DALL’ABETONE AL CIMONE IN FUNIVIA. NUOVO ACCORDO TRA I COMUNI

Verrebbe creato uno dei “comprensori sciistici più vasti d’Italia, che si estenderebbe su 2 Regioni, 2 Provincie e 4 Comuni, con più di 100 km di piste e circa 50 impianti di risalita” e “potrebbe essere competitivo con i comprensori Alpini e Dolomitici”

Da una cartolina invernale del Monte Cimone

ABETONE CUTIGLIANO. Un grande comprensorio sciistico sorgerà intorno al Cimone? Saranno realizzati nuovi impianti a fune sull’Alto Appennino per collegare il versante toscano con quello emiliano?

L’ipotesi, per alcuni un’opportunità di sviluppo per altri danno ambientale, è riemersa recentemente con la stipula, lo scorso gennaio, di un protocollo d’intesa per la stesura di un progetto di fattibilità per un collegamento su fune tra le località di Abetone e Cimone, tra i comuni di: Abetone Cutigliano, Fiumalbo, Riolunato, Sestola, Fanano e Montecreto.

Questo nuovo protocollo d’intesa segue e si aggiunge al precedente del 2016, sottoscritto tra la Presidenza del Consiglio dei ministri, la Regione Toscana e la Regione Emilia Romagna con cui venivano stanziati 20 milioni di euro e per il momento rimasto in parte inattuato.

La funivia Cutigliano-Doganaccia

Partendo da questo presupposto, l’intento è quello di presentare un progetto che possa essere inserito e finanziato con il Recovery Plan il Piano di rilancio e resilienza dell’Italia che punta a rendere il Paese più inclusivo e sostenibile, con una serie di riforme ritenute necessarie per superare la crisi causata dal Covid-19.

Verrebbe inquadrato nelle “infrastrutture per una mobilità sostenibile”, una delle sei missioni in cui si articola il testo del Recovery Plan, dato che “la mobilità su fune – si legge nel protocollo siglato – rientra indubbiamente nell’alveo della così definita ‘mobilità sostenibile’”.

Il collegamento a fune rappresenterebbe un’opportunità “in grado di migliorare le capacità competitive e attrattive di tutto l’appennino Tosco-Emiliano” non solo “in relazione alla stagione sciistica” ma sarebbe “a supporto e pertinenza di una pista ciclabile appenninica in grado di collegare le più importanti località dell’appennino Tosco-Emiliano: Abetone – Sestola/Cimone – Fanano/Ospitale – Doganaccia/Cutigliano – Corno alle Scale”.

Comprensorio sciistico del Cimone

Verrebbe creato uno dei “comprensori sciistici più vasti d’Italia, che si estenderebbe su 2 Regioni, 2 Provincie e 4 Comuni, con più di 100 km di piste e circa 50 impianti di risalita” e “potrebbe essere competitivo con i comprensori Alpini e Dolomitici”.

I sindaci firmatari concordano che è “imprescindibile finanziare interventi, anche con fondi dello Stato, a sostegno e miglioramento della montagna appenninica” in considerazione del gap con le località turistiche del nord, che si verrebbe ad accentuare in virtù degli ingenti investimenti indotti dalle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026.

Il costo per realizzare “idea progettuale e studio di fattibilità” lo ha assunto il Comune di Abetone-Cutigliano e ammonta a 6.100 euro, trasferiti al Comune Fiumalbo, capofila designato del progetto dato che il territorio toscano è interessato “soltanto in minima parte”.

Ma una bella ferrovia dalle stazioni di Pracchia a quella di Borgotaro attraverso l’Appenino Pistoiese, Modenese e Parmense? Una provocazione? No, un’idea di progetto, come l’attuale, risalente a più di un secolo fa, ben prima della realizzazione del non mai abbastanza rimpianto “trenino” della Fap.

Questa è però un’altra storia, curiosa che cercheremo di raccontare.

Marco Ferrari
[
marcoferrari@linealibera.it]

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