vicofaro. L’INSOSTENIBILE PESO DELLE ORDINANZE DISATTESE (DA TUTTI)

La vicenda del centro di accoglienza di Vicofaro sembra trovarsi a una svolta: il sindaco Tomasi emette un’ordinanza di intervento per la bonifica del plesso e i cittadini del quartiere ci chiedono un incontro per esternare le loro sofferenze

L’appello di Biancalani sarà accolto da Terra Aperta coordinato dal sostituto procuratore Claudio Curreli o no?

 

PISTOIA. La situazione di Vicofaro sembra arrivata a una svolta, ma gli osservatori ritengono che sia tutt’altro che una svolta di non ritorno, considerati i precedenti della Ordinanza emanata dal Presidente Enrico Rossi completamente ignorata, dal Biancalani e dall’intera categoria dei pubblici funzionari preposti al controllo della res publica.

L’ordinanza 88/2020, ordinava all’Asl di procedere al più adeguato decongestionamento della Comunità di Vicofaro, con il ricollocamento dei soggetti presso strutture di cui abbia la disponibilità o, in mancanza, presso strutture di terzi messe a disposizione a titolo di comodato gratuito ma è stata completamente disattesa e ignorata dalle Autorità preposte al suo rispetto.

Il provvedimento – sbandierato per mare e terra – richiamava anche il lavoro svolto dalla diocesi di Pistoia con le altre istituzioni locali, in particolare con l’Azienda Sanitaria Locale: un lavoro inutile, visto che in questi giorni si contano oltre 110 ospiti nella struttura e nessun adeguamento alle misure di prevenzione previste per l’emergenza Covid.

Edoardo Bianchini incontra il Comitato dei residenti indignati che denunciato l’inosservanza dell’Ordinanza Regionale 88/2020. La legge è chiaramente dis-applicata a Pistoia

Abbiamo fatto l’accesso agli atti presso la Usl Toscana Centro, anche a seguito di un incontro con un comitato di residenti, tenuto il 28 Maggio scorso, che ci hanno riferito delle continue criticità e piccole vessazioni indotte da una situazione di prossimità che non poteva essere trascurabile, o per meglio dire, più sopportabile.

Le relazioni del “Dip. di Igiene di Usl Tc” sono due – una terza è pervenuta in questi giorni, ma il tono è il medesimo – per come detti documenti riportano una sequela di dinieghi, stabilendo una situazione di gravi illeciti non più tollerabili.

Alla prima lettura, si capisce subito che nella parrocchia di Vicofaro c’è una situazione insostenibile: numerosi i non posti nel testo presentano una generale criticità per la inesistenza di elementari requisiti di igiene e salubrità e, inoltre e specificamente, alle misure di prevenzione del Covid-19, prima condizione di crisi per la mancanza di locali di confinamento di potenziali soggetti positivi.

Emergenza non solo sanitaria a Vicofaro: questa è o non è una discarica di materassi?

Non ci sono solo requisiti igienici mancanti, ma anche quelli di sicurezza per la inadeguatezza dei luoghi chiamati a ospitare decine di profughi in modo precario e davvero emergenziale: qualcuno ci ha riferito anche di episodi di prostituzione di giovani ospiti di entrambi i sessi, uditi a scambiarsi incontri mercenari.

Anche la relazione del Comando dei Vigili del Fuoco è stata pesantemente negativa e certamente ignorata per come retrodatata: ci riferiscono i residenti del quartiere che questa, sembra proprio che nessuno l’ha mai avuta o letta.

È possibile tutto questo ?

Se possiamo comprendere l’ostinatezza ideologicamente ordinata del parroco Don Massimo Biancalani, ormai impegnato alla resistenza a oltranza  anche dal punto di vista editoriale è da chiedersi come mai le le autorità preposte – e non pensiamo solo al Tomasi primo responsabile della salute sul territorio – quindi il Prefetto, la Questura (per la sicurezza dei residenti che ci riferivano di sentirsi anche minacciati), il Vescovo Fausto e l’Autorità Giudiziaria, non hanno vigilato sul contesto esercitando le azioni di ripristino della legalità richieste dalle leggi, semplicemente richiamate dalla suddetta ordinanza, alla quale erano tutti tenuti al rispetto e dunque, pesantemente violata.

Anche don Rodolfo Vettori ha recentemente aderito alle posizioni del Biancalani: un altro disobbediente?

A fronte della recente situazione di crisi sanitaria, appare oggi sorprendente il post apparso sulla pagina Fb di Massimo Biancalani che rilancia e invita a disobbedire sfacciatamente, facendo leva sull’emergenza ospitalità (questo è l’effetto e non la causa) alle misure sindacali.

Va bene così? C’è ancora la primazia del rispetto della legge o si deve ragionare in termini diversi e alternativi agli ordinamenti?

Che ne pensa la Procura di Pistoia?

Noi di Linea Libera ci troviamo coinvolti in un processo fondato su una serie di querele bavaglio strumentali, atte a tentare una più incostituzionale chiusura della testata (poi fallita, anche con l’antibiotico Augumentin) e che hanno fatto coniare il davvero originale neologismo di abigeato di querele; dunque ci chiediamo se la Procura della Repubblica pistoiese, userà lo stesso metro di valutazione critica per le pesanti violazioni all’ordinanza della Regione, assicurate da una inerzia durata di almeno 10 mesi effettivi.

Cosa ne pensa il coordinatore di Terra Aperta sig. Claudio Curreli anche titolare dell’inchiesta contro il “criminoso” giornale on line che crede orgogliosamente nella rivendicazione di legalità e giustizia?

Disobbedirà o no?

Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]

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