
PISTOIA. Semplicità, spesso, è sinonimo di successo. Per decenni la fortuna del “giuoco” del pallone è stata quella di avere poche regole (17) e chiare: la disciplina sportiva era di facile comprensione, non comportava grosse spese e la potevano praticare tutti, dal piccoletto al grassottello passando per il longilineo e l’Ercolino.
Poi è arrivato il calcio-business, con tante, troppe novità e si sono persi sportivi praticanti e spettatori. È di questi giorni la somma idea della Lega Pro, ergo riteniamo di Mario Macalli, il suo deus ex machina, l’uomo che si è autocandidato anche a una poltrona del football maggiore, di serie A, affermando di avere “molte idee”.
Ecco, speriamo non siano come quella che ha partorito per il suo dominio, la Lega Pro appunto: scimmiottando il calcio maggiore, che da anni si basa sulle tivvù e stop, ha proposto lo “spezzatino” delle gare e una piattaforma televisiva ad hoc, con anticipi al venerdì, al sabato, alla domenica e un posticipo al lunedì.
Se il calcio aveva subito un contraccolpo quasi mortale dal fatto di essere programmato sempre, dal lunedì alla domenica, ecco che il nostro ha pensato il colpo di grazia: il mestiere del tifoso, sempre pronto a incitare la squadra del cuore, a scapito della famiglia, degli affetti, del lavoro, degli altri hobby, del volontariato, della solidarietà, ecc.
Da ora in poi bisognerà essere sempre disponibili. La tua formazione anticipa al venerdì alle 19.30 fuori casa? Via a prendere un permesso dal lavoro e a seguirla costi quel che costi. Gioca di domenica mattina alle 11? Smettila di fare sport attivo, pratica lo sport da poltrona, anzi meglio, da poltroncina.
È un gelido inverno e i tuoi beniamini sono di scena il lunedì sera alle 20.45? E che male fa, tutti allo stadio e se ci si ammala, il giorno dopo a letto sotto le coperte, evviva Macalli, ci giustifica lui (come tornare ai tempi della scuola).
In sostanza, ci si chiede tanto che cosa fare per rilanciare il calcio, sport nazionale: semplicemente il contrario di quel che immaginano (desidereremmo sapere quando e dove) e attuano lor signori.