Mi fermo, per ora, alla storia delle nostre non-diffamazioni, ma date per certe a priori dai garanti della legge. Poi tornerò anche sulla leggenda metropolitana dello stalking al ragionier-non dottor Romolo Perrozzi. La giustizia di Sarcofago City merita davvero una bella doccia purificatrice…
Cari procuratori della repubblica, il Nesti era licenziato di fatto e di diritto fin da quando il Tar annullò la graduatoria con cui era stato dichiarato vincitore di concorso, altro che chiacchiere!
NON BUON EROE DA NOI PERSEGUITATO
BENSÌ PROTETTO E BEN RACCOMANDATO
Capito, Gip Patrizia Martucci? Lei mi fa arrestare per 104 giorni perché non credo nelle «autorità costituite» a cui lei vuole bene; sta a sentire le fole raccolte, senza uno straccio di prova, dal sostituto Claudio Curreli, tristemente noto per almeno un centinaio di incongruenze nella sua vita e nella sua professione di fede filo-aperturista ai clandestini; corrobora le condizioni del sostituto Giuseppe Grieco, che s’accoda al collega e lo sostiene nelle sue cazzabubbole: ed ecco che io, Edoardo Bianchini, e un mio stretto collaboratore, Alessandro Romiti, ci troviamo condannati dal giudice Luca Gaspari, che prende tutto il castello di iniquità cucito da Curreli & C. come fosse oro colato. E nessuno di voi riesce a provare neppure un minimo senso di disagio per questa specie di graveolente frittata di cipolle?
Mi fermo, per ora, alla storia delle nostre non-diffamazioni, ma date per certe a priori contro il mai-comandante dei vigili di Agliana Andrea Alessandro Nesti, cullato come una vittima sacrificale dallo studio Andrea Niccolai, e scaldato sotto l’ala protettrice – se non erro – dell’avvocata Annalisa Lucarelli, quella che porta ancora la mascherina e dimentica la sveglia del cellulare accesa mentre è in udienza.
Oggi salta finalmente fuori il contratto di lavoro del Nesti; quello che il mai-comandante firmò con Sergio Iubini, da cui è evidente che, dopo la prima sentenza del Tar Toscana, costui era licenziato di fatto e di diritto: e senza neppure il preavviso.
Eppure dal 2000 al 2015, tutte le amministrazioni di sinistra se lo sono tenuto dentro come un vero e proprio «cocco di mamma»; mentre la moglie gli organizzava la platea per gli applausi, spargendo fiele su Agliana e su noi di Linea Libera, appellati cinghiali e maiali stercorari; e perfino scrivendo alla Concita De Gregorio, su Repubblica, ottenendo per ciò l’elogio della signora Alessandra Casseri, sua amica personale, ma anche segretaria del dottor Giuseppe Grieco.
A fianco dei politici sinistrorsi (non ultimo Rino Fragai), tutte le segretarie generali del Comune, impiegate infedeli e corresponsabili della corruzione coagulata sul caso.
Prima la signora Madrussan, poi la signora D’Amico e, tutt’oggi, la dottoressa Paola Aveta che, invitata a prendere provvedimenti sul caso, ha di fatto continuato a ignorare tutto lo sconcio e a proteggere il mai-comandante, che non è una vittima ma un pluri-favorito illecitamente e un inventore di favole e menzogne.
Non parliamo della procura della repubblica che, consapevole che il Nesti era stato, dal 2002 al 2005, Vpo (accusatore onorario in aula) proprio per essa, ne ha sposato la causa a prescindere, facendoci condannare da Luca Gaspari come delinquenti comuni e persecutori seriali.
Ma la procura aveva il diritto o no, di occuparsi di un uomo che comunque le era noto ed aveva perfino “lavorato” per la giustizia pistoiese? Era tutto normale? Non c’erano motivi ostativi a questo generoso “trattamento di bellezza”?
La stessa cosa che per Nesti, vale anche sulla leggenda metropolitana del ragionier non-dottor Romolo Perrozzi di Quarrata, a detta di Curreli vittima di stalking da parte di chi scrive e del Romiti.
Cari lettori, ora guardate come stanno davvero le cose. Vi pubblico il contratto del mai-comandante Nesti. E non sarà il solo documento nascosto e non portato né valutato in giudizio.
È mai stato licenziato, il Nesti, come sarebbe dovuto essere per contratto? No. Il Nesti ha continuato a fare il suo mestiere indisturbato fino al 2015 nel più assoluto silenzio mafioso di tutti.
Non crederete mica che noi di Linea Libera chineremo il groppone alle sante menzogne del duo Curreli-Grieco, vero?
La mistificazione delle prove ha un padre e una madre: non siamo noi da galera, ma chi ha taciuto e chi ha difeso il personaggio del principe perseguitato dagli sputtanatori seriali, ma in realtà così tanto caro alle «autorità costituite»!
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Tutto il tribunale di Pistoia oggi ha in mano il contratto del mai-comandante Nesti. Ora vediamo come “funziona” la giustizia per la «gente comune» del dottor Tommaso Coletta