libri. QUATTRO CHIACCHIERE CON MARCO VOZZOLO

Gianluca Risi con Marco Vozzolo

PISTOIA. Maggio 2020 (ai tempi del coronavirus). Facciamo due chiacchiere con lo scrittore Marco Vozzolo.

Lo abbiamo ovviamente incontrato in maniera virtuale — di questi tempi ci si incontra a distanza con le videochiamate — per una intervista– chiacchierata.

In altri tempi avremmo potuto incrociarlo sicuramente in centro a passeggio con i suoi due figli mentre osservava qualche scorcio della nostra città, pronto a cogliere idee per i suoi prossimi lavori letterari.

Marco Vozzolo è nato in provincia di Latina, ma per amore (ha una bellissima moglie e due splendidi figli

e recentemente è entrato a far parte della sua famiglia anche Tappo,simpatico ed esplosivo esemplare di Jack Russell) e poi anche per lavoro si è fermato a Pistoia.

Nel 2016 Marco Vozzolo per Leone editore pubblica La corona del re longobardo, vicenda ambientata nella Pistoia del 1323 dove si intrecciano la vita normale (ai tempi del medioevo) di una città, con gioie, dolori, lutti, amori e l’assedio delle truppe di Castruccio Castracani.

Il protagonista però non è il temibile condottiero di ventura ma un cavaliere fuggito dalla Terra Santa, Ruggero da Suio, che si ritrova a Pistoia e, invece di prendere la strada che lo riporta a casa, nella città governata dai Tedici, e dal vescovo Ildebrando, Ruggero trova l’amore e la forza di schierarsi contro i soprusi e le ingiustizie.

La corona del re longobardo

La bravura di Marco Vozzolo nel raccontare gli accadimenti è quella dei talentuosi scrittori che ti accompagnano all’interno di una storia, ti fanno conoscere i protagonisti, ti mettono nella condizione di crearti un volto e dare una voce ad ogni personaggio che compare nella narrazione, anche i personaggi secondari.

Il suo lavoro di ricerca dei documenti che riguardano le storie che racconta è meticoloso, quasi maniacale, perché Marco Vozzolo vuole regalare ai suoi lettori la possibilità di viaggiare nello spazio e nel tempo, come se ogni libro fosse una macchina fantastica,dove dar libero sfogo alla fantasia e alle emozioni, ma partendo da basi concrete.

La corona del re longobardo è così avvincente che nella lettura degli scontri tra le varie fazioni, nella descrizione dell’assedio, vi sembrerà di sentire il rumore delle spade che si scontrano e dei dardi scoccati dai balestrieri che vi sibilano vicini.

Marco Vozzolo scrive permettendo davvero al lettore di farsi prendere per mano e poi scegliere di avere più o meno simpatia o avversione per i personaggi, una sorta di percorso semi guidato, ma poi chi legge si sente libero di fantasticare a sua volta.

Per i suoi figli Marco ha sempre creato storie esclusive, raccontando loro fiabe che non sono presenti in nessun catalogo, ma solo nella famiglia Vozzolo, regalando così a loro esclusive perle narrative.

Il valore delle piccole cose è l’opera letteraria del 2017, sempre per Leone editore che fa fare al lettore un altro passo nella Storia.

Si inizia con le vicende lavorative e familiari di Lorenzo, che in poco tempo si ritrova travolto da una serie di eventi negativi, tra cui la morte del padre, fatti che lo portano a tornare a Castelforte, paese dove è nato e dove si troverà a confrontarsi e fare i conti con episodi che porteranno il lettore indietro nel tempo, tornando alla seconda guerra mondiale, quando il paese venne bombardato e praticamente raso al suolo. ,Castelforte infatti si trovava sulla linea Gustav.

Vozzolo ancora una volta ha effettuato un meticoloso lavoro di ricerca documentale, confrontando i dati trovati con i racconti autentici di chi quella tragica esperienza l’aveva vissuta, insieme ad Antonio ed Hans, protagonisti con Lorenzo e il racconto così diventa ancora più suggestivo; ti sembra di passeggiare per Castelforte, ti gusti persino la bellezza dell’orto che aveva il padre di Lorenzo.

Ho chiesto a Marco come si sente quando scrive la parola fine,quando ha portato a compimento una fatica letteraria. Mi ha risposto che dopo la parola “fine”, ha indubbiamente bisogno di far riposare la testa. Mi ha anche rivelato che quando entra in libreria e trova i suoi libri, apre le pagine a caso e si mette a leggere, e inevitabilmente, in maniera molto critica trova che alcuni passaggi avrebbero dovuto esser sviluppati meglio (è molto severo con se stesso). Però essere sugli scaffali delle librerie accanto a Ken Follett…mica è da tutti!

Il prossimo racconto di Marco Vozzolo sarà La bottiglia di Napoleone ,e saremo accampagnati in un salto temporale tra due epoche nella Provenza, immersi nei vigneti di quella terra dove Luc avrà a che fare col diario che raccoglie le vicende di Lazare soldato delle truppe napoleoniche che ha avuto a che fare col vigneron che curava la fornitura di vino di Napoleone.

Tra l’altro il nostro ottimo autore è anche un apprezzato sommelier,oltre che bravo cuoco. Chi sta scrivendo lo può testimoniare. Quindi non vediamo l’ora di esser presi ancora per mano da Marco e, accompagnati tra campi di lavanda e vigneti della Provenza conoscere la storia di Luc e di Lazer , magari tenendo a portata di mano una buona bottiglia e nel mio caso pure gli occhiali.

Ringraziando ancora una volta Marco per la sua disponibiltà, gli auguriamo di cuore di vedere un suo libro diventare un film. Sarebbe sicuramente il meritato coronamento del suo lavoro.

Gianluca Risi

[gianlucarisi@linealibera.it]

 

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