That’s Vanni Fucci’s Pistoia and of the pseudo-Justice hovering there. God save the Prosecutor’s Office!
Alcune domande di uno pseudo-Ercole che produce pseudo-articoli a suon di clava, ma non riceve mai risposta alcuna se non in forma di pseudo-carte viziate in punto di diritto e, non di rado, false o falsanti se confezionate dalle «autorità costituite» della Gip Patrizia Martucci
In prima battuta consiglio vivamente ai lettori di Linea Libera di farsi una passeggiata a leggere un intervento di un giornalista professionista che stimo, nonostante sia – come lui stesso sottolinea a sfottò – cattocomunista. Si tratta di Mauro Banchini. Potete leggerlo qui oppure scaricarlo da qui.
Ed ecco, senza indugio, le domande per l’avvocata Elena Giunti, difenditrice accanita del ragionier non-dottor Romolo Perrozzi, Ctu del tribunale di Pistoia:
- il sostituto Claudio Curreli (titolare dell’inchiesta) e il rag. Romolo Perrozzi si conoscevano sin da prima, datoché il Curreli si occupa anche di pseudo‐fallimenti e il Perrozzi è Ctu del Tribunale di Pistoia in detta materia?
- quante e quali curatele ha avuto, e da chi, il rag. Romolo Perrozzi, nella sua attività di Ctu del Tribunale di Pistoia?
- è o no conflittuale, sotto il profilo dell’interesse, il fatto che il signor Claudio Curreli lavori nello stesso Tribunale, gomito a gomito, con la moglie (la dottoressa Nicoletta Curci, salvo errori) che, in civile, ricopre anche incarichi di pignoramenti, esecuzioni e cose simili, materia assai affine a quella trattata dal marito in sede penale?
- la dottoressa Nicoletta Curci si è mai avvalsa dell’opera del ragionier Ctu del Tribunale, consulente Romolo Perrozzi?
Finché la signora Elena Giunti non sarà in grado di dare risposte veraci a queste domande (a cui peraltro nessuno del tribunale di Pistoia vuole dar séguito), fondamentali per non avere dinanzi un giudice-sfinge e un processo che di tutto odora fuorché di Costituzione, come la Giunti auspica; finché tutto questo, le consiglierei umilmente di smettere di urlare indignata del fatto che “tutto questo casino c’è solo per tre parcheggi” e che io sono un Ercole avvinazzato che dà risposte inadeguate con la clava.
Rischia, infatti, la Giunti, di coprirsi di ridicolo, per cui si passerebbe dalla sàtira (incazzata sì, forte sì, ma onesta e giustificata dalle reticenze e dalle omertà di gusto mafioso), alla commedia; non borghese e politicamente corretta in stile Menandro, ma “briosa”, irriverente e sboccata di Aristofane e Plauto.
Sono ancora disponibile per un giro di conferenze-aggiornamento gratuite, qualificate per soddisfare gli obblighi di legge professionale, con crediti per magistrati, avvocati e uomini di buona volontà.
Aggiungo:
- com’è possibile che un “denunziatore seriale” della serie ragionier non-dottor Perozzi, dopo avere ascoltato per due anni la mia monotona domanda (si conosceva o no con Curreli?) abbia finto di non sentire e non mi abbia querelato anche per questo, signora Giunti?
- Com’è possibile che non mi abbiano querelato neppure Claudio Curreli e/o la moglie Nicoletta Curci?In fondo la domanda sembrerebbe alludere ed offendere assai più che dire che la Sabrina Sergio Gori è stata la sindaca più inutile di Quarrata; o che Ferdinando Betti è rigido come un baccalà; o che la Paola Nanni, anche solo per la grottesca storia della pistola della vigila Vuono, in giro turistico per la Toscana (da Livorno a Montale), non ha agito come una buona comandantA dei vigili associati (sono queste le cose per cui è stato scritto che la Nanni aveva “emesso vari assegni a vuoto”, in senso metaforico, sulla piazza di don Ferdinando, alcalde di Montale e Fognano del Carbonizzo).
Ma soprattutto, dica, la signora Elena, come possa essere ammissibile il fatto che tutto il Comune di Quarrata – dal sindaco in giù – non mi abbia ancora denunciato per calunnia per aver scritto, per mesi e mesi, che funzionari, dirigenti e politici di quel bailamme là (l’origine del termine è giusta: è parola derivante dal turco di Erdoğan, ossessione dei penalisti di Pistoia, ricordate?).
Questo – e non solo – è stato chiesto anche a tutto il tribunale di Pistoia: entità astratta ed eterea, eminentemente “spirituale”, che, sentendosi collettivamente Dio (siamo nell’Antico Testamento: gli elohìm, o dèi finiscono tutti per confluire in un unico El, Dio…), non può permettersi di scendere in terra a dare, alla «gente comune» cara al dottor Coletta, nessuna spiegazione.
Repetita iuvant: così sarò noioso quanto vi pare. Ripetitivo, insopportabile, molesto e blablablà. Perdonatemi. Per tutta la vita ho fatto il non-professore e, per farlo entrare in testa ai ragazzi, c’ho rimesso la salute e la voce.
Certo una classe di duri di menta & chicconi di Lamporecchio come la PAIGAP (Pia Associazione Inquisitori, Giudici, Avvocati e Politici) non la avevo mai trovata.
Dopo più di due anni di ripetizioni continue e continuate, caro Giovanni Baldi, sono tutti ancora lì che non hanno capito una mazza di quello che ho detto e provato per tabulas (come amano dire loro) a far entrare nelle loro zucche.
Come avranno fatto a laurearsi (a parte i politici che per lo più sono semianalfabeti…), mi chiedo spesso?
Come saranno stati in grado di vincere un concorso in magistratura, se qualcuno di loro non distingue bene neppure la differenza tra le figure del contribuente e del fornitore?
Ci credo che il dottor Coletta non faccia altro che urlare con tutto e con tutti (anche questo, mi si scusi, raccontato fuori procura da gente della procura…).
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
La Procura della Repubblica e i PM pistoiesi hanno operato con stretto rigore obbedendo al dettato dell’art. 358 c.p.p.?