orate, misericordes. DRAMMATICA LETTERA DI VINCENZO MARTINO SULLE MISERICORDIE

Pubblichiamo la lettera aperta del Governatore di Castrovillari, che per la sua posizione assume un valore di massima testimonianza sulle vicende che vedono aprirsi una profonda crisi nel movimento delle Misericordie nazionali

FIRENZE. Una lettera a tratti drammatica, gonfia di amarezza, quella scritta e autorizzata alla pubblicazione da Vincenzo Martino, Governatore della Misericordia di Castrovillari, ma che diventa un capisaldo per la comprensione delle questioni che hanno portato alla crisi il movimento delle Misericordie.

Il testo propone delle dure accuse ai vertici di via dello Steccuto da dove si prosegue il mantenimento di un basso profilo, in attesa delle prossime manovre assembleari e dell’arrivo – sembra ora mai non più scongiurabile – di un commissario.

La lettera intercorre tra il Martino e Giuseppe De Stefano, già consigliere nazionale che è stato estromesso dalla Confederazione nazionale con una forte polemica, già intervistato in più occasioni dalla nostra testata.

 

L’ex consigliere Giuseppe De Stefano, destinatario della lettera

Carissimo Peppe,

con molto stupore ho visto il tuo invito, a iscrivermi a questo nuovo gruppo, che da te ritengo fondato. Ti chiedo: ma tu, non sei stato uno dei fondatori della “ Vecchia Guardia”? Quindi ti prego di darmi una motivazione, per questo nuovo Gruppo da te fondato.

Poi ho letto attentamente la lettera del confratello Israel De Vito, che tu sponsorizzi e contemporaneamente la lettera della consorella Angela Caprio, che mi è sembrato di capire che tu  non condividi unitamente al confratello De Vito, (naturalmente se ho sbagliato, a interpretare, ti prego di correggermi).

Però ti prego di riflettere, su quanto sto per dirti:

1) quando De Vito, parla di delegittimazione della Confederazione,

2) di potere forte, di poche Federazioni Regionali e quindi che non può essere (la Confederazione) governata da pochi, lasciando intere periferie da sole,

3) invita le Misericordie a riflettere serenamente su tutte le questioni, con i rappresentanti Nazionali e pretendere risposte chiare. Mi fermo quì, però Vi prego, tu specialmente, ti viene in mente per caso, chi ha proposto e chi ha  imposto alle nostre Misericordie i famosi Coordinamenti zonali, nonché i loro coordinatori?

Ti ricordi per caso il còmpito che la nostra Confederazione, imponeva ai vari coordinatori? Successivamente, non contenta dei coordinamenti zonali, ha messo su le varie Federazioni Regionali con i compiti? Ha condiviso e difeso a spada tratta (e guai a toccarla) la grande Federazione Regionale di Isola di Capo Rizzuto, con a capo il famoso Leonardo Sacco e il suo grande Correttore spirituale, Don Eduardo Scordio, il quale, riuscì a far eleggere a Vice Presidente Nazionale della nostra Confederazione il suo pupillo Sacco: motivo?

Tu lo sai benissimo, cosa dava annualmente la Misericordia di Leonardo Sacco, alla nostra Confederazione.

Sappi che il sottoscritto, Governatore della Misericordia di Castrovillari per un ventennio ha sempre contestato Sacco, avendolo invitato più volte ad abbandonare quel suo “strapotere”. Poi quando Sacco ci ha rimesso le penne, cosa che a me è dispiaciuto tantissimo, poiché se lui sbagliava, i nostri vertici, non si sono mai degnati di aiutarlo a rimetterlo sulla buona strada, e alla fine lo hanno abbandonato da “veri confratelli” misericordiosi.

Carissimo Peppe, il povero Leonardo, provvedeva a tenere su la Confederazione. Poi tutti contro il povero Leonardo Sacco. Perchè, caro Peppe, non promuovi “coronavirus permettendo” una grande assemblea, nella quale, andremo a chiarire tutto quello che tu e altri — che la pensano come te — la lettera della consorella Angela Caprio; la quale, ha ragione da vendere e tutto ciò che ha scritto è sacrosanta verità, in ogni parola si nota la sofferenza e l’amarezza di una vera consorella amante della verità e della legalità.

Quindi, sarebbe ora di finirla con delle difese inutili e di parte, si cerchi di guardare una buona volta per sempre la realtà e se si vuole salvare il nostro Movimento – che all’epoca contava oltre 650.000 (seicentocinquantamila) iscritti –, i vertici della nostra Confederazione, dovranno fare un bagno di umiltà, cospargendosi il capo di cenere, iniziando a raccogliere le Misericordie delle Periferie, che loro, e solo loro, con il loro egoismo e strapotere, hanno fatto a pezzi.

Alzassero i loro sederi dalle poltrone e si portassero nelle varie Misericordie, per ascoltare i loro bisogni, le loro motivazioni, così facendo, potranno rendersi conto, che quei Commissari nominati da loro che hanno avvallato i loro abusi e soprusi commessi nei confronti delle varie Misericordie, hanno portato allo sfascio di moltissime fraternite.

Mi fermo ritenendo di essermi dilungato, pur avendo tantissime cose in sospeso da dire.

Comunque, caro Peppe, se mi vuoi rispondere, devi rispondermi su basi chiare, veritiere e eliminando  lo spirito di parte.

Ti ricordo ancora una volta che la nostra consorella Angela Caprio, è alla luce dei fatti in  piena legalità e verità, ed è una vergogna per tutti lasciarla sola a combattere, qualora voi ex contestatori (e tu sei stato sempre  uno di noi) la lasciaste sola: in questo caso, ricordati che non ha perso solo Angela Caprio, ma tutte le Misericordie di periferia.

Un abbraccio affettuoso. VM

Alessandro Romiti

[alessandroromiti@linealibera.it]

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