Il Partito Comunista: “Nel 2006 previsto dall’allora Giunta Berti uno stanziamento di 50mila euro per il recupero e la ristrutturazione del manufatto”
PISTOIA. Se dovesse capitarvi di percorrere la strada che dalla località Piestro porta verso il paese di Saturnana, nelle colline a nord di Pistoia, avrete la possibilità di visitare il “Ponte del Picchio”: un ponte a due arcate in pietra costruito alla fine del Settecento, che scavalca il torrente del Piestro, posizionato lungo l’antica strada che collegava San Felice a Lizzanello e a Saturnana, incrociando anche la Strada Romea o Romea Strata, importante e antica via di collegamento tra il Nord Europa e Roma.
Nei pressi del ponte erano sorte varie strutture produttive come il frantoio, oggi ristrutturato, le antiche ferriere e i vecchi mulini, come i vicini Mulino del Picchio e Mulino di Nelle.
Spulciando nel sito istituzionale del Comune di Pistoia possiamo trovare un comunicato stampa molto interessante, che riportiamo in parte, datato 10 Gennaio 2006:
“L’antico ponte del Picchio sul torrente Piestro, in località Saturnana, verrà ristrutturato. La giunta ha approvato, infatti, il progetto definitivo per il restauro e il consolidamento strutturale del vecchio passaggio pedonale costruito tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento.
Il progetto prevede un finanziamento di 50.000 euro da parte del Comune…… L’Amministrazione ha affidato al Consorzio Ombrone Pistoiese — Bisenzio l’incarico di seguire tutto l’iter del restauro, dalla progettazione fino alla conclusione dei lavori……….La ristrutturazione di ponte del Picchio – dice l’assessore all’ambiente, Rino Fragai — fa parte di un complesso di opere che hanno l’obiettivo di salvaguardare questa parte della collina pistoiese.” (fonte: https://www.comune.pistoia.it/…/il-ponte-del-picchio…)
Come ben si evince dalle foto l’intervento di ristrutturazione del “Ponte del Picchio” non è mai avvenuto e, anzi, con il passare degli anni le condizioni della struttura sono ulteriormente peggiorate rendendola pericolante.
Sembra che, da quel 10 Gennaio del 2006, su questa storia sia calata una filtra coltre di nebbia: dove sono finiti i 50.000 euro stanziati dall’allora giunta Berti?
E il Consorzio Ombrone, verso il quale tutti gli anni i cittadini elargiscono una tassa, cosa avrà da dire in merito? E l’attuale amministrazione, che si dice attenta al recupero delle zone più periferiche della nostra città, come mai non ha mai posto al centro dell’attenzione il problema?
In una città come Pistoia dove da sempre si parla di un piano di rilancio per il turismo locale, è mai possibile far crollare un pezzo di architettura storica, oltretutto dopo aver già stanziato i soldi per ristrutturarlo?
Tutte domande alle quali difficilmente riusciremo a trovare una risposta, specialmente dai diretti interessati, tutti bravi a riempirsi la bocca dicendo di voler fare il bene della nostra città ma che in realtà pensano solo ad usare le cariche che rivestono per cercare di spiccare il volo verso la politica che conta.
Domande più che legittime anche in virtù del fatto che, quei sentieri, sono percorsi sempre più frequentemente da appassionati di mtb e trekking, fenomeno che dalla rivalutazione dell’area potrebbe trarre nuova linfa, rilanciando così anche il vecchio percorso della Strada Romea.
A Pistoia il flusso turistico potrà essere incentivato solo se si riuscirà a creare una sinergia tra le bellezze del nostro centro cittadino, ormai conosciute a tutti, e le numerose attrazioni che le nostre zone collinari e montane sarebbero in grado di offrire se valorizzate e promosse nel modo giusto, da politici e tecnici che mettano al primo posto l’interesse della collettività, dei cittadini tutti, e non il proprio ego politico e l’attaccamento alla poltrona.
SOLO CHI VIENE DAL POPOLO, PUÒ FARE IL BENE DEL POPOLO
PARTITO COMUNISTA PISTOIA