PISTOIA. Una città è una casa, infatti ci viviamo, ci lavoriamo, mangiamo nei suoi ristoranti e facciamo colazione nei suoi bar, frequentiamo gli amici e discutiamo le nostre liti, vediamo spettacoli e ascoltiamo musica, ammiriamo un tramonto e beviamo la sua acqua.
Una città come la nostra, Pistoia, a maggior ragione può essere assimilata a una casa perché è piccola e abitata da autoctoni più di tante altre città italiane contemporanee.
Come vogliamo la nostra casa? Proviamo a mettere in ordine le nostre aspettative?
Per esempio:
- Luminosa (led ma anche arte luminosa)
- Pratica (viabilità scorrevole, meglio una ztl più ampia che interdizioni al traffico di stampo medievale)
- Pulita (sanzioni a chi sporca)
- Profumata (come sopra)
- Sicura (servizio d’ordine efficiente, telecamere)
- Ben arredata (i mobili in casa sono in sintonia tra loro, così gli arredi urbani dovrebbero rispecchiare uno stile: le aiuole, giacché proprio noi possiamo avere le più belle, devono essere impeccabili)
- Adatta a ricevere ospiti (alberghi, pagine web semplici ed efficaci, disponibilità dei padroni di casa e english spoken)
Dotata di tecnologia (Wi-fi, fibre ottiche, mezzi pubblici piccoli e non inquinanti) - ma anche di una ricca biblioteca (la San Giorgio c’è!)
- una bella stanza-lavanderia (servizi sanitari e scolastici ai più alti livelli senza inghippi burocratici, disinfestazione dalle zanzare!)
- un bel garage (parcheggi organizzati e a basso costo che però a Pistoia ci sono).
Se ogni volta che si mette mano alla città si pensa alla nostra casa, sicuramente si ottiene un risultato migliore.