covid-19 agliana. LA STAMPA, LE NOTIZIE, L’IDIOZIA DELLA GENTE E «A CIASCUNO IL SUO»

La segretaria Donatella D’Amico ai suoi tempi avrebbe deciso così. Ma non era finita la dittatura rossa di Agliana?

QUANDO NON SO CHE FARE
MI METTO A CHIACCHIERARE
E A VUOTO OGNOR LO FACCIO
PERCHÉ NON SO SPARARE CHE A CASACCIO


Il sindaco Benesperi anche stamattina si arrabbierà. E allora? Dovrà farsene una ragione. «Quanto costano le banane a Palermo?». Se c’è da pagare, pagheremo

 

AGLIANA. La notizia data ieri sera, covid-19. il primo decesso della provincia spetta ad agliana, e soprattutto le reazioni di qualche lettore professore di diritto (e di rovescio), meritano alcune doverose precisazioni.

Quale privacy sarebbe stata violata? La prima vittima del coronavirus, tesoro dei democratici – perché loro, con Rossi, i cinesi li abbracciavano in segno di democrazia e di ripudio del fascioleghismo –, non era un minore, non era un suicida, non era un incapace di intendere e di volere, non apparteneva a nessun’altra categoria protetta, non è stato fotografato in casa sua o in ambiente davvero privato.

È deceduto in una struttura pubblica, in luogo pubblico, in ambiente pubblico. Per lui – della cui perdita tutti proviamo dolore – oggi saranno stampati e affissi manifesti funebri: e non credo con un «N.N.» al posto del nome e cognome.

Perciò, maestrine della Cgil e signore semicasalinghe (con il massimo rispetto per le casalinghe vere) che non sanno che altro fare se non spettegolare su facebook perfino con il cellulare e perfino alla guida in auto (cioè a ogni ora del giorno e della notte), ripeto la domanda per chi ha il neurone  scollegato: quale privacy sarebbe stata violata?

Mi preoccupa, e non poco, un altro e più qualificante aspetto, nella vicenda. Che un giovane sindaco, Benesperi, si metta sugli attenti agli ordini dei compagni della sanità toscana che gli avevano detto di non parlare.

Bravo! Con tutte le sue lauree, Benesperi (ma anche molti altri dei nostri amministratori locali, regionali e nazionali) mostra l’assoluta fragilità della preparazione, della competenza, del rispetto e dell’affermazione dei diritti costituzionali a unico vantaggio di un «paté di cervello comunista» che, come in Cina, in Corea del Nord e nel mondo (Europa compresa), ha validissimi rappresentanti fra quel popolo che la cultura di sinistra ha castrato nel cervello e nei coglioni. Gli zombi della politica globalista.

Sentir dire a un sindaco che l’Asl gli ha «raccomandato di non parlare», è come fare l’elogio del profumo del concio. Vi piace, gente, il profumo del concio? Li gradite gli effluvii di quella «buìna» che, una volta, nei giugni aglianesi dei poveri fino agli anni 60, veniva sparsa in terra sull’aia per tappare i buchi delle formiche perché nessun chicco di grano venisse portato via da quelle bestiole?

Giulia Ammannati Palandri. La accomuna al sindaco, suo avversario, la sola voglia di straccettare Alessandro Romiti

E ancor più sentir dire a un sindaco che «spera che noi paghiamo» perché abbiamo violato la sacra cella del tempio di Gerusalemme, è la testimonianza vivente del fatto che, da dopo l’assassinio di Craxi, i comunisti sono il vero Covid-19 dell’Italia e ci ammazzano tutti con la loro mente superiore.

Questi signori e queste signore che chiacchierano su facebook – camera non certo privata, ma con vista, del piacere della masturbazione globalizzata, che li mostra tutti intenti ad autogodere di se stessi e della propria in-intelligenza – sono i degni «cittadini» non della moderna democrazia, ma di quel pantano bellettoso (dalla dotta Blimunda definito Agrumia), in cui nuotano non pesci, ma rane e bisce bottaie, biacchi e scarabei o – in aglianese andante – i “ruzzolamerda”.

Cari lettori aglianesi, abitate nel posto giusto: quello della dottoressa Donatella D’Amico, che secretava anche la carta igienica dei cessi del Comune se era marcata dalla sigla del produttore; che faceva aspettare Benesperi assai più di un mese per ottenere copia dei documenti che gli spettavano di diritto; che non rivelava niente di niente perché tutto era «privacy». Sì, privacy di cervello, primaditutto!

Chiudetevi nelle vostre stanzine facebook e fate quello che dovete fare: ai lavori manuali mostrate di essere molto adatti. Per il resto siete una frana.

E tenetevi la vostra mentalità globalizzata aglianese, il vostro clero predicante antisalvini e filopalestinese, la vostra Misericordia cantavano i grilli che ha sempre fatto gli affaracci suoi, le vostre forze dell’ordine che eliminano tutti quelli che gli stanno sul culo (dov’è finito il luogotenente Laccertosa?).

Tenetevi i vostri funzionari di partito che imperversano in Comune; che scaricano denunce anonime e poi finiscono loro sotto inchiesta anche se gli avvocatini di Pistoia li fanno assolvere; che non hanno voglia di fare nulla e si gingillano invece di fare bilanci a tempo debito o seguire servizi come il suolo pubblico per il commercio, che pure che spettano loro.

Ambra Torresi. Benesperi, casto e puro come un fiorellin di serra. Non ha colpe il bimbo…

Tenetevi anche le monache filopaoline che votano Pd; ex comandanti della polizia municipale che vi hanno fottuto spendendo quattrini vostri per Tvl e Luigi Egidio Bardelli al fine di reclamizzare una caccola di Giugno Aglianese; tenetevi un Vannuccini che non va mai in giunta, una Noligni che non sapeva nulla di soldi e lascia un buco a bilancio; una Tonioni che paga a botta il suo Pane & Rose e ancora sta lì a scodinzolare in Comune perché nessuno le ha chiesto ragione di quei quattrini fumati; gli arrembatori come i rivoluzionari della fu giunta-rovescia di Mangoni, buoni a ciacciare quanto a non concludere una beata minchia.

Tenetevi tutto questo e anche gli insulti che, motivatamente, la signora Blimunda vi rivolge, con forbite parole, con le sue “corrispondenze amorose” su Agrumia – dedicandovi tutto il proprio malcelato disprezzo.

Evidentemente la Cava Briganti (il nome la dice tutta…), di cui bevete l’acqua, vi ha fatto assumere (grazie al Pd) parecchio glifosate (a Casalguidi, invece, bevono il cloruro di vinile: ha più gradi) e vi ha abbrustolito i mono-neuroni che avete nel cranio.

Parlate – date retta – di ciò che meglio sapete: cioè di quant’è buono e grande e salvifico il Pd o l’altra sinistra (per il Guercini e il Bartoli). Altro non conoscete. Tantomeno il buonsenso. Perciò fermatevi al Pd & C..

Al tempo stesso anche Benesperi, sindaco di centrodestra, vezzeggiato, blandito e cullato dalle sirene onniscienti, si auguri pure che noi paghiamo i nostri errori. Il tempo arriva per tutti: noi non ci tiriamo indietro.

Lucilla Di Renzo, responsabile del San Jacopo: dà ordini alla politica?

Ma lui, il sindaco corretto (al rum), che s’inchina alla Lucilla Di Renzo, la marchesa del San Jacopo, dove tutto va bene per decreto di Rossi e note-stampa della Ponticelli, vogliamo vederlo cosa farà quando in aula dovrà giustificarsi dinanzi al giudice perché il fu-comandante Andrea Alessandro Nesti lo ha denunciato (peraltro insieme a noi) dato che, anche lui, il signor «millecause» (come milleproroghe), a «ovosodo», non voleva che facessimo sapere alla gente le sue manovre fragaiane per tenersi il posto che il Consiglio di Stato (e non noi) gli aveva tolto.

E sapete quante altre verità abbiamo in borsa? Tante quanti erano i titoli tossici nella pancia delle banche italiane filopiddì in fallimento, dal Monte dei Paschi a Banca Etruria ai troiai veneti e della Puglia.

Siamo seri! Quando sarà l’ora, cari fariseini scandalizzati della privacy, «preparatevi il tabuto», si dice in lingua sicula. Vedrete, stese al sole, tante notiziole interessanti che sapete tutti, ma che tutti tacete trattenendole come fanno i bimbi col piscio.

Stringere le gambe non serve: alla fine si fa una bella sgorata. Essalutamassòreta!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Delitto di cronaca, critica, satira e verità
Le monache (di chiesa, del Pd, della DDR uso-Merkel) fanno come la suora di Amici miei: di notte vanno a letto col primario…
Lucilla, non ci incanti. I problemi al San Jacopo son tanti!


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