Un agosto surreale in cui tutti o s’arrotano l’ugne o se le mordono fino alla ciccia. E intanto, fra lusinghe e occhiolini, la gente gonfia ed è scontenta di come non camminano le cose. Mentre la destra soffre di cardiopalma per il lancio di Irene Gori in Regione…
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LA NOTIZIA, da noi lanciata qualche giorno fa, che Ermanno Bolognini sta pensando di fare una sua lista per le prossime amministrative serravalline, è confermata in pieno. E, com’era prevedibile, lo spumante, ora che è saltato il tappo, fa tutta la schiuma e esce a zaffata dal collo della bottiglia: spiscèlla dappertutto, come si dice qua.
Ovviamente non è che la cosa faccia un grande piacere né alla sinistra – almeno certa sinistra un po’ dissidente e che teme che con l’iniziativa-Bolognini torni in gioco l’ingombrante XXL Renzó Le Mokó –, né ai civici della lista Lunardi: quei 150 òngari che scendono con Attila dall’Ungheria, destano molta preoccupazione.
Lo fanno perché, se Bolognini il rompi (come è considerato) porta a termine una operazione di questo genere, la maggior parte della gente è convinta che, come un cuneo di acciaio, la sua lista sarà capace di spaccare un tronco di faggio e farlo cadere, a scelta, o a destra o a sinistra.
Da che parte si butterà Ermanno Bolognini? E la sinistra tradizionale, a quanto se ne sa, ha già iniziato a ronzargli intorno come uno sciame di vesponi; mentre la destra – almeno per ora – sembra stare lì a mangiarsi le unghie.
La destra, come la galleria della ferrovia sotto il camposanto di Serravalle, fa acqua da tutte le parti: e c’è il rischio-crollo ora che quel gran genio del Senatore ha candidato l’Irene Gori in Regione e, pur avendo chiesto voti a tutti (sembra) da destra a sinistra, a ventaglio aperto, pare che si sia reso conto che invece che un intero sciame di voti, forse la Gori potrebbe raccattare a malapena una brancata di musciarini, come dicevano i vecchi di prima.
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«Non so cosa farò – dice Bolognini a telefono – e sicuramente non intendo farlo sapere all’esterno, almeno per ora. Di fatto sono molto più avanti di quanto si possa pensare. E tutta questa operazione nasce perché, dalla caduta della sinistra ad oggi, personalmente non ho visto nessun apprezzabile cambiamento di rotta nella direzione del Comune di Serravalle. Tutto è rimasto come prima se non è andato peggio… Comunque è certo – conclude – molto presto pubblicherò un documento in cui spiego, sia pure a grandi linee, questa mia idea che nasce per svegliare chi dorme: e qua mi par d’essere al dormitorio della Caritas».
È come una dichiarazione di guerra totale: botte a Le Mokó e schianti a Lunardi, da quel che possiamo immaginare. Senza rispetto per nessuno, perché, secondo il Bolognini, nessuna delle forze politiche in gioco ha mostrato di avere rispetto per i cittadini.
Aspettiamo gli eventi e vediamo cosa accade. È verissimo: la politica di oggi è molto fluida. Una cosa, però va detta: che la gestione della destra in provincia di Pistoia non cangia di molto rispetto al colore sbiadito della sinistra. Del resto Pistoia è una città in cui non cambia mai nulla. E sapete perché? Perché qui il partito reale è quello dei catto-democristian-comunisto-fascioni-liberal-buocesian-accoglienti.
In altre parole una lega (ma lo possiamo scrivere anche con la elle maiuscola, volendo), che va bene a tutti e che fa male a uno solo: il popolo, costretto sempre a chinare il groppone per prenderlo diritto nel toppóne.
Che dire? Forza Bolognini, butta all’aria tutto! Del resto lui che sta facendo? Ogni sera si tuffa nella sua piscina e piglia il fresco alla faccia di chi suda.
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Delitto di cronaca, critica e Satana
Chi la sera mangia tutto, la mattina canta il cucco.
Che significa?
O lo s-governo Conte che significa…?