indagini tardive. IL BASSO PROFILO SULLE QUESTIONI AMBIENTALI SEMBRA UNA COSTANTE A PISTOIA.

Dopo oltre due anni e mezzo di inchiesta, ancora niente sulle vicende del bacino idropotabile del “cavo Briganti”. Il Comitato ABC ci chiede ospitalità per denunciare un’altra vicenda destinata al cestino?

La Rosanna Crocini alla Tv di Stato (Report) denuncia la situazione dell’acqua del Cavo Briganti. L’ avrà vista Tommaso Coletta e la Gambassi? E in caso, si saranno fatti delle domande?

AGLIANA. Per prima cosa ci dobbiamo scusare per l’attesa con la leonessa Rosanna Crocini, presidente del Comitato ambientale Abc (acqua bene comune) che si è rivolta al Dipartimento di Prevenzione di Usl Toscana Centro per avere notizie su un’ispezione che Renzo Berti dispose sulla situazione del bacino di acqua idropotabile detto Cava Briganti.

Il fatto è vero perché confessato dalla risposta che vedete.

Per chi non avesse capito è solo da spiegare bene che la definizione di “bacino di acqua idropotabile” vuol dire che viene usato per attingere l’acqua che arriva sulla tavola dei cittadini e che, per questo, se la beve la “gente comune”, quella che piace agli uomini della Procura di Pistoia.

Questa premessa non è banale.

Circondato da vivai viene contaminato dalle dispersioni dei formulati chimici che così, possono giungere sulle tavole dei cittadini. Dopo due anni e mezzo gli esposti di Usl Centro, ancora sono in congelatore

Un bacino che ha richiamato l’attenzione nostra e anche, del format di Rai Tre Report (dal 30°minuti in avanti, c’è il video) che trattò la complessa situazione del territorio della Provincia di Pistoia, qualche mese fa in un triste lunedì sera: Pistoia è una provincia inquinata, spiegarono i colleghi di Report, com’è appestata da pesticidi, fitofarmaci, cloruro di vinile monomero, diossine, ceneri, discariche intervistando proprio la Crocini e anche il Sindaco Luca Pedrito Benesperi che rispose “nulla posso”: lui aspetta, non ha competenze sugli organi di controllo Arpat e Usl Toscana Centro che hanno scritto qualcosa che giace negli scaffali del palazzo di Giustizia.

Rosanna Crocini ci ha espresso dei severi giudizi (non ripetiamo, ma condividiamo!) sull’inerzia che sembra tenere la Procura sulle questioni del diffuso inquinamento della piana, candidamente confessato come tale anche dal Presidente dei vivaisti, Luca Magazzini.

Ma Rosanna è semplicemente indignata, per l’ennesima notizia di una indagine che sembra essere dimenticata nei cassetti della procura di Pistoia, come è successo recentemente con la questione dell’inceneritore di via Tobagi.

Risposta di Usl sulla richiesta di relazione tecnica del Dip. Prevenzione del 2019 (parte prima)

La parte seconda con il verdetto di gomma rimbalzante: l’accesso viene negato, per una inchiesta aperta dal 2019 (presto archiviata?)

Non è certo questa l’unica delle inchieste aperte e “congelate” dal palazzo con le “finestre che ridono”, come abbiamo visto recentemente anche per altre vicende analoghe e specificamente le vicende dell’inceneritore, mandate dalla specialista sostituta Linda Gambassi al Gip con richiesta di archiviazione che venne negata alla consultazione dei Comitati già titolari degli esposti del 2016

Chiedetelo ad Antonio Sessa e alla Francesca Simoni: ancora aspettano, nonostante l’intervento di un avvocato delegato che ha chiesto la consultazione della richiesta di archiviazione della Pm Gambassi che gli ha detto — anche a lui — niet.

Linda Gambassi, sostituta Pm della procura di Pistoia ha la delega per l’ambiente: curerà anche la spinosa questione della cava Briganti?

Il divieto è lì dal 1984: dimenticato e ignorato da tutte le amministrazioni. L’uso di diserbanti è sistematico anche sul bordo del bacino, ma in Procura, cercano la chiav(A) della Traversi

La risposta di Usl Toscana Centro è pervenuta dopo la scadenza del termine di legge per l’accesso agli atti, e Rosanna Crocini dice di avere fatto un apposito sollecito al Dipartimento di Prevenzione, lo stesso che – ci specifica – avrebbe inoltrato il verbale redatto in conseguenza di una ispezione prefestiva, fatta da tecnici della prevenzione il giorno sabato 9 Novembre 2016.

Questo non è un dettaglio: sembra che sia stato proprio l’organo di controllo che avrebbe inviato una piccante relazione che oggi scopriamo avere risvolti di carattere penale, che leggiamo, riguardano pratiche ancora in corso.

Renzo Berti, ebbe a spedire lui il fascicolo dei suoi ispettori sulla cava Briganti alla Procura nel 2019.

Dunque, il Procuratore Capo, potrà recepire questa sommessa richiesta di rilancio dell’inchiesta o serve rivolgersi ad altri Uffici sopra ordinati per un increscioso sollecito?

È normale che in due anni e mezzo, la questione di un’ipotesi di inquinamento di acqua pubblica servita in brocca alla gente comune, sia ancora aperta e senza iniziative fattive?

Quanto durano le indagini sulle vicende di inquinamento ambientale? Non sono rapide e decise come i rinvii a giudizio che vengono orchestrati con le parti civili in tre mesi?

La risposta dell’Usl è la numero 30.402 del 22 Aprile 2022 e la riportiamo come l’abbiamo ricevuta, con le scuse per l’attesa della pubblicazione (Rosy: meglio tardi con Linea Libera, che mai con i giornali strutturati!)

Alessandro Romiti

[alessandroromiti@linealibera.it]

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