sambuca. DA NOVEMBRE A RISCHIO IL SERVIZIO PEDIATRICO

Il consigliere regionale Fdi Capecchi ha annunciato una interrogazione in merito

Fdi, Sambuca rischia di restare senza pediatra

SAMBUCA PISTOIESE. “Sambuca Pistoiese rischia di restare senza pediatra. Dal 1° novembre la pediatra, del comune di Alto Reno Terme che opera a Sambuca Pistoiese grazie a una convenzione con l’Asl Toscana, non potrà confermare il proprio incarico e sicuramente non sarà facile trovare chi la possa sostituire per poter garantire il servizio.

Ci auguriamo che stavolta l’Asl non indirizzi le famiglie e i bambini verso Pistoia per ricevere delle cure – come accaduto a San Marcello Piteglio e ad Abetone Cutigliano – obbligandoli ad affrontare un viaggio lungo e stancante, in condizioni di malattia o sintomi, dove inevitabilmente si allungheranno anche i tempi di presa in carico e cura dei piccoli pazienti.

Stavolta la Regione deve intervenire subito mettendo in pratica quanto espresso nella mozione di Fratelli d’Italia votata all’unanimità dal Consiglio regionale lo scorso luglio: mutuare subito il sistema delle Usca, le unità speciali di continuità assistenziale, per assicurare un servizio adeguato e giusto a quei bambini che vivono in aree sprovviste di servizi essenziali come quello della pediatria.

Necessario anche garantire incentivi, non solo economici ma anche di carriera, a quei pediatri che decidono di prestare il loro servizio nelle aree interne che altrimenti rischiano di restare scoperte. Non si può promettere alle persone di voler salvaguardare i presidi sanitari periferici e poi non garantire servizi essenziali come quello pediatrico”.

Così il consigliere regionale FdI Alessandro Capecchi che annuncia una interrogazione in merito.

“Mi sono attivato non appena sono venuto a conoscenza del pericolo di perdere il pediatra a Sambuca Pistoiese. Garantire l’erogazione dei servizi essenziali, come quello di assistenza pediatrica, in montagna è fondamentale. La nostra montagna è stata sin troppo dimenticata dalle istituzioni: prima i servizi postali, poi le scuole, gli ospedali ed ora anche i medici specialisti. Non si può andare avanti così!

Print Friendly, PDF & Email