serravalle. SENATORE LA PIETRA — BARDELLI, ECCO LA VERITÀ

Come promesso sono stati resi pubblici i documenti che testimoniano che è stato il senatore Patrizio La Pietra (Fdi) a chiedere alla Commissione di garanzia l’espulsione di Elena Bardelli dal partito senza ottenerla 

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SERRAVALLE PISTOIESE. “Sulla vicenda che mi riguarda non sopporto che la gente vada in giro a raccontare falsità e che mi si accusi di essere quella che ha determinato una divisione del centrodestra. Per questo motivo per dimostrare che non sono la responsabile della attuale situazione politica a  Serravalle Pistoiese ho deciso di rendere pubblici questi documenti in particolar modo per smentire gli esponenti locali di Fdi che per trovare una giustificazione plausibile alla situazione politica di Serravalle Pistoiese (spaccatura del centrodestra in vista delle elezioni comunali), asseriscono che per libera scelta avrei chiuso con il partito, animata da acredine personale nei confronti dei suoi vertici provinciali”.
È stata la stessa Elena Bardelli, ora alla guida di “Serravalle Civica”, a cui erano diretti i documenti di Fdi a volerceli illustrare in modo da renderli una volta per tutti pubblici e fruibili da parte dei cittadini.
Dalla lettura dei documenti si evince che è stato il Coordinatore Provinciale di Fratelli d’Italia a chiedere alla Commissione di Garanzia l’espulsione di Elena Bardelli dal partito senza peraltro averla ottenuta.

Il primo documento è la richiesta dell’apertura del procedimento disciplinare nei suoi confronti.

Alcune importanti osservazioni ce le rilascia, come promesso, la stessa Bardelli:

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1. Nell’antefatto si fa riferimento ad una questione ancora aperta, che il Coordinatore ha arbitrariamente chiuso con una sua personalissima “sentenza”, erigendosi a giudice della sottoscritta, che avrebbe avuto un atteggiamento diffamatorio e calunnioso nei confronti di un altro esponente del partito. I Probiviri infatti non l’hanno nemmeno presa in considerazione, come si evince dal secondo documento.

2. Non è assolutamente vero che il Coordinatore ha tenuto un basso profilo per non creare problematiche pubbliche poiché nel dicembre 2020 ha rilasciato una intervista al Giornale di Pistoia dove affermava di avermi destituito per “questioni private, che niente hanno a che fare con l’azione politica e che possono solo nuocere alla serenità della nostra comunità oltre a produrre riflessi negativi sulla stessa Bardelli che è una insegnante, come persona e nella sua attività professionale”.

Affermazioni molto gravi che hanno gettato ombra sulla mia onorabilità e sulla mia professione e che, conseguentemente, mi hanno indotto a intraprendere le vie legali per tutelarmi.

3. Da alcune persone (probabilmente quelle che il coordinatore dice di avere informato) ho potuto evincere che lo stesso aveva diffuso la versione fornita ai Probiviri (con la questione ancora aperta) , e cioè che io avrei tenuto un comportamento diffamatorio e calunnioso.

Non è che in questo modo il comportamento diffamatorio e calunnioso lo avrebbe tenuto lui nei confronti della sottoscritta?
4. Nella chat degli iscritti non ho riferito la motivazione della mia destituzione perché spetta al superiore farlo. Il Coordinatore Provinciale è lui e a lui spetta la comunicazione ufficiale dei propri provvedimenti. Chi deve dare spiegazione non è la persona colpita da provvedimento, ma chi lo adotta.

Perché non lo ha fatto?

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5. È assolutamente falso che io sia intervenuta in qualità di portavoce comunale sulla stampa e su fb dopo la mia destituzione; lo hanno fatto invece legittimamente i mie iscritti

6. La mozione a cui si fa riferimento, quella sul garante della disabilità, era stata redatta dalla sottoscritta in linea con le direttive regionali quando era portavoce comunale insieme ad alcuni genitori di ragazzi disabili e concordata con i consiglieri comunali che avrebbero dovuto presentarla in Consiglio Comunale. Cosa che non hanno mai fatto (dopo ricerche non è risultata protocollata) tenendo questa decisione nascosta a me e al circolo comunale del partito. Per questo, per togliere dall’imbarazzo il partito, e per non deludere le famiglie dei disabili ho riscritto la mozione e l’ho fatta protocollare personalmente. La mozione è stata approvata all’unanimità.

Chi ha messo in imbarazzo il partito sono stati i consiglieri, non certo io.

7. Riguardo al presunto conflitto di interessi del consigliere Agostini, al contempo consigliere comunale e eletto nel CdA di SPES, che è una partecipata del Comune di Serravalle Pistoiese, ciò sarebbe stato confermato in qualche maniera dalla stessa Amministrazione, poiché il Consiglio Comunale ha dovuto provvedere in tutta fretta alla convalida della delibera sul risanamento di bilancio di SPES (al fine di evitare in via prudenziale la situazione di conflitto di interessi) in quanto il consigliere Agostini aveva partecipato alla votazione.

La sentenza 1
La sentenza 2

8. Riguardo al sig. Cangemi, il Coordinatore Provinciale si è dimenticato di dire che non si è mai degnato di concedere l’assemblea degli iscritti richiesta dai miei tesserati; come si è dimenticato di dire che è stato creato un coordinamento comunale senza interpellare né la sottoscritta né i miei tesserati al fine di azzerare il circolo da me fondato; che ha sospeso per mesi le tessere da me effettuate per negare il numero di iscritti che ero riuscita a totalizzare; che mesi prima aveva inviato un esponente di partito da un mio iscritto per convincere lui e gli altri a chiedere le mie dimissioni per la linea politica intrapresa, troppo rigida e “meloniana” e di intralcio al lavoro dei consiglieri…..

9. Come è possibile evincere i Probiviri mi hanno “assolto” da tutte le accuse, respingendo la richiesta di espulsione e comminandomi la “pena” di trenta giorni di sospensione per il fatto di essermi rivolta alla Magistratura mancando di rispetto ai superiori (credo che sia nel diritto di tutti rivolgersi alla Magistratura nel caso in cui ci si senta offesi nella propria onorabilità)

10. Non avendo ottenuto l’espulsione, il Coordinatore ha voluto colpirmi chiedendo e ottenendo dal Coordinatore Regionale, che non ha fornito alcuna spiegazione omettendo pure di darmi comunicazione ufficiale scritta (sono stata tolta improvvisamente dalle chat regionali senza che nessuno mi avesse avvertito), la rimozione dall’incarico di vicepresidente del Dipartimento Toscano Scuola e Istruzione.

Chiedo a questo punto.

Avrei deciso liberamente di andarmene dal partito per questioni personali?

Andrea Balli

[andreaballi@linealibera.it]

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