lodi fantasma (2). LADURNER/CIS, OVVERO COME I LADRI DI PISA, DI GIORNO FINGONO DI BISTICCIARE E DI NOTTE SONO COMPLICI

Franceschi esibisce il lodo, ma da distanza di sicurezza : non si può toccare, c’ha forse il Covid?

La lite insorta tra la Ladurner e la Cis spa vede “sospesi” ben quattro milioni di euro: l’Avv. Lisabetta Bujani si è dovuta arrendere all’inefficienza di due arbitri assegnatile, perchè incompetenti in diritto. La partita è ancora tutta da giocare a distanza di due lustri dalla consegna dell’impianto d’incenerimento dei rifiuti costruito dalla Ladurner e con Franceschi che nega la consultazione del lodo, protetto dalla connivenza dei sindaci proprietari dell’impianto. La supercàzzola cresce a ogni passaggio e i cittadini, resterebbero ignari, chiamati a pagare al buio e senza capire cosa e perché!

AGLIANA—MONTALE —QUARRATA. Come promesso, vi presentiamo la sbobinatura dell’intervista all’Avv. Lisabetta Bujani, nominata dal Presidente del Tribunale a presiedere un anomalo Collegio arbitrale per la trattazione di un risolutivo arbitrato (che non ha risolto un bel niente!) per una controversia tra la società a maggioranza cinese, Ladurner srl e la Cis spa.

L’arbitrato è un procedimento di giustizia “privata” che solitamente si chiude con un lodo con il quale si statuiscono delle perentorie posizioni che sono oggetto della lite: ma questa volta è stato inutile.

Federico Ferretti Giovannelli, assessore all’Ambiente è grande stratega o incompetente sulla questione Ladurner/Cis? Si astiene e non ci riceve, negando una intervista.

Franceschi, in conclusione della sua audizione alla conferenza dei capogruppo del Comune di Agliana, ci fece capire che, se il lodo era “vuoto di statuizioni”, non era certo colpa sua: il soggetto a cui si riferiva è – ed in questo è condivisibile – proprio il collegio arbitrale che si è insediato con due tecnici incaricati dalle parti incompetenti in diritto (probabilmente due ingegneri ambientali) che si dovevano coordinare nella stesura di un lodo con un presidente giurista designato dal Tribunale. Insomma, il solito rimpallo di responsabilità, all’italiana.

I due tecnici fiduciari contrapposti sono stati scelti in modo previsto e ordinato: questo la dice lunga sulla volontà fattiva di raggiungere un accordo univoco e ispirato a qualificazioni condivise e convergenti sul piano della tecnica che sul piano del diritto. O che la barca è mia, avrà pensato il Franceschi?

La Gherardi a sinistra, non ci rilascia interviste: fa troppo caldo e la coordinatrice Sonia Pira è d’accordo: meglio il silenzio.

Vogliamo credere che la Presidente di collegio arbitrale, Lisabetta Bujani ce l’ha messa tutta la buona volontà, ma non aveva (a suo dire, ma con una contraddizione logica implicita nel discorso) il còmpito di statuire una somma, ma solo quella di far “avvicinare” le parti, ovvero due tecnici che avrebbero dovuto qualificare le “centinaia” di eccezioni tecniche in esame, partendo da posizioni diametralmente opposte.

Vi potete immaginare che fatica: 10 ore di sessione, con la Bujani che era (come lo sarebbe stato qualunque avvocato di qualunque foro senza un Ctu fiduciario) incapace di comprendere le questioni argomentate in un piano squisitamente tecnico.

Insomma, lo scopo dell’arbitrato era – prosegue la Bujani – quello di far avvicinare le posizioni e trovare una sistemazione (cioè definire un importo condiviso in relazione alle consistenze della lite) che sarebbe interessante capire, quante di esse sarebbero giustificate e quante “strumentali” a sostenere una controversia tutt’altro che sòpita.

Il sindaco Benesperi, copre le malefatte all’inceneritore, negando il documento di arbitrato con il lodo “aperto” per 4 mln: una ridicolezza universale.

La Giunta Benesperi, intanto è rimasta indifferente al Franceschi che sventolava sotto il naso dei capigruppo (e ancora peggio, ai due assessori Ferretti Giovannelli e Gherardi, bloccati come stoccafissi al mercato) il documento sottoscritto dalla Bujani: un atto inutile, previsto dal codice degli appalti ma che, all’articolo 10, limitava l’azione del collegio.

Insomma un’evidente “supercàzzola” che, questo è certo, è stata utile solo a fare liquidare delle profumate parcelle ai tre arbitri (a proposito, ma qualcuno si è chiesto quanti soldi sono stati spillati per una attività semplicemente inutile, come riferitoci dal Franceschi? Dobbiamo passare la pratica alla Corte dei Conti della Toscana? E il Collegio dei Sindaci Revisori presieduto da Lorenzo Gerace, è stato informato della “bomba” a orologeria da scoppiare a comando?).

Lorenzo Gerace (primo a sinistra) è revisore dei conti alla soc. Cis spa: l’avranno informato della “bomba” sotto la sua scrivania?

Qualcuno dei consiglieri si è posto il quesito della inutilità di tale esercitazione di giustizia privata (questo è infatti un procedimento arbitrale), con un collegio promiscuo, disomogeneo e quindi incapace di dialogare in senso concludente e tecnicamente condivisibile.

La vicenda però è ancora aperta nella forbice di circa quattro milioni di euro che, non immaginiamo verrà concordata con un salomonico “taglio a metà” tra i due contendenti.

Ci vorrà sicuramente un’altro arbitrato, questa volta senza supercàzzole e magari con una terna arbitrale fatta di giuristi.

Che pensa il Presidente Franceschi? Si è consigliato con il suo sindaco revisore Gerace o ci dobbiamo pensare noi?

Alessandro Romiti

[alessandroromiti@linealibera.it]

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