L’assessore Stefania Saccardi: “Saranno territori diffusi, connessi, con forti identità”
FIRENZE. Il futuro delle aree rurali passa dal concetto di vivibilità, territori diffusi, connessi, redditivi e integrati, che preservino la biodiversità e il territorio, cioè realtà radicate e con una forte identità. Soprattutto in epoca post –Covid.
Sono questi i fattori che compongono la proposta della Regione Toscana in una visione di lungo termine per un piano d’azione dell’UE a favore delle zone rurali che è stata presentata ieri alla Consultazione pubblica europea.
La Consultazione era aperta a tutti i portatori di interesse europei: dalle Istituzioni ai cittadini delle aree rurali, urbane e intermedie, compresi i consumatori, agli operatori del settore agroalimentare, le PMI rurali, gli agricoltori, le organizzazioni della società civile, i giovani, le ONG, i gruppi di azione locale, le reti rurali e gli accademici, ricerca e università.
“Le aree rurali devono essere associate a una visione in cui se ne riconoscono le peculiarità e il ruolo attivo – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi — in modo da contribuire al loro sviluppo e preservando i servizi ecosistemici rilevanti per il benessere e la qualità della vita e per tutti gli altri servizi essenziali”.
Il post- Covid ci offre una grande opportunità sia per le risorse del Recovery fund che, se le Regioni saranno coinvolte nella sua attuazione, potrebbero essere destinate anche allo sviluppo di queste aree, sia per i cambiamenti di stile di vita che questa crisi porterà alla nostra società. Certo, dobbiamo farci trovare pronti attrezzando queste aree digitalmente e sulla connettività con gli altri territori, anche urbani.
Per garantire il futuro delle aree rurali, poi, dobbiamo migliorare le loro condizioni socio-economiche, le opportunità per i residenti e l’accesso ai servizi essenziali.
Ma il loro futuro va garantito anche con una PAC forte a supporto degli agricoltori e della vivibilità di queste aree. Nella Consultazione è stata ricordata l’importanza dei Programmi di sviluppo rurale regionale finanziati con il FEASR.
Per questo è fondamentale – ha concluso Saccardi —, oltre alla garanzia a livello europeo di risorse economiche adeguate alle sfide che ci proponiamo, la partecipazione delle Regioni alle scelte di programmazione degli interventi dello sviluppo rurale. Solo tramite il pieno coinvolgimento delle Regioni sarà possibile rispondere ai bisogni degli agricoltori e alle esigenze di vivibilità delle aree rurali”..
[bini – toscana notizie]