quarrata. LA SCOMPARSA DI IURI? “UNA TRAGICA NOTIZIA PER MIO FIGLIO MIRCO”

Le Civette difformi

 

QUARRATA. La tragica scomparsa di Iuri Bresci, ricoverato per una forma di leucemia all’ospedale di Careggi nel maggio scorso e morto sabato all’ospedale di Careggi con il Covid-19, è anche un doloroso momento per un ventiduenne quarratino, rimasto in disparte, in secondo piano, ma che era legato profondamente al quarantenne, originario di Colle: era infatti il suo fratello consanguineo.

E da Iuri stesso, l’unico della famiglia Bresci, ad essere sempre “sostenuto e aiutato”.

A questo proposito è giunta stamani in redazione una lettera semplice, continente e pertinente, che pubblichiamo integralmente:

Buongiorno Andrea,
Mi chiamo Sandra Rubini e vorrei prima di tutto ringraziarti per aver ripreso le mie parole per descrivere Iuri..

Devo però fare una precisazione, Iuri aveva un altro fratello, mio figlio Mirco, e mi dispiace che sia stato lasciato in disparte in questa tragedia che l’ha colpito in modo devastante, essendo Iuri l’unico della famiglia Bresci che lo ha sempre sostenuto e aiutato.

Iuri Bresci

Il loro padre lo ha rifiutato, e Mirco si è rivolto al tribunale per avere i suoi diritti, visto che le sue richieste di affetto erano state raccolte soltanto da Iuri, appunto, mentre il padre e l’altro fratello, anche se con meno veemenza, lo ha sempre allontanato.

Scusa lo sfogo, ma ho visto Mirco soffrire in modo indicibile per la perdita di Iuri, e non esser stato mai informato sullo stato di salute del fratello lo ha ferito profondamente.

Io volevo solo precisare che questa tragedia vede implicato anche mio figlio.

Ti ringrazio davvero e sarei lieta tu pubblicassi questo mio sfogo, perché credo sia finalmente arrivato il momento di dire la verità ai miei concittadini, e che sono estremamente fiera di mio figlio, che non ha mai avuto il piacere di stare con suo padre.

Cordiali saluti.

Sandra Rubini

Resta il problema della scomparsa di Iuri, morto con Covid e non per Covid – a quanto pare; anche stando alle locandine dei quotidiani che non si trovano d’accordo in proposito…

[redazione@linealibera.it]


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