ReportPistoia ci avvisa dell’avvistamento dell’uccello divino lungo un corso d’acqua grazie a una serie di foto scattate da Daniele Manetti, referente di Legambiente
COME DAL MONDO GENTE È ASSAI ARRIVATA
PERFINO GLI IBIS SON “TORNI” A QUARRATA.
IL LUOGO SCELTO PAR BENE APPROPRIATO
CON MOLTO CIBO ALL’UOPO PREPARATO
L’EVENTO non può essere puramente casuale. Le analogie fra l’Egitto dei faraoni e la terra del Mazzanti non si limitano alla presenza di occhi simbolici: quello di Horus e quello, appunto, di un sindaco che bramerebbe vedere tutto, dato che è cieco anche dinanzi all’evidenza del suo regno compromesso fino alla radice.
Ma l’elemento che suscita più interesse, anche per motivi di analogia, è proprio questo uccello che sembra tornato tranquillamente a casa sua.
Famoso fino dai tempi più remoti, la Bibbia lo considerava un animale impuro. Secondo alcune tradizioni era tale perché si diceva che avesse l’abituatine di pulirsi il culo con il becco; secondo altre (più accreditate) perché si pensava che si nutrisse principalmente di sterco.
Per questo motivo due grandi autori del passato scrissero delle operette intitolate Ibis. Il primo è Callimaco di Cirene; il secondo è il poeta latino Ovidio.
Le operette servirono a infamare i calunniatori dei due poeti: e l’infamia discendeva proprio dalle credute abitudini di questo uccello di nutrirsi di cacca.
Che sia per l’abbondanza di un tal cibo che gli ibis sono giunti ad abitare a Quarrata per rimanervi in pianta stabile?
Edoardo Bianchini
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