Se Atene piange, Sparta non ride. E se il Benesperi fa pena, la sinistra non è certo da meno, Eleanna Ciampolini compresa. Tutti contro tutti: mancano solo Biden e Putin
Si capisce che Nerozzi sta sulle scatole. Con Mangoni mandò a casa il Pd, Fragai e tutti i bimbini della giunta rossa
SORGE IL SOLE, CANTA IL GALLO
VANNUCCINI VÒL LINCIÀLLO
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Quando ho letto il bell’intervento del Vannuccini mi sono sentito come un paziente un po’ anzianotto e prostàtico che, per curarsi un’uretrite aspecifica (= per chi non capisse: una infiammazione al condotto che porta la piscia dalla vescica al tronco di un pino in pineta a Viareggio), va da uno specialista di malattie veneree e si ritrova, senza volerlo, una gonorrèa (= per chi non capisse: quello che una volta, ma ancor oggi, tra i popolani come me, viene chiamato volgarmente scolo).
Non pigliatevela se sono sboccato. Non fate come Giuseppe Grieco in aula al sentire l’appellativo andante per il sindaco Benesperi: cacaiola. La procura pistoiese è così acriticamente ipocrita che si scandalizza per una parola che c’è anche sui vocabolari, ma non lo fa per il suo modo – a nostro avviso discutibile, se non osceno – di amministrare la giustizia in nome del polo italiano. E poi io che scrivo sono uno specialista (anche se nessuno lo sa) di goliardia e goliardate.
Ecco cosa volevo dire. Parla il sindaco Benesperi e si copre di ridicolo. Interviene il Vannuccini e meglio farebbe a tagliarsi la lingua.
Basterebbe, infatti, che quel giovine di buone speranze, si sforzasse di ricordare la sua inutile presenza/assenza in Comune, e il silenzioso mantenimento delle schifezze amministrative in nome e per conto dei pupari Magnanensi e – soprattutto – Fragai: sapete quel famoso sindacalista, fine uomo politico, che fu mandato ad Agliana a commissariare l’unica persona degna che io rammenti, cioè il sindaco Mangoni?
O Vannuccini, se Atene piange, Sparta non ride. E se il Benesperi fa pena, voi della sinistra non siete certo da meno, Eleanna Ciampolini compresa.
Anzi: siete perfettamente uguali e paritetici. Avete coperto, come i gatti, le vostre merde amministrative (la più eclatante delle quali resta la questione del protezionismo mafioso del mai-comandante Nesti) e non solo.
Benesperi, fantoccio senz’anima né coscienza; spaventapasseri che accoltella alla schiena i suoi sostenitori, i suoi elettori, i suoi amici e la sua comandante dei vigili; uomo di latta che viene preso sul serio solo da una procura della repubblica e da un tribunale che – a nostro avviso – nemmen sanno dove stia l’amministrare giustizia «con disciplina ed onore» e con «il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi», Benesperi non può che suscitare, in chi lo osserva, vere epigastralgìe e vere ruminazioni (non come quelle dichiarate non si sa come dal dottor Dalle Luche): ma il sindachino nelle mani del senatore agricolo e dell’Aveta ha tenuto in piedi – sia pure in maniera indegna – la questione-Nesti solo per quattro anni. Poi il cosiddetto bimbominkia andrà a casa e non c’è dubbio. Fine.
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Ma voi, Vannuccini? Voi, questo vostro ottimo mai-comandante, non lo avete scaldato per 15 anni sotto le vostre ali di chiocce spennacchiate, facendone pagare le soccombenze tribunalizie in causa a tutta la vostra amata popolazione o, forse meglio, po-polla-zione anche di sinistra?
Secondo lei, Vannuccini, voi censori alla don Tofani, sareste ancora costì a predicare agli uccelli e ai coglioni, se a Pistoia la procura della repubblica non si fosse incollata fette di salame sugli occhi col Super Attak perché voi siete i buoni e tutti gli altri sono i cattivi per definizione?
E se la procura salva Benesperi e Ciottoli non è perché crede in loro, ma solo perché alla procura “quei due” fanno comodo per incendiare lo Zeppelin che è Linea Libera, una realtà la quale, in quanto unica rappresentante delle verità storiche, è eterna come la “morte che mai non muore” nella canzone di De André?
Lo vede Vannuccini che ogni popolo ha i governanti (e i magistrati, va aggiunto) che si merita?
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
A far cadere tutto il pippone del Vannuccini basterebbe riuscire a far leggere alla procura la famosa storia del pane e delle rose, mettendo sotto il naso dei sostituti e del pubblico ministero l’angelica figura della Luisa Tonioni.
Ma si torna sempre lì. Coletta potrebbe uscir fuori con un «chi glielo dice alla sinistra…?» come accadde – a quanto si racconta – con i famosi cugini di città (Lucia e Luca) della famiglia Turco.