Profili di conflitto di interessi in maggioranza? E parte un esposto alla procura presentato nei giorni scorsi ai carabinieri
«Il presente atto ha la finalità di porre all’attenzione di questa Ecc.ma Procura della Repubblica accadimenti inerenti una vicenda che riguarda un consigliere comunale e l’Amministrazione Comunale di Serravalle Pistoiese, affinché gli organi competenti possano eseguire gli opportuni accertamenti e valutare la sussistenza di eventuali profili penalmente rilevanti in relazione ai fatti dedotti. Segnalo la necessità dell’intervento della Pubblica Autorità per la pronta risoluzione della vicenda descritta per la presenza di condotte che ritengo contrarie alla legge».
Inizia così un esposto presentato pochi giorni fa ai carabinieri e indirizzato alla procura della repubblica di Pistoia. I fatti sono una ingarbugliatissima sequenza di incroci (lettere, atti, registrazioni, dichiarazioni – rese anche in consiglio) che sembrano delineare possibili rilievi penali per un consigliere comunale dell’attuale maggioranza di Serravalle Pistoiese. Si tratterebbe – stando all’esposto – di ipotesi di serio conflitto d’interesse.
Vi si legge (è uno stralcio):
- Come si evince dalla registrazione accessibile al seguente link https://youtu.be/7AOSXtRYgR0 (dal minuto 25 in poi), durante la seduta del Consiglio Comunale del 7 luglio 2022 il consigliere comunale *****, trattando del progetto della RSA di *****, affermava di essere il progettista delle RSA di ****** e di ***** e di accingersi a progettare la RSA di *****. […]
- In data 14 luglio 2022 ***** scriveva una lettera al sig. sindaco di Serravalle Pistoiese, inviandola per PEC, per avere maggiori ragguagli in merito alla situazione del consigliere su citato. Nello specifico chiedeva di verificare se per il consigliere *****, sulla base delle sue proprie affermazioni e a motivo della carica istituzionale rivestita, si configurasse o meno la situazione di conflitto di interessi.
- Alla lettera il sindaco rispondeva in data 22 luglio 2022, facendo notare che *** non rientrava nei casi di incompatibilità previsti dalla norma, non essendo membro della Giunta Comunale (la legge citata è il c. 3 dell’art. 78 del dlgs. 267/2000: “I componenti la giunta comunale competenti in materia urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dall’esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrato”).
Ci fermiamo qui, chiarendo che la diatriba è andata parecchio avanti e che poco tempo fa è finita sul tavolo di Tommaso Coletta, il procuratore capo che, appena insediatosi a Pistoia, promise che avrebbe lavorato per la «gente comune», cosa che puntualmente si è non-verificata. Di questa situazione è al corrente – se non sbagliamo – anche il prefetto.
Ora si tratta di attendere (ma speriamo un tempo ragionevole, non un’era glaciale o giurassica come quando la procura sfiora temi politici e della pubblica amministrazione che in Italia funziona come sappiamo) per sapere come stiano realmente le cose.
Intanto – come scriveva Cadorna – la guerra continua…
E.B.
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