io lavoro con l’infradito. BRUNETTA RIGETTA IL MODELLO BEACH WORKING E CHIEDE AI DIPENDENTI PUBBLICI DI LAVORARE. CHE SIA TUTTO PARTITO DALLE VICENDE DI AGRÙMIA…?

Brunetta ha detto basta anche al beach working

 

O caro e buon Pedrito,

fine dell’infradito!

 

 


 

 

 

AGLIANA-ROMA. A noi Renato Brunetta è sempre piaciuto. Ci piacque subito quando, nel 2012, adottò la procedura informatica per la denuncia di malattia dei dipendenti all’Inps, che ha poi permesso una comprensione statistica immediata dell’andamento delle richieste di abbandono del lavoro, alcune volte forzata da “malattie” davvero aleatorie e non bene diagnosticabili (un caso esemplare, per esempio a nostro parere, l’epigastralgia del Sindaco Pedrito, che certificò il malessere all’indomani del 10 dicembre scorso, quando il direttore Bianchini venne posto agli arresti domicialiari illegittimi e strumentali a “tapparci la bocca”.

Questa volta il ministro Brunetta sembra che non abbia perso tempo e appena ha saputo che Agliana-Agrùmia è caduta nel lassismo generalizzato con l’introduzione del sabatofassista (chiusura di protocollo e anagrafe, nonché il primario servizio Urp) ideato dalla responsabile dell’ U.O. 1, Giuseppina Chiaroni, che dispone di ben cinque dipendenti, ma che non sembrano coordinare le ferie: Rosad*** E./Fa*** P./ T*** S. + 1 e la Giuseppina medesima (che sembra essere in odore di procedura 110…). Brunetta avrebbe detto basta, decidendo di revocare il privilegio dello smart working per i tutti dipendenti della pubblica amministrazione, molto più sindacalizzati e coperti a differenza dei dipendenti del settore privato.

Ma è arrivato o no il momento di adottare un regolamento “Uffici e Servizi” che il segretario (Paola Aveta) ha in agenda da due anni quale eredità del Fragai? Perché la giunta non si decide a far redigere in bozza: eppure ci sono tre giuristi, tra i quali spicca l’ass. Giulia Fondi che è anche abilitatata all’esercizio della professione con tanto di polizza di responsabilità per protezione dagli errori professionali!

Dobbiamo forse scriverla noi di Linea Libera la bozza? Agnello di Dio sa bene (anche se non se lo ricordò affatto il 6 luglio scorso: era forse troppo caldo) che chi scrive è sempre molto efficiente a buttare giù bozze per importanti atti per il generale interesse dei cittadini.

La notizia, arriva da il quotidiano nazionale “Il Messaggero” che proponiamo di seguito: Renato Brunetta, ministro della pubblica amministrazione, da tempo lo va predicando. Con un’economia come quella italiana in pieno boom economico, con la crescita che quest’anno raggiungerà e forse supererà il 6 per cento, non è possibile tenere il motore della macchina statale al minimo dei giri.

Nessuno ci rispondeva alla innocente domanda fatta nella settimana di ferragosto: ma c’è il segretario generale in ufficio? La domanda era evidentemente “off”: Agnellone potrebbe anche arrabbiarsi…

Per Brunetta, insomma, i dipendenti pubblici devono tornare in ufficio. E ora il ministro lo ha detto chiaramente, fissando anche una data per il rientro.

Parlando con l’emittente televisiva Antenna Sud, a margine del Festival dei Sensi che si è tenuto a Cisternino in provincia di Brindisi, Brunetta ha spiegato che «ci sarà il ritorno in presenza da fine settembre di tutta la pubblica amministrazione».

Un rientro negli uffici che dovrà essere a sostegno della crescita economica. Del resto sul tavolo del governo da tempo c’è un report di una società indipendente, Mazziero Research, che è stato preso in seria considerazione.

Cosa dice questo report? Innanzitutto che la crescita per il 2021 sarà del 5,7 per cento. Ma soprattutto, spiegano gli analisti nel loro dossier, se tutti i lavoratori pubblici e quelli privati tornassero in ufficio dallo smart working, ci sarebbe una crescita aggiuntiva del 2 per cento. Significa almeno un’altra trentina di miliardi di Pil che aumenterebbe il passo di un’economia che già si sta dimostrando vigorosa. Anche se il direttore Bianchini dice: Bòn per chi ci crede! dato che è convinto che sia una vera e propria tromboviolinata da post-comunisti alla Draghi.

«Un rientro dallo smartworking», si legge nel report, «contribuirebbe al ritorno alla normalità e fornirebbe una spinta a settori che ancora non hanno avuto modo di recuperare pienamente come ristorazione collettiva, caffetteria, abbigliamento e altre attività indotte che consentirebbero di far crescere ulteriormente il Pil di circa il 2% su base annua (stima approssimativa dopo 12 mesi dal rientro)».

Grand’Uff. Agnellon/Panetton che pensa della direttiva del ministro? Sarà favorevole o continuerà a divertirsi a fare cianchetta a chi entra in Comune?

Brunetta, in realtà, non è l’unico che spinge per il rientro degli statali in ufficio. Anche il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, nei giorni scorsi, aveva aperto a questa possibilità.

«Sull’obbligatorietà del Green pass», aveva spiegato, «penso a tutte quelle attività dove c’è da garantire la continuità di un servizio, per esempio gli operatori Trasporto pubblico locale, i dipendenti dei market e dei servizi essenziali, ma anche i dipendenti degli uffici comunali e pubblici dovranno tornare alla normalità e in presenza: hanno la responsabilità di garantire un servizio al Paese e a contatto con il pubblico. Non è possibile che in alcuni territori siano ancora chiusi e in smart working».

Il tema del rientro in ufficio degli statali, ovviamente, si incrocia anche con quello del green pass. Brunetta all’interno del governo, è tra i ministri favorevoli all’estensione del green pass e al suo uso sia in azienda che negli uffici pubblici. Ma ovviamente bisognerà tenere conto delle diverse sensibilità politiche che convivono all’interno della maggioranza.

La ripartenza autunnale, insomma, potrebbe avvenire in sicurezza. Resta da capire con quali regole gli statali saranno riportati negli uffici. Già a giugno scorso il ministro aveva cancellato l’obbligo per i dirigenti delle amministrazioni pubbliche, previsto dal precedente governo, di tenere almeno il 50 per cento dei lavoratori in smart working (tratto da Il Messaggero – Andrea Bassi)

Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]


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