SAN MARCELLO-MONTAGNA. Si è tenuto oggi (2 settembre – n.d.r.) presso la Sala Consiliare del Comune di San Marcello l’incontro fra i Sindaci della Montagna Pistoiese e la delegazione del C.R.E.S.T. con l’Associazione Zeno Colò e Montagna Pistoiese – è qui che voglio vivere promosso dal presidente dell’Uncem Toscana Oreste Giurlani.
Giurlani non è potuto intervenire per sopraggiunti impegni al Comune di Pescia, ma erano presenti: il Sindaco di San Marcello P.se Silvia Maria Cormio; quello di Piteglio nonché Presidente dell’Unione Appennino Pistoiese Luca Marmo; il Sindaco di Abetone Giampiero Danti; il Consigliere di Maggioranza Giuseppe Daniele in rappresentanza del Comune di Cutigliano; la delegazione del Crest guidata da Eva Giuliani e dalla dott.ssa Carla Breschi di Pistoia; le due associazioni montane, Zeno Colò e Montagna Pistoiese – è qui che Voglio Vivere, aderenti al Crest, rappresentate da Emiliano Bracali, storico presidente della Zeno Colò, e Simone Ferrari.
Il Comitato Regionale Emergenza Sanità Toscana da tre anni ormai si batte tutta la regione per la salvaguardia del diritto alla Salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione. Il C.R.E.S.T. crede che i diritti non possono e non devono, mai, in nessun caso, essere materia di “contrattazione”. La riorganizzazione sanitaria voluta dalla Giunta Rossi con la delibera 1235/2012 purtroppo ha minato e messo a dura prova il sistema sanitario toscano.
Quello che è successo e sta succedendo in Toscana ha dell’incredibile: con i Patti Territoriali sulla riorganizzazione sanitaria i sindaci si sono trovati a contrattare con la Ausl di competenza i servizi erogati ai cittadini. Alcuni sindaci hanno ottenuto molto, altri pochissimo. Alcuni sindaci si sono rifiutati di firmare quei Patti, altri li hanno accettati come il male minore. Si è creata la Toscana delle disuguaglianze, dei cittadini di serie A e di serie B, della Sanità a due velocità, comunque in crisi e lentissima ovunque.
Il C.R.E.S.T. reputa che si possa tagliare e riorganizzare in Sanità come in qualunque altro settore pubblico, ma questo non deve significare che si possa andare in deroga a ciò che prevede la legge e il diritto.
La montagna Pistoiese, è considerata dalla stessa Regione Toscana una zona disagiata. Lasciare una zona montana dove per le caratteristiche di viabilità non è possibile rispettare la golden hour (“quell’ora d’oro entro la quale devono svolgersi le azioni di valutazione e trattamento iniziale sul campo, trasporto rapido e assistito alla struttura ospedaliera idonea”) e quindi lasciare un’area così vasta senza un Pronto Soccorso, è un’operazione gravissima che i Comitati del C.R.E.S.T. continueranno a denunciare.
Gli amministratori della Montagna Pistoiese devono ricominciare a credere che cambiare le cose sia possibile, che la difesa strenua del loro territorio e dei diritti degli abitanti della montagna sia una priorità. Il C.R.E.S.T. può essere una risorsa in questo senso. Non vogliamo contrapporci, non siamo persone del “partito preso”. Vogliamo costruire e chiediamo semplicemente che in tutta la Toscana sia garantita ai cittadini la stessa accessibilità ai servizi sanitari, soprattutto quando si tratta di emergenza-urgenza.
Vorremmo che i nostri amministratori credessero, come ci crediamo noi, che un diritto è un diritto e non è ammissibile rassegnarsi o cedere e concedere che venga svalutato o “tagliuzzato”, perché siamo in un momento di spending review.
Oggi, forse per la prima volta dopo tanto tempo, abbiamo incontrato amministratori che si sono dichiarati intenzionati a portare avanti in Conferenza dei Sindaci a Pistoia e in Regione tre punti non negoziabili sulla Sanità in Montagna: Pronto Soccorso, Piazzola per l’elisoccorso e mensa dell’ospedale L. Pacini.
La propaganda della Ausl 3 è andata troppo oltre (vedi 1 e vedi 2). Ora c’è bisogno della collaborazione e volontà di tutti per ripristinare uno situazione di diritto. Alla salute. Alla sicurezza e alla vita.
[comunicato crest]
Vedi anche: http://linealibera.it/e-giurlani-da-buca/
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