratura militante come quel cadavere di Oscar Luigi Scalfaro che per decenni ci ha puppato il vitalizio e la pensione da magistrato di primo presidente di cassazione, avendo fatto il magistrato solo per qualche annetto; il tempo di mandare a morte sette persone quando era pubblico ministero di un tribunale del popolo nelle radiose giornate…
O questa cosiddetta “destra” si decide a fare corpo unico con condivisi obiettivi o l’avvenire di questo popolo sarà ancora nelle mani di burattini sinistri e di sinistra.
Ciò che sta accadendo con le elezioni (già perdute) in Toscana è la cartina di tornasole; ci si accapiglia sul nome del candidato alla Regione senza comprendere che l’avversario – anche i rossi lo chiamano così, ma per loro non ci sono avversari, solo nemici – da battere è la ragnatela di potere che da più di settanta anni sta soffocando questo territorio con menzogne sapientemente propalate e supinamente accettate: a partire dalla Sanità sempre più privata, sempre meno pubblica e sempre più terreno di caccia di delinquenti e mafiosi che chiudono ospedali e che con la compiacenza della magistratura fanno sparire centinaia di milioni di € e nominano i responsabili operativi, quelli che materialmente ci mettono le mani addosso, in virtù di merito politico e non professionale.
Se la cosiddetta destra si deciderà a denunciare questo sconcio, città per città, paese per paese, uscio per uscio, allora possiamo cominciare a sperare. Altrimenti, in Toscana, come evento di disputa naturale abbiamo già Fiorentina contro Juventus.
Se, cara destra, non hai le palle, fai a meno di presentarti!
Felice De Matteis
[redazione@linealibera.it]
Delitto di cronaca, critica e satira
One thought on “sommersi & salvati. SE LA DESTRA TOSCANA NON SMETTE DI GIOCARE PARTIRÀ DAL BINARIO 16 PER AUSCHWITZ ANCHE STAVOLTA”
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