misericordie, quattrini & finanza. LA CONFEDERAZIONE NAZIONALE E LA FINE DELLA SEZIONE DI ISOLA CAPO RIZZUTO

Con la chiusura del servizio emergenze si farà polvere delle storie di impegno civile, di sacrifici e di solidarietà umana profusa da oltre 120 dipendenti in aggiunta a tanti volontari che dal 1986 hanno creduto al progetto

 

Il Cav. Giuseppe Guarino, già Presidente della Misericordia di Isola C.R. e poi ripudiato dalla Confederazione sci rilascia delle dichiarazioni

 

 

FIRENZE-CROTONE. Una vicenda che riapre molti dolori di molti volontari e dipendenti che hanno avuto anche un’opportunità di lavoro al centro accoglienza immigrati di Isola Capo Rizzuto e al Servizio emergenza ambulanze. L’altro già chiuso, l’ultimo chiuderà oggi 31 ottobre dopo un lungo esercizio di commissariamento.

Sul sito facebook degli Isolitani Vogliono Vivere è apparsa una struggente lettera che rimanda a rimpianti e a responsabilità dirette; una lettera che ci ha portato a considerare che la criminalità organizzata locale non avrebbe potuto fare tutto questo da sola, nonostante comunque tutte le condanne già assicurate dal tribunale.

Con la chiusura del servizio emergenze ci sarà la scomparsa della Misericordia di Isola Capo Rizzuto e così si farà polvere delle storie di impegno civile, di sacrifici e di solidarietà umana profusa da oltre 120 dipendenti, in aggiunta a tanti volontari che dal 1986 hanno creduto al progetto.

La vicenda ci ha dunque spinto a interpellare Giuseppe Guarino, ex presidente della Misericordia di Isola, con cui scambiamo qualche domanda alle quali ci risponde come un fiume in piena e a ruota libera.

Un’immagine del Cara di Isola gestito dalla Confederazione tramite società controllate da uomini e donne vicini al board di via Steccuto

Fare il Presidente di un’associazione di volontari per me è una missione, che da fin dall’età di sette anni ho sempre creduto di poter svolgere, soprattutto in un progetto di sano di volontariato nell’aiutare il prossimo senza ulteriori scopi.

Per quanto riguarda il processo penale al confratello Leonardo Sacco e al correttore spirituale confratello don Edoardo Scordio, rispondo con una delle nostre sette opere di Misericordia “Visitare i carcerati”; ovvio che in questi quasi quattro anni chi doveva farlo non l’ha fatto, anzi si à accanito con la composizione di parte civile preferendo abbandonare i propri figli al loro destino.

I residenti della zona, non sono soddisfatti. Infatti qualcuno ha proposto di presentarsi – la sera del 31, rispettando le norme anticovid – davanti alla sede con un fiocco nero, altri hanno proposto di far partecipare tutte le Misericordie della Calabria con la buffa nera, anche se, ci troviamo in pieno ritardo di una decisione già preannunciata da diverso tempo, per sperare di far ripartire ciò che si sta perdendo.

In questi quattro anni si poteva immaginare una soluzione per evitare la chiusura definitiva. Ora qualcuno, sia dei vertici che anche della politica, si sentirà gratificato quando dovrebbe rimproverarsi in coscienza di aver facilitato la chiusura, solo a poter pensare che l’associazione, già il secondo giorno dell’operazione Jonny, sia stata espulsa senza ma e senza se, con nessun’altra ipotesi o altra possibilità.

Adesso con la chiusura della postazione in convenzione del 118 dopo l’operoso lavoro svolto in trent’anni di storia finisce quì. Isola – già sfortunata dal punto di vista lavorativo – ora perderà altri posti di lavoro.

La Misericordia non è stata solo teatro di operazioni giudiziarie, ma anche storia di giovani e no che si sono adoperati per salvare vite umane.

Adesso sembrerebbe addirittura che la stessa Confederazione Nazionale fosse prossima a un commissariamento con esiti di un probabile fallimento anche per altre vicende.

Infine le mie considerazioni: si potrà immaginare di tornare a un volontariato genuino solo se questo rimarrà estraneo alla grande finanza con i giusti riconoscimenti e un ritorno alle origini proprie delle Misericordie.

Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]


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