Anche la consigliera regionale Federica Fratoni a favore della istituzione di un presidio socio-sanitario nella frazione
PISTOIA. “Collaborazione con la Società della Salute Pistoiese per la verifica sul possibile sviluppo del sistema di assistenza e medicina territoriale nella zona di Bottegone valutando la possibilità di prevedere l’istituzione di un presidio socio-sanitario a servizio della comunità”.
È questa l’estrema sintesi dell’interrogazione depositata in questi giorni dalla consigliera regionale Pd Federica Fratoni dalla quale si attende una risposta da parte della Giunta regionale.
Il tema è oramai noto: proprio in questi giorni sono state consegnate 900 firme raccolte dall’associazione Bottegone Spazio Aperto a sindaco e Prefetto di Pistoia per poter avere una “Casa di Comunità”, evoluzione delle attuali “Case della Salute”, all’interno della più popolosa frazione del Comune di Pistoia.
“Una richiesta doverosa e sacrosanta — scrive la consigliera regionale Fratoni — e rientra in un percorso di potenziamento della sanità territoriale che deve essere centrale per i mesi e gli anni a venire. Una strada in parte già tracciata con la precedente mozione del marzo scorso, della quale ero prima firmataria ed approvata all’unanimità, in merito alla carenza dei medici di medicina generale nelle aree interne, rurali e montane con l’impegno di garantire una copertura degli ambulatori ubicati nelle zone disagiate della Regione: problematica che, purtroppo, si è verificata proprio a Bottegone nei mesi scorsi ed è tuttora dirompente nelle frazioni collinari e montane.
Difficoltà che, fra l’altro, erano emerse anche dai contributi e dalle segnalazioni emerse durante gli Stati Generali della sanità nell’appuntamento organizzato ad ottobre proprio a Pistoia”.
Nella petizione presentata, inoltre, si fa riferimento alla possibilità di realizzare la “Casa di Comunità” nello spazio dell’ex nido Aquilone, adiacente all’attuale sede Cup di via Fiorentina che, però, è alle prese con problemi strutturali di non poco conto.
“È un’area adeguata ed importante — continua — ma può essere identificata qualsiasi altra struttura della zona in grado di ospitare questi servizi: purtroppo, attualmente, nel piano di riqualificazione di Bottegone non è previsto un polo socio-sanitario e quindi una soluzione andrà sicuramente trovata”.
“A questo proposito, è bene evidenziare — conclude — come all’interno del PNRR, fra le varie misure previste, c’è anche quella del “rafforzamento dei servizi di prossimità e di servizio all’assistenza domiciliare” con risorse complessive che superano i 2 miliardi di euro: può essere questa una strada da perseguire per andare ad intercettare ulteriori fondi”.
[federica fratoni]