coronavirus. E ALLA SICUREZZA DEI PICCOLI OSPEDALI DI PROVINCIA CHI CI PENSA?

Il “Carlo Poma” di Mantova

PISTOIA. [a.b.] A proposito della emergenza Coronavirus e della situazione dei piccoli ospedali di provincia ci scrive infuriata e arrabbiata una lettrice.
“Ci sono piccoli ospedali come il Carlo Poma di Mantova dove si lavora in modo assurdo. Mia nipote si trova a Pieve di Coriano in provincia di Mantova e lavora in  ospedal.

Una sua collega oggi è stata ricoverata (con radiografie ai polmoni brutte). Gli hanno fatto il tampone ma per il risultato dovranno aspettare almeno 36 ore prima di sapere se è positivo oppure no. Non hanno dispositivi dpi nonostante tutto l’ospedale sia stato convertito a Covid eccetto il reparto dove lavora mia nipote.

Stanotte si è presentata dentro il reparto una dottoressa con tuta, maschera e guanti che non si era tolto prima di entrarvi. Ha toccato qua e là e poi sembra se ne è andata perché aveva sbagliato reparto”.

“Con questo volevo porre l’attenzione anche sui piccoli ospedali che sono in trincea. In televisione fanno vedere i soliti ospedali ma di questi operatori nelle realtà di provincia non se ne preoccupa nessuno”.

Nei giorni scorsi medici e infermieri di questo ospedale hanno deciso di uscire allo scoperto nonostante la Regione Lombardia abbia da settimane imposto il diktat del silenzio nei confronti della stampa.

“Mia nipote – conclude la nostra lettrice – ha tanti amici che lavorano in prima linea e oltre ad essere esausti hanno tanta paura. Lo sanno che il lavoro è quello ma devono avere la possibilità almeno di potersi proteggere”.

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