Anche a Pistoia, come del resto nel «Sistema Palamara», la legge è fatta dai giudici e dai pubblici ministeri padroni assoluti o peggio arbitri delle vite delle persone in un dilagare di vergogna che punisce il cittadino che non obbedisce in silenzio alle «autorità costituite» anche se “sbarròcciano” da ogni parte
Nella “degna tana” di Vanni Fucci sembra che la giustizia non vada proprio
LIBERE RIFLESSIONI SU FATTI
E COMPORTAMENTI DI CASA NOSTRA
1. Fate quello che vi pare (mi rivolgo anche a tutti i magistrati del tribunale di Pistoia) ma io, Edoardo Bianchini, sono stato assalito e perseguitato con un mucchio di fanfaluche cucite insieme dal signor Claudio Curreli, patrocinate dal PM Tommaso Coletta e sorrette a spalla – come una bara – da molti altri come la Gip Patrizia Martucci e alcuni sostituti: cito a memoria, ma sono di più, Giuseppe Grieco o le signore Linda Gambassi e Luisa Serranti etc.
2. Non sono un magistrato né un avvocato di quelli eccellenti che sanno tutto (ma sono reticenti e omertosi sui chiodi storti del tribunale di Pistoia) né un giornalista di Pistoia né un democratico come deputati e senatori locali che non osano affrontare problemi per non turbare il sonno del palazzo di giustizia: ma non sono neppure talmente cretino da non sapere che le leggi dello stato (anche se oggi esso non esiste più) devono essere rispettate.
3. Anzi, l’articolo 54 della Costituzione (quella cosa che di solito viene messa sotto i piedi a cominciare, appunto, dall’amministrazione giudiziaria) è super-chiaro anche per gli incapaci:
Comma 1. — Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.
Comma 2. — I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.
4. Per quanto attiene al comma 2 dell’articolo appena citato, io mi domando e domando pubblicamente: quanto, i magistrati pistoiesi, adempiono in merito «con disciplina ed onore» secondo l’imperativo dettato costituzionale?
5. Perciò leggete l’istanza che segue, da me presentata all’intero tribunale della città di Vanni Fucci in data 8 febbraio 2022. Lo avevo già fatto in precedenza, ma nessuno aveva risposto. L’ho fatto di nuovo e sono passati inutilmente ben più dei 30 giorni canonici decisi dalla legge per rispondere al cittadino che è anche datore di lavoro dei “signori delle leggi” pronti, non di rado, a fanno ciò che gli pare.
Ecco il documento inviato su cui riflettere:
Al Sig. Presidente del Tribunale di Pistoia
Dott. MAURIZIO BARBARISI
Al Sig. Presidente della Sezione Penale
Dott. STEFANO BILLET
Al Sig. Procuratore della Repubblica
Dott. TOMMASO COLETTA
A tutti i Sigg. Magistrati Professionali e Onorari
del Settore Penale e Civile delle Esecuzioni
Al Dirigente Amministrativo Generale
Al Dirigente Amministrativo del Settore Penale
Alle Cancellerie Civili e Penali interessate
Pec e e-mail: prot.procura.pistoia@giustiziacert.it; prot.tribunale.pistoia@giustiziacert.it; procura.pistoia@giustizia.it;
tribunale.pistoia@giustizia.it; tribunale.pistoia@giustizia.it; tommaso.coletta@giustizia.it; stefano.billet@giustizia.it;
elisabetta.gava@giustizia.it; maurizio.barbarisi@giustizia.it
Per conoscenza e richiamo:
Al Sig. PROCURATORE DELLA REPUBBLICA
presso il Tribunale di Genova – Competente per i Magistrati di Pistoia
Pec e mail: procuratore.procura.genova@giustiziacert.it; segrpers.procura.genova@giustizia.it
OGGETTO: Richiesta contestuale di:
1. accesso ex art. 24, comma 1 lett. f) L. 241/90;
2. informazione ex art. 5, comma 2, del D.lgs. 33/2013 (come modificato dal D. Lgs. 97/2016 e succ.);
3. garanzia ex L. 7 dicembre 2000, n. 397, in applicazione degli artt. 391 bis ssgg c.p.p.Il sottoscritto, Dott. Prof. BIANCHINI EDOARDO, consapevole, in caso di falsa dichiarazione, della responsabilità penale ex art. 76 del D.P.R. n. 445/2000, previa dichiarazione ai sensi degli artt. 46 e 47 del citato decreto, dichiara [etc.]
PREMESSO
- che – come peraltro sottolineato in aula dal Giudice Dott. Luca Gaspari, in udienza, il 6 luglio 2021 – il settore-giustizia è «pubblica amministrazione»;
- che, perciò stesso, è regolato, vincolato e normato dai termini vigenti per la P.A. e, in maniera espressa, dalle norme della Legge 241/90 e del D. Lgs. 33/2013, come modificato dal D.lgs. 97/2016 e ssgg.;
- che, ex art. 117 Cost. cco. 1-2, La giustizia è amministrata in nome del popolo e I giudici sono soggetti soltanto alla legge e, perciò stesso, alle leggi devono obbedire e attenersi senza deroga alcuna o sviamento di potere o ipotesi di abuso d’ufficio;
- che sono attualmente in corso, presso codesto Tribunale, vari, discutibilissimi procedimenti penali a carico dello scrivente e non solo, istruiti in palese violazione del dovere del PM di raccogliere, oltre le prove di accusa, anche elementi favorevoli all’indagato (ipotesi di infrazione dell’art. 358 cpp), di talché si violano i diritti fondamentali del cittadino; si favoriscono interessi altri rispetto alla giustizia; si danneggiano i sottoposti ad indagini che vengono, di fatto, contra legem, privati del diritto inalienabile di difesa; non si permette, di fatto, un equo processo;
tanto premesso, lo scrivente,
a mente del fatto che già in data 29 giugno 2021 aveva rivolto a codesti Uffici gli interrogativi e le segnalazioni di cui all’allegato DOC. 1, senza aver mai ricevuto risposta;
che lo stesso materiale, pertanto, era stato inoltrato per esposto/querela alla Procura di Genova, la quale niente risulta aver deciso in merito, sia pure a distanza di sì lungo tempo;
con la presente istanza, per i fini della propria personale difesa ed ex norme cit. in Oggetto,
pone per la seconda volta le richieste tutte agli indicati in indirizzo; richieste da soddisfare entro giorni 30 dal ricevimento della presente inoltrata anche in veste di formale diffida ad adempiere come legge comanda e ordinamento richiede, tantopiù a dei Magistrati.
Lo scrivente richiede inoltre certificazione idonea (335 o similare) onde controllare con certezza:
in quanti procedimenti compaia e/o sia comparso come Persona Offesa
- in quanti di essi sia stato deciso un rinvio a giudizio per personaggi altri da lui
- in quanti di essi il Sostituto titolare abbia chiesto l’archiviazione
- in quanti procedimenti – al contrario – lo scrivente sia stato comunque rinviato a giudizio con ipotesi di violazione dei suoi diritti di critica
Sul capitolo Claudio Curreli, stante il fatto che, ex art. 107 Cost., «I giudici sono inamovibili» etc., lo scrivente intende essere informato delle cause per cui:
- dopo aver permesso a Curreli di confezionare quello che ha tutta l’aria di essere un vero e proprio processo politico, quel Sostituto titolare sia stato tenuto fuori dall’aula affidando la pubblica accusa a Giuseppe Grieco che non di rado appare impreparato sui temi e i problemi e sui loro necessari approfondimenti
- sia stato possibile, dopo tanta fatica di Curreli nel raccogliere e cucire insieme di tutto e di più (ma senza svolgere mai una sola, seria indagine sui fatti), che lo scrivente sia stato sottratto, tout court, al principio secondo cui nessuno può essere tolto alle cure del suo giudice naturale.
Salvi tutti i diritti per risarcimento danni per le eventuali incompatibilità di decidere, da parte del Sostituto Curreli, e indi dal Tribunale Penale di Pistoia, su persone ben note (Rag. Romolo Perrozzi, Andrea Alessandro Nesti e quant’altri).
Si reinoltra anche alla Procura di Genova per conoscenza e per i necessari e dovuti provvedimenti del caso.
Pistoia. Data dell’inoltro per Pec e della firma digitale.
Con ossequi.
Allegato: Doc. 1Edoardo Bianchini
6. Credete che l’Olimpo della legge e delle «autorità costituite» come giustizia vannifucciana abbia adempiuto «con disciplina ed onore» come da art. 54 della Costituzione? Non lo hanno fatto né la prima volta né questa.
7. Gip Patrizia Martucci, lei, su richiesta di Claudio Curreli, ha proprio sbagliato persona a prendersela con me. Non solo non ho messo in atto nessun disegno criminoso, ma se stalking e violenza e minaccia e quant’altro ci sono stati, la vittima sono io allo stesso modo con cui il Manzoni ragiona sull’arresto di Renzo nei Promessi Sposi.
8. E non solo. Lei mi ha inflitto, gratuitamente e per pura afflizione, 104 giorni di arresti domiciliari senza che io avessi violato nessuna delle sue insofferibili imposizioni filo-perrozziane. Rilegga bene quello che aveva scritto e vedrà che tutta questa solerte operazione è soltanto un vero e proprio macello giudiziario per chissà quali fini o scopi.
9. Ecco perché non vorrei mai essere il giudice Luca Gaspari; e dover decidere, contro di me, assolutamente innocente, solo per non trascinare in caduta libera la procura e i suoi uomini come del resto è accaduto nel “meraviglioso” processo della Comunità Montana. Ne vogliamo discutere ancora? Dobbiamo tornare a parlarne?
10. Perciò, ripeto, non vorrei proprio essere nei panni del giudice Luca Gaspari. E lo dico anche per la sfuggente procura di Genova.
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Per essere degni e credibili
i magistrati devono sovlgere i loro compiti
«con disciplina ed onore»