Quale sarebbe, alla fine, la vera storia di questo procedere per rimandi che tanto somiglia alla politica (?) Conte-mozzarella/Mattarella/Pd/5Stelle & tiramisù? Partono lettere scarlatte e scoppia un Covid da tribunali. E intanto i meloniani si sfarinano…
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MA CON GENTE COSÌ, QUESTO È SICURO:
C’È DA BATTER LA TESTA CONTRO IL MURO
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A NAPOLI c’è il famoso caffè sospeso. Il caffè sospeso (in napoletano ’O cafè suspiso) è un’abitudine un tempo viva nella tradizione sociale della città. I clienti dei bar lasciano una tazzina di caffè espresso pagata a beneficio di uno sconosciuto che verrà, a caso, dopo di loro e che chiederà se c’è un caffè sospeso da bere senza dover pagare.
A Pistoia – grazie all’efficienza del senatore La pietra – c’è un FdI sospeso. A questo punto sono anni che il Sen. lo ha lasciato lì. Questo FdI si chiama Elena Bardelli ed è tuttora disponibile: ma nessuno lo chiede e nessuno lo vuole bere.
Anche perché l’esponente di spicco della Meloni (commissario del partito anche a Prato, se non erro) ama tenere le cose sul filo del rasoio o sulla corda de violino, in una sorta di gioco di Kamasutra che, invece di fare ordine e spingere il tutto a un rapido e soddisfacente orgasmo, alla fine fa venire quello che in campagna – forse anche a Casalguidi – viene definito un incordamento di quelli che, quando c’è un’erezione troppo lunga, causano più dolore che piacere.
Questa cosa va presa con le pinze; ma quelle da fabbro: perché brucia e lascia ustioni dappertutto. Si è bruciato il Sen. (quello che in un remake da Io, Chiara e lo Scuro, interpreterebbe la parte di Io); s’è bruciata la Bardelli (Chiara, 44 iscritti FdI al circolo di Serravalle, ma soggetti – pare – a qualche manovra del Sen. stesso); s’è bruciato lo Scuro.
Restando in metafora napoletana e in onore di quel mago di De Luca, lo Scuro sembra di vederlo quando esclama: «Uééééé…! I’ me so’ scassatippàlle! Iatevénne da ccà appòrta Capuana, iàte, ià!» – che è un modo gentile di mandare tutti a quel paese.
Inutile perdere altro tempo, tanto ne ha perso il La Pietra che – a quanto dicono – avrebbe pure sperato di diventare coordinatore regionale FdI della Toscana, ma è stato battuto dal grossetano Fabrizio Rossi, più lesto di lui.
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Al “caratterino” un po’ da Piaggio (= da Vespa) della Bardelli, il La Pietra ha risposto con la flemma del filosofo. Così la Bardelli ha scritto una lettera al senatore: una lettera scarlatta, riservata. L’errore del senatore è stato quello di far leggere tale missiva allo Scuro che – non senza qualche motivo – oltre che scassarsi ippàlle, s’è incazzato a morte e avrebbe voluto ottenere, dal capo grosso, una copia del documento. Attenzione: di queste storie se ne sta parlando in giro dappertutto, tranne che sui giornali strutturati di regime.
Peccato che il La Pietra fra le sue qualità non abbia anche quella di sapersi decidere alla svelta. Così è stata fatta la famosa frittata di Cristiano Militello, premio per Striscia lo striscione. E la situazione è andata in stallo: FdI-Serravalle sospeso come il caffè. Pare, tra l’altro, che sia ancora assai lontani da una soluzione.
Come resta il partito serravallino? La sorella del Sen. non può vedere la Bardelli e viceversa; l’architetto Stefano Agostini s’è scassat’ ippàlle; il Matteo Giovannoni è già pronto a mollare il partito, pur restando in consiglio (che credeva? Pensava di mandare tutti a quel paese e di saltare a fare il prossimo sindaco dopo Piero Lunardi?): e questo è – come si dice – il quanto.
Ora, lettori, ditelo voi. Vi pare che in tutto questo ci possa essere un semplice briciolino di cervello?
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Art. 21. Satira. Far politica è come giocare a biliardo:
alla fine è solo un grande giramento di palle!