BIBBIENA-AREZZO. Una doverosa precisazione ed una risposta ad uno dei commenti a carico del Presidente Della Zeno Colò all’interno dell’articolo La Sanità montana squartata e le bizze del dottor Abati. Sento il dovere come referente del Crest di spendere due parole in favore del Presidente dell’associazione Zeno Colò.
Credo, e di questo sono convinto, che la Montagna Pistoiese, così come altre Vallate Montane, aree non montane, ma comunque zone emarginate, limitrofe e difficilmente raggiungibili della Toscana, siano da qualche anno a questa parte maltrattate, mortificate o comunque non tenute in considerazione dalla nostra Regione.
È sotto gli occhi di tutti la disparità di trattamento riservata alle zone su menzionate, con soppressioni di ospedali funzionanti e vitali, taglio di unità operative, di servizi sanitari o trasformazioni fantasiose di Presidi Ospedalieri, “una volta Ospedali chiamati eccellenze e adesso” diventati Piot o se preferiamo poliambulatori, senza un Pronto Soccorso.
A queste vergognose operazioni, chiamate dalla Regione Toscana “potenziamento”, a mo’ di presa per i fondelli e riferite alla soppressione del fu ospedale Pacini non si può dare risposta adeguata prendendosela a livello personale con il Presidente della Zeno Colò.
Il Crest, proprio nell’intento di ottenere un risultato proficuo ed in linea con le battaglie e l’operato svolto fino ad oggi insieme agli altri comitati e con l’associazione Zeno Colò, deplora e condanna le affermazioni lesive fatte a carico di Emiliano Bracali.
Avendo avuto la fortuna di conoscerlo e di apprezzarne il suo impegno durante la manifestazione a Firenze ed in altre occasioni, riunioni ed incontri, riteniamo Emiliano persona stimata, onesta e sensibile ai problemi della montagna.
Il suo impegno personale e come Presidente dell’associazione che rappresenta non è mai mancato. Riteniamo che Emiliano abbia fatto il possibile per cercare di risolvere una situazione di disparità creata a discapito dei cittadini della Montagna Pistoiese e siamo convinti continuerà ad impegnarsi in tal senso giocando le proprie carte.
I veri responsabili del disastro creato sono da ricercarsi ai vertici della Regione Toscana che per mano dell’Assessore alla Sanità e del Direttore Generale Asl, con la complicità e miopia di Sindaci dimostratisi non all’altezza della situazione.
Siamo convinti, che l’unica strada da percorrere per riportare dignità, garanzie e diritti ai cittadini dell’Abetone, così come ai cittadini di altre zone della Toscana mortificate da decisioni prese e simili a questa, sia la battaglia tutti uniti.
Valerio Bobini
Presidente del C.R.E.S.T.
Ma il presidente della Zeno Colò non si sapeva difendere da sé? aveva bisogno del difensore civico…?
Di solito così lo fanno a sinistra, che chiamano a raccolta tutti i lamponi rossi.
Perché non ha chiamato anche il consigliere regionale Venturi…?