covid-19. AGLIANA SENZA “GIUGNO AGLIANESE”? MEGLIO, ALMENO NON SI BUTTANO VIA DECINE DI MIGLIAIA DI EURO PER FORAGGIARE COMPAGNI, FIANCHEGGIATORI E TVL PISTOIA!

Luca Benesperi ha annullato il “Giugno”: pena o sollievo?

 

AGLIANA. Ci associamo ai 30 commentatori e ai 130 “piacisti” che hanno plaudito alla prudente decisione dell’amministrazione Benesperi di annullare l’edizione 2020 del Giugno Aglianese che lo ha impegnato (per quasi ben sette minuti) con l’Assessore Giulia Fondi in un prosaico e struggente annuncio pubblicato sulla pagina Fb, ricadendo spesso in argomenti ovvi e scontati, ma molto glamour.

Che anche Benesperi sia caduto dentro ai condizionamenti pavloviani delle comunicazioni retoriche e struggenti, sempre farcite di enfasi ipnotizzanti e, perciò molto politically correct, alla maniera dei sindaci rossi che l’hanno preceduto?

Che sia dunque stato colpito dal virus della “sindrome di Stoccolma”? Noi, che abbiamo seguito le cronache del consiglio (anche con delle bottargate…) non lo riconosciamo più. Comunque, concordiamo: prima vivere e dopo filosofare!

Non possiamo però  rimanere indifferenti alla questione, dopo che abbiamo stigmatizzato la precedente gestione ventennale del “giugno”: un pozzo senza fondo in cui ‘amministrazione magnanensiana/ciampoliniana/mangoniana (e ora benesperiana), spendono non pochi soldi per finanziare le varie entità organizzative associate e sia ben chiaro: ogni lettore sa bene che lo “street food” non viene a gratisse, ma lo pagano profumatamente.

Chi segue il nostro giornale, potrà comprendere che è più verosimile che Luca Benesperi non abbia affatto “il cuore tanto infranto” dalla costrizione dell’obbligo di annullamento per l’odierna congiuntura: l’amministrazione avrebbe dovuto infatti passare il vaglio del patron Lido Mencuccini, satrapo del “Lago I Maggio” che, alla luce del suo insediamento e del possibile cambio di direzione, avrebbe potuto chiedere il pagamento di qualche “pedaggio”, in cambio dell’organizzazione della Sagra del pesce.

Il satrapo della sagra del Pesce, Lido Mencuccini

Infatti Lido vorrebbe sapere – e lo ha già espresso – se Benesperi ha intenzione di cambiare anche i termini di impugnazione del ricorso pendente al Tar per gli abusivismi di parte del locale ristorante pizzeria “Lago 1° Maggio”: roba grave e non condonabile, cioè da demolirsi con le ruspe, come le ville dei Casamonica a Roma.

L’evento del 2016 della sagra, dopo una interruzione inspiegata.

Insomma, Lido Mencuccini è, di fatto, anche il patron della Sagra del pesce che viene tenuta l’ultima domenica di giugno e ha già detto “niet” nel 2015, con un pretesto davvero ridicolo: l’evento cataclismatico della bufera del 5 marzo che ne avrebbe “impedito” l’organizzazione e lo svolgimento.

Un chiaro preteso per una ritorsione verso l’amministrazione di Mangoni: che ci azzeccava, avrebbe detto l’italianista Di Pietro, a distanza di 120 giorni? Ma il Giugno aglianese, non è solo “pesce fritto”.

Il Luna Park del campo Bellucci negli anni 80: si stava meglio quando si stava peggio? (foto Marcello Fantacci)

Altra immagine diurna del Luna Park degli anni 80 (foto Vito Fantacci)

Luna Park anni 80 (foto Vito Fantacci)

Festa della battitura (Foto Daniele Neri, Fb)

Che dire della perdita delle performance chitarristiche del puparo Paolo Magnanensi? Quest’anno ci mancheranno le sue melodie anni 80, come ci mancheranno i revival dell’Isola di Uàit e anche il postmelodico sound del compagno Fabrizio Magazzini, quello che non sapeva delle irregolarità del bando assegnato ad Agisport e sul quale incombe ancora l’inchiesta della Corte dei Conti.

Il puparo protesta per le nostre attenzioni, durante i suoi concerti.

Però, anche in questa sequela di disgrazie, una fortuna c’è. La comunità dei cittadini afflitti dalla sofferenza della rinuncia potrà parzialmente consolarsi: quest’anno, le casse del Comune non vedranno disperdersi gli oltre 35.000 euro di finanziamenti a fondo perduto per la promozione del Giugno, affidati all’ottimo Luca Nesti e riversati a pioggia nelle varie associazioni che sono lì, pronte alle attività ludiche come la famigerata “Pane & Rose”, prima inter pares.

I cittadini di Agliana, hanno speso quasi un milione di euro (cioè due miliardi delle vecchie lire, vedetevi il libro del “giugno aglianese” pubblicato in altro articolo) per foraggiare il retroterra della associazioni allineate e controllate dai vari sovietkommissar imposti dal P[artito] D[ominante], con tanto di pubblicità profumatamente pagata alla Tvl di Luigi Egidio Bardelli, su illegittime determine di spesa del fu Comandante Andrea Nesti.

Se così vi piace: panem et circenses!

Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]


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