a onor del vero • 31. L’ITAGLIA SPIEGATA IN VIGNETTONI

Chi ha perso l’antica dignità èspregiato e maltrattato perfino dagli ignavi e dagli inetti: così dice il poeta Fedro nella sua favola sul leone morente

Una volta un leone giaceva sfinito dagli anni ed abbandonato dalle forze. Già esalava l’ultimo respiro, quando improvvisamente arrivò un cinghiale, morse il leone con i denti aguzzi e vendicò una vecchia offesa. In seguito un toro trafisse con le corna appuntite il corpo del leone. Alla fine un asino, come vide il leone ferito, poiché era stato offeso impunemente, ne colpì la fronte a calci. Mentre spirava, l’infelice leone disse: «Ho sopportato orgogliosamente le offese dei nemici forti, ma ora, poiché sono costretto a sopportare l’ingiuria di un asino, vergogna della natura, muoio due volte»


Non ci piacciono i vili di Fedro nella favola del leone e dell’asino

 

IL SISTEMA GIUSTIZIA È IN CORTO CIRCUITO

 


 

Quando la cronologia non torna. Ma non era il caso di chiudere prima il fascicolo sul Carbonizzo di Fognano…? (Il sostituto De Gaudio con mascherina)

 

1. Esattamente come sta avvenendo in quel di Agliana dopo la famosissima storia della chiave smarrita, alla cui ricerca si è lanciato il luogotenente Salvatore Maricchiolo di Quarrata con l’apostolica benedizione dei sostituti Leonardo De Gaudio e Luisa Serranti, il primo dei quali ha mollato il fascicolo del Carbonizzo di Fognano (troppo duro capire cos’era successo?) per correre dietro a tremila pagine di intercettazioni telefoniche come se la vigileria di Agliana fosse la madre di tutte le battaglie e la classica fine del mondo. 

2. È nobile esempio, questo tema, per visualizzare concretamente l’inammissibile e anticostituzionale strapotere dei Pm: e a dirlo non è il Bianchini, stalkinghizzàto dalla procura perché, in piena libertà e con ogni diritto, parla e scrive le cose che pensa e che vuole mettendo molti in imbarazzo. 

3. Dello strapotere insopportabile dei procuratori della repubblica, parlano Carlo Nordio, che non è proprio l’ultimo Cinci Frugiataio; e Sabino Cassese, giudice emerito della Corte Costituzionale, ad oggi strumento pressoché inutile perché strapolicizzato e cotto di partitismo come i partecipanti di un rave di quelli tanto blanditi dalla luciana Lamorgese. 

4. Non mi piacciono i vili, bene indicati da Fedro nella sua favola del leone morente. Si fanno avanti sempre da ultimo e per forza e appioppano, di solito, una coppia di calci in testa alla gente, ma solo quando sono certi che la gente è a terra e può essere derisa e vilipesa senza pericolo. 

Per Sabino Cassese ogni procura della repubblica è uno stato dentro lo stato. Che ne pensate? A noi pare un attentato alla Costituzione

5. Al “coraggiosissimo” vigile urbano di Massimo Donati, che rifiuta di dichiarare le proprie generalità; vincitore di concorso altrove e felicemente altrove transitato, lasciando perdere ciò che avrebbe promesso di segnalare (senza poi farlo) agli uffici della «procura delle nebbie» (non è una mia definizione: è quella che la polizia giudiziaria della procura di Firenze aveva attaccato sulle spalle dei sostituti pistoiesi), voglio semplicemente ricordare, a margine, che se davvero era convinto di dover denunciare la signora Vilucchi e l’anomalia dell’assunzione, con il suo tacere ha offeso il dettato degli artt. 331 e 361, salvo se altri, del codice penale – senza contare lo sviamento di potere nell’aver taciuto. Ma ormai in ItaGlia sembra che ognuno faccia quel che cazzo vuole a prescindere.

6. Faccia, perciò, poco il furbo, il vigilozzo perbene, ora che ha il popò al caldo e al sicuro, e si vergogni di essere com’è: cioè per niente diverso da nessuno dei suoi spregiati colleghi di Agrùmia. 

7. A tutto concedere, se è vero – come lo è e come risulta anche a noi di Linea Libera, trascinati in tribunale da un sindaco puercolo e da un assessore gradasso e aggressivo, degni di miglior fine – che Ciottoli sapeva, Benesperi sapeva, la segretaria Aveta sapeva, l’ufficio personale sapeva, tutto il Comune sapeva e pertanto non poteva non sapere neppure l’ufficio legale nel quale, guarda caso, per volontà del trio Benesperi-Aveta-Ciottoli, si trova a lavorare il dottor Andrea Alessandro Nesti: è altrettanto consequenzialmente vero che il grande Comune di Agliana, di 75 anni di comunismo militante e di ampia e profonda cultura dell’Anpi, ha tutti i tratti caratteristici del bordello di Pompei: illic habitat felicitas, lì sta di casa la felicità (a condizione di essere colorati col colore giusto). 

8. Voglio ricordare a tutti (De Gaudio e Serranti compresi, ma non escluso il dottor Coletta) che non è una soluzione amministrativa molto sicura avere proprio nell’ufficio legale, dove si toccano i nervi più scoperti di una amministrazione, un fu-comandante problematico per almeno un paio di motivi dirimenti:
– a. Nesti ha prodotto una denuncia anonima contro la comandante attualmente agli arresti e lo ha fatto impunemente, perché, Vpo (vice procuratore onorario ben noto in procura), è stato perdonato in pieno nonostante la sua ammissione di anonimato in aula – bella giustizia!;
– b. ha trascinato in giudizio mezzo Comune di Agliana in quanto strilla – con la moglie, la prof.ssa Milva Maria Cappellini, alias Blimunda o altro per falsi profili facebook – di essere vittima di persecuzioni varie, sulle quali è meglio stendere un velo di pietoso silenzio.
 

Dopo tutti i pasticci e gli errori Ciottoli osa ancora minacciare qualcuno? Non ci siamo proprio. Chi lo protegge, soprattutto da se stesso?

9. Ma che volete aspettarvi da amministratori del rinnovamento che minacciano esposti e querele da trenta denari falsi come quelli dati a Giuda per tradire Gesù? Sto parlando del Ciottoli, aggressore seriale.

10. Agliana è un Comune in sfarinamento non da ora con la scoperta della chiave rapita di Maricchiolo & C. Lo è fin dagli anni 90, dall’epoca del comando del fu Nesti che potrebbe essere definita la prima cellula cancerogena della malattia agrumiènse.
E obiettivamente, dati i fatti, non si capisce perché il dottor Gerlando Iorio non mandi un suo idro (un drago vorace, simbolo di commissario prefettizio) nella palude d’Agrùmia a cancellare gli estesi disonori del lupanare pompeiano in atto da una trentina di anni.
 

11. Da libero cittadino, poi, onesto e degno di essere considerato per ciò che è e non per la massa di vergogne gettategli addosso dalle cure del signor Claudio Curreli – che ben poco ha da insegnare, viste le sue attività esercitate chiaramente extra et contra legem –, mi permetto di suggerire a chi di dovere di aprire non uno, ma una decina di fascicoli sui famosi libri indicati alla e ignorati dalla signora segretaria generale Paola Aveta, reticente sulle notizie certe (ma scomode) e loquace fin troppo sulle lettere anonime (ma comode e funzionali) tendenti al ricatto di stampo camorrista. 

12. Non di meno deve toccare alle mellettóse opposizioni di pongo & plastilina Bartoli-Vannuccini-Guercini.
Anche loro, pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio, a perfetta conoscenza dei vari libri dei «casini di Pompei» di Agliana, hanno girato il visino dall’altra parte, quali verginelle di primo pelo.

Bartoli, Vannuccini e Guercini, opposizioni tutto pongo & plastilina, non si abbassano a esaminare le questioni personali (come dicono). Ma non vedono neppure i libri dei misfatti che gli avevamo mandato come alla segretaria Aveta

13. Ganzissimi Ponzi Pilati che non si occupano dei cazzotti che volano fra assessori e consiglieri, e assessori e giornalisti: perché loro rispettano la privacy (sua e de’ sua ’nteressi, ovviamente) e non si occupano di questioni personali, perché vogliono volare alti come gli storni e limitarsi a defecare dal cielo secondo il principio per cui «de minimis praetor non cacat»…

E ora? Se dovessero fare Silvio Buono vicesindaco al posto di Federico Ferretti Giovannelli, come ce lo vedete in giunta con il Ciottoli che, magari, s’incazza e gli molla un altro sganassone?

Per concludere, come il cappellaio pazzo di Alice, “un buon non-panettone di Natale” a tutti i dipendenti di un Comune in cui i segreti sono quelli di Pulcinella; la corrispondenza è direttamente violata e hackerata sul sistema informatico interno; tutti sanno tutto di tutti a metà prezzo e… altro che chiave rubata alla Traversi! 

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


Assessore Ciottoli, diméttiti e libera tutti
dalla tua incompatibile presenza!


Tutti a casa anche prima del 2024

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