LAGO NERO. Nonostante il meteo, a dire il vero, promettesse sfracelli, il richiamo di un concerto al Lago Nero, nell’ambito della manifestazione Sentieri Acustici è stato così imperioso che di buon mattino ci siamo avvitati in macchina su per la Modenese fino all’Orto Botanico e da lì a piedi alla volta del Lago Nero, passando per i Sassi Scritti.
Poche gocce di pioggia non ci hanno impedito di raggiungere il sentiero, continuare tra i faggi e, passo dopo passo, riapprezzare (ogni volta è tutto nuovo) colori e forme del bosco.
Dopo un lungo cammino tra i rami intrecciati della faggeta, si vede brillare una piastra di pietra grigia, che deve aver acceso la fantasia di molti visto che dal 1600 varie generazioni di persone hanno istoriato la sua superficie.
Su quella tavola si trovano disegni, anche molto belli, di fiori, una pistola, motti, date e naturalmente nomi e cognomi. Inoltre l’enorme sasso è percorso da una scanalatura, nota nei secoli per la sua capacità di favorire la fertilità: le donne che desideravano una maternità dovevano scivolare lungo la fessura per garantirsi l’agognata gravidanza.
Sullo stesso sentiero, pochi passi più avanti, abbiamo incontrato anche i segni di qualche pratica magica un po’ inquietante, mozziconi di candela, strisce di stoffa bianca (le infule) e sassi ammucchiati in varie fogge (il luogo evidentemente continua a produrre suggestioni).
L’uscita dal bosco però è illuminata da un bel sole che inonda i prati pieni di mirtilli, bocche di leone, funghi (cimbali, galletti), genziane e fiorellini minuscoli innominati ma non importa, colori e profumi ci accompagnano verso il rifugio del Lago Nero e già vediamo gruppi e file di persone che scendono dal Monte Gomito e convergono nella valle del Lago, richiamati dall’evento musicale previsto per le 15:30 del pomeriggio.
Intanto da sopra l’Alpe delle Tre Potenze inizia a scendere una nebbia soffice, il cielo si chiude, siamo arrivati al Rifugio ma … il concerto non ci sarà, ci informano che è stata sostituita la location, come già preannunciato in caso di maltempo.
È comunque l’ora di pranzo: nel rifugio e nello spiazzo antistante ci sono tanti ragazzi, tanti adulti, un nutrito gruppo di boy scout di Modena che pregano in cerchio prima di tuffarsi sulle provviste contenute nei loro zaini gonfi.
Niente musica purtroppo, ma pur sempre una bella domenica d’agosto, a prescindere.