lavàti con perlana. 1. LA LEGA DELLA PIRA: «BASTA CON LA POLITICA DEI DUE FORNI! AGLIANA NON MERITA TUTTO QUESTO»

Non ci stanno, dicono, a fare i “risciacquati”. E rassicurano che daranno una risposta che si farà sentire molto presto. Sarà vero?


Milva Pacini ride. Ma cosa ci sarà da ridere? La delusione degli elettori non arriva alle orecchie del gruppo?

 

AGLIANA. Matteo Salvini dice che “i nemici non si hanno in casa propria”, ma sembrano pensarla diversamente gli uomini della Lega di Agliana che, nei gazebo per la firma dei referendum, si espongono a sfoghi a denti stretti e respingono indignati le accuse di essersi piegati alla politica dei “due forni” assicurata dal trio Pedrito-Aveta-Agnellone, unanimemente riconosciuta come entità stabile.

Non ci stanno al capestro mediatico nel quale si sono infilati per colpa dei politici democristianizzati della maggioranza e frutto delle incursioni sinistrorse permesse dalla SS Trinità, ovvero i dirigenti d’area rossa (Pellegrineschi, Morabito, Pierucci, Chiaroni e dalla Mano Nera che non c’è proprio)

I dirigenti rossi, sono coordinati da una mano nera?

Sono loro le entità oscure – ci spiegano con rincrescimento –; le manine che da anni presidiano e indirizzano la politica dell’amministrazione in soddisfazione delle lobby territoriali (lo dite a noi?

Riedetevi la vicenda di Pane & Rose con la Luisa Tonioni, il Libro del Giugno Aglianese, le “Associazioni territoriali vicofariane” (con Tofani primus inter pares), le “sottoscrizioni pubblicitarie a favore di Tvl Pistoia e di don Manone Bardelli”, grazie alla superficialità e incapacità dell’Assessore Panettone che a Natale regalò i Motta ai dipendenti, credendo di esserseli attovagliati e affezionati per qualche ritorno elettorale.

Cosa avranno chiesto i leghisti sulle attività del segretario Aveta? Solo l’Agnellone lo sa

I leghisti aglianesi, niente sanno delle querele fatte dalla Trinità: gliele abbiamo riportate noi e di cono di esserne all’oscuro, ma la delibera sulle querele e i patrocinii legali, del 23 marzo, la hanno approvata anche o loro assessori.

Non ci stanno, dicono, a fare i “risciacquati con Perlana” e ci rassicurano che daranno una risposta che si sentirà presto, che la Sonia Pira voglia o non voglia (lei è un’altra sulle poltrone delle partecipate molto care alla politica dei due forni).

Una linea di ricerca della quiete socio-politica, approvata anche dal senatore La Pietra che ce la annunciò in una intervista di due anni fa, sorseggiando un caffè a Pistoia, parlando dell’intenzione di tenere un atteggiamento defilato per le numerose illegittimità emerse ad Agliana, considerata la possibilità di ritorsioni giudiziarie.

Del resto la Pira sembra cieca, sorda e muta: a noi spiegò che i ragazzi “stanno facendo un ottimo lavoro”. Era il dicembre del 2019. Quale?

Le risse tra il capogruppo leghista Buono e l’Agnellone sono oramai quotidiane e rischiano di arrivare alla rottura: il Buono ha detto che non gli permetterà più di assecondare le iniziative di indirizzo cattocom-piddìno portate avanti dal “determinato” segretario comunale Paola Aveta che ha addormentato Pedrito.

Sull’Aveta ci spiegano che c’è un’interrogazione interna (fatta dalla Lega, ma che però non ci possono dare: chissà perché?), volta proprio a fare luce sulle effettive attività svolte dal segretario in 15 mesi di presenza, che, a quanto sembra, non incontra molto tra i leghisti aglianesi. 

La Lega – lo ricordiamo ai distratti – dispone peraltro della maggioranza in consiglio comunale e perciò potrebbe esigere un raddrizzamento dell’amministrazione verso una politica di cambio di verso, cioè di espressione autentica di centro-destra.

Giancarlo Noci con Matteo Salvini: glielo dirà del misfatto della delibera 447/2020 votata dai suoi assessori in favore di Papa Tofano Paolo VII?

Non va meglio con Giancarlo Noci il quale  dice che siede nel banco del consiglio comunale di Quarrata e rifiuta ogni commento sulla sciagurata politica di Agrùmia, come si può capire dalle risposte inviate a un elettore indignato che gli esprimeva una vera e propria condanna politica per le annacquature dei suoi ragazzi.

Il Gianca non si ricorda di quando teneva a battesimo il vicesindaco Federico Ferretti Giovannelli nella primavera del 2019.

Allora era spesso in piazza Bellucci il sabato mattina e sosteneva, con coraggio e determinazione, la politica alternativa della Lega del Matteo nazionale, quella ruvida e graffiante di contrasto alla sinistra imperante.

[continua]

Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]


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