«Ogni falsità è una maschera, e per quanto la maschera sia ben fatta, si arriva sempre, con un po’ di attenzione, a distinguerla dal volto» (Alexandre Dumas padre). «Si può eliminare facilmente una vera dittatura, ma è difficilissimo eliminare una finta democrazia» (Efisio Melis). Alla procura non deve interessare se noi siamo o no fastidiosi: il suo compito è quello unico di accertare se ciò che diciamo è vero o no
VI CONVERRÀ DA VERI COMUNISTI
TACERE ANCORA O FARE UN “REPULISTI”?
IN PIÙ DI UNO, l’anno scorso a metà novembre, si sono messi ad applaudire e a godere quando il signor Claudio Curreli, con l’aiuto della signora Patrizia Martucci, mi ha messo ai ferri per 104 giorni, provvedimento poi cancellato (e non tanto onorevolmente) dal Tribunale del Riesame di Firenze.
All’epoca dei miei arresti domiciliari (dicembre 2020-marzo 2021) ebbi modo di dirlo e, alla maniera mia, molto chiaramente: chi ha la ragione e le carte in mano, non deve temere ad andare avanti anche da solo, come del resto personalmente ho sempre fatto.
Ora che i cadaveri stanno venendo a galla, è giusto che i lettori di Linea Libera – e non solo loro – prendano coscienza di due fatti ben precisi:
- non scrivo mai se non dopo essermi ben documentato e avere studiato i problemi: partire senza riflettere lo lascio ai democratici di questa nazione sciagurata in mano a orde di palamari
- non faccio guerre personali abusando del fatto di essere iscritto all’albo dei giornalisti, come improvvidamente sostenuto dal Gip.
I giornalisti dell’ordine di Firenze, quelli sì hanno dato una pessima prova di sé nel loro silenzio complice di una amministrazione pubblica fallimentare e di un tribunale che sono, obiettivamente, un’offesa al cittadino e ai diritti umani.
Iuri Gelli, l’ingegnere capo del Comune di Quarrata (ed non da solo: a iniziare dal sindaco Mazzanti in giù), si è rivelato un ottimo produttore di documenti falsi con cui, per un anno, ha cercato di nascondere, tombare e difendere molti illeciti amministrativi e penali macroscopici.
Se il signor Claudio Curreli avesse compiuto il suo dovere – pur senza la diligenza e cura dell’ottimo, ma con quella del semplice padre di famiglia –, invece di inquisire me, di tenermi agli arresti illeciti per 104 giorni, di favorire (volente o nolente, lo vedremo in séguito) chi la legge la ha violata davvero; se quel Pm, dico, avesse svolto le indagini sui documenti che avevo pubblicato e non sulle lacrime di coccodrillo di piantagrane e pettegoli, oggi non saremmo a questi punti: il tribunale non sarebbe inutilmente ingolfato di cartacce, e l’erario avrebbe risparmiato decine di migliaia di euro dei contribuenti italiani.
Guardatevi, ora, questi falsi d’autore provenienti dal Comune di Quarrata e fate occhio alle firme. Pensate a quanto mi sono punitivamente costati per colpa di un Sindaco politicamente incapace; di segretari comunali pigri e negligenti (se non anche altro; vedremo…); di dirigenti mentitori e infedeli e, laus Deo!, di giudici che preferiscono aiutare i disobbedienti come don Biancalani e don Tofani piuttosto che i cittadini che chiedono soltanto il riconoscimento dei propri diritti. Se la giustizia è questa, non va riformata: va rifondata.
Guardate a chi ho spedito i falsi del Comune di Quarrata. Ma tutto il consiglio comunale, le opposizioni per prime, gli uffici preposti, i servi dei servi dei servi, si vergognino di essere come sono stati nei miei confronti.
E la procura la smetta di fare come crede e come vuole proteggendo, di fatto e contra legem, chi ai reati e ai «disegni criminosi» del signor Curreli è molto più abituato e assuefatto di me.
Un saluto ai giornalisti (?) muti e gobbi di Pistoia. E a Mazzanti: svégliati e inizia a spazzare, perché la tua casa è piena di sporcizia e qui ne hai già le prove!
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Sono stato sufficientemente chiaro o no?
E domani, se fate i bravi, vi racconto dell’altro…