Un insolito disservizio che sembra vestito di “sabotaggio” legato all’impianto dell’inceneritore di via Tobagi. La commissione quinta (Ambiente) fissata per questa sera, passa dalla versione “in carne e ossa” nella sala consiliare, alla “videoconferenza” in remoto: ma sulle pagine del Comune non c’è alcuna notizia della variazione: è forse apprezzata la (s)copertura mediatica?
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AGLIANA. La “Commissione ambiente” di questa sera 28 dicembre è molto attesa dai componenti del Comitato per la Chiusura dell’inceneritore e non solo. Una nostra lettrice fervente – anche ambientalista – ci dice che improvvisamente, e a solo 24 h dall’apertura dei lavori, la Commissione quinta “Lavori Pubblici – Ecologia e Ambiente – Verde Pubblico”, presieduta dal consigliere e Ing. Biagioni (ingegnere “ambientale”, per altro, sic!) è mutata in una “videoconferenza”, ma non è resa nota la notizia sul web con il dovuto link.
La cosa è davvero preoccupante, o meglio, sarebbe una cosa normale in tempo di innalzamento della curva Covid: ma come mai non è stata prontamente fatta una news dedicata al tanto significativo “cambio” di programma? Sulle pagine web del Comune, niente appare a meno di 9 ore dall’evento davvero importante, viste le questioni sottese al destino dell’impianto e all’interesse diffuso che rappresenta l’inceneritore. Lo sa, la Francesca Biagioni, questo?
A 12 mesi dal 2023 (anno predesignato da un lustro e più per la sua chiusura), ancora non si sa chi e come deciderà sul suo destino: lo convertono o chiudono? Che dirà il Franceschi questa sera? Narrerà qualche altra supercazzola per confondere i commissari, che attendono il 31 dicembre per il veglione?
Ma si deve sapere o è meglio pensare alle criccate che l’Agnellone vorrebbe tirare ai giornalisti ficcanaso (solo cianchettati: per ora ci siamo salvati)? Meglio tenere il consueto “basso profilo” tanto caro alla Procura già del dottor Renzo dell’Anno?
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Insomma la presidente Biagioni lo doveva comunicare ai cittadini, questo rinvio deciso circa 24 ore prima, ovvero nel pomeriggio del 27 o doveva intervenire la nostra testata?
Noi, che siamo attenti per via delle molte commissioni ambientali tenute con l’anestetizzazione sulle domande grazie alla fluente narrazione ipnotizzante del Franceschi, vorremmo che l’Edoardo fosse bene esposto all’attenzione della pubblica opinione, vista la spiccata attitudine a raccontarci frottole (lo ha fatto a chi scrive nella sessione della commissione AA.GG. del 31 luglio 2019, assicurando la divulgazione dell’arbitrato Ladurner/Cis, mai consegnato a eccezione dell’inciucista Alberto Fedi, unico consigliere favorito dal sindaco Don Ferdinando Stoccafisso).
Insomma, cara presidenta Biagioni, consideri che “tutti hanno da lavorare” e non possono stare a telefonare all’Urp per sapere cose che sono dovute in modo diretto, chiaro ed esplicito.
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Infine noi di Linea Libera osserviamo: due cambi di metodo di partecipazione di eventi politicamente rilevanti – l’altro è il Consiglio comunale già programmato per il 22 e poi rinviato in videoconferenza, al 29, sembra proprio perchè non c’era l’Aveta – non sono un po’ troppi in una settimana?
Non sarà mica che il consociativismo neodiccì, assicurato da un’amministrazione che traballa, è all’opera per la migliore opacità sugli avvenimenti della consiliatura del dopo Rino Fragai? La Francesca Biagioni si dimostra sempre più una new entry alla politica deregolamentata: ed è anche ingegnere ambientale!
E il criptocomunista pentastellato Bartoli cosadice di questo disservizio? Chiude un occhio anzi due? O non era quello più determinato a chiedere la chiusura dell’impianto?
Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]