FIRENZE-MONTAGNA PISTOIESE. Leggiamo sulla stampa locale del dibattito che si sta sviluppando attorno all’ospedale di San Marcello, e al sistema sanitario della Montagna pistoiese in generale.
Si tratta di un dibattito che dà il senso della legittima attenzione con cui i cittadini guardano ad un tema complesso e delicato, che incrocia la quotidianità di tanti di loro.
Come Uncem Toscana, avendo lavorato assieme a tutti gli altri soggetti del territorio per garantire la tutela di livelli adeguati di assistenza socio-sanitaria ai cittadini, ci fa piacere intervenire, tentando di dare un contributo che aiuti a ricostruire la vicenda che coinvolge il Presidio di San Marcello, ricollocandola nel corretto alveo istituzionale.
Già da tempo, abbiamo individuato assieme alla Regione, alle Amministrazioni e ai territori montani, ivi compresi quelli della Montagna pistoiese, il Patto Territoriale quale strumento di governance delle politiche sanitarie locali, atto a garantire la tutela delle specificità di cui i piccoli presidii sanitari sono portatori, assieme alle comunità locali su cui insistono.
In questo quadro, abbiamo siglato alcuni mesi or sono anche un Patto Territoriale relativo all’Ospedale Pacini, inserendo in tale atto specifici standards quali-quantitativi relativi ai livelli minimi di assistenza che dovranno essere assicurati ai cittadini.
Secondo quanto contenuto in tale atto, che la Regione Toscana ha recepito anche sul Piano socio-sanitario, attribuendovi dunque rilevanza istituzionale e di programmazione, ognuno dei soggetti coinvolti deve lavorare e rendersi parte attiva affinché in un contesto di costante fragilizzazione della popolazione montana, e di tagli troppo spesso lineari, i cittadini di san Marcello e dell’intera Montagna potessero contare su un presidio in grado di non derogare alle necessità di cui la Montagna, con le sue specificità, è portatrice.
Per queste ragioni, comprendendo le preoccupazioni di quanti – cittadini, Istituzioni ed istanze territoriali e politiche – sono in questi giorni intervenuti, crediamo opportuno proseguire e rilanciare gli atti fin qui intrapresi, individuando – assieme a tutte le realtà istituzionali coinvolte – percorsi e soggetti che si facciano carico di verificare che gli standards ed i contenuti del Patto siano effettivamente rispettati, e che quanto da tutti condiviso si traduca in risposte concrete.
Già da settembre, dando seguito al percorso già impostato, lavoreremo affinché su tutti i territori che hanno partecipato alla definizione dei Patti – ivi compresi dunque i territori della Montagna pistoiese – si avvii un percorso di verifica dell’effettivo rispetto dei reciproci impegni assunti dai vari soggetti, al fine di intervenire ove necessario perché l’adempimento di tali impegni sia garantito, ed i cittadini siano effettivamente tutelati in uno dei fondamentali diritti sanciti dalla nostra Costituzione: il diritto alla salute.
Perché i cittadini della montagna non sono cittadini di serie B.
Il Presidente Uncem
Oreste Giurlani
I Patti Territoriali in provincia di Pistoia prevedono il Pronto Soccorso all’ospedale L. Pacini di San Marcello. NON un Punto di Primo Soccorso come l’attuale, dopo lo smantellamento di Chirurgia. La differenza è notevole.
Secondo gli stessi Patti, all’ospedale di Pescia, in seguito alla chiusura del reparto di Pediatria, l’osservazione breve pediatrica doveva essere organizzata, preferibilmente, nell’area materno-infantile. È invece una stanza con due letti al Pronto Soccorso, che non è certo il luogo migliore per accogliere dei bambini!
Quanto ci crede, poi, la Asl in questa osservazione breve pediatrica visto il crollo del numero dei bambini della Valdinievole trasportati dal 118 al Pronto Soccorso di Pescia? È il preludio per la chiusura anche di questo servizio?