ACQUA E CAMPAGNA DI OBBEDIENZA CIVILE: A AGLIANA IL PRIMO DISTACCO

Primo slaccio ad Agliana
Il primo slaccio del contatore c’è stato ad Agliana

PISTOIA-AGLIANA. [a.b.] È avvenuto ad Agliana il primo distacco di acqua legato alla campagna di obbedienza civile lanciata dal Forum Nazionale dei Movimenti per l’Acqua.

“Chi ha praticato l’Obbedienza Civile con l’autoriduzione della bolletta di Publiacqua in applicazione di quanto previsto dall’esito referendario del 2011 – spiega Dario Guastini a nome del Comitato Acqua Bene Comune Pistoia-Valdinievole  –  è nella piena legalità. Alcuni Comuni hanno deliberato in materia definendo illegittimo lo slaccio del contatore, anche in considerazione di quanto raccomandato dall’Onu e altri organismi internazionali”.

Ecco cosa si legge nel comunicato diramato dal Forum Toscano dei Movimenti per l’acqua:

La Campagna di Obbedienza Civile fu lanciata dal Forum Nazionale dei Movimenti per l’Acqua nel novembre 2011, dopo che i gestori del servizio idrico avevano continuato, imperterriti, a non applicare l’esito del referendum del 12/13 giugno dello stesso anno. Il secondo quesito riguardante l’acqua prevedeva infatti la cancellazione della quota di puro profitto, la cosiddetta “adeguata remunerazione del capitale investito”, dall’importo della tariffa.

Restando invariato tale importo, una serie di cittadini, sparsi in tutta Italia, decise di detrarre la quota non più dovuta, dal totale della bolletta, e di pagare la differenza. La riduzione del pagamento, nell’obbedienza alla legge modificata dal referendum, è continuata anche quando per aggirare il referendum e la volontà espressa da milioni di persone, si è cambiato nome alla quota di profitto, nominandola “oneri finanziari e fiscali”.

Né l’Autorità nazionale (Aeeg) né quella regionale (A.I.T.), preposte al controllo della gestione dell’acqua sono mai intervenute per far rispettare i referendum, anzi il loro operato è stato sempre e comunque indirizzato a favorire e proteggere interessi e privilegi dei gestori del servizio idrico.

Di fatto gli “obbedienti” non sono assolutamente da ritenere morosi, poiché pagano regolarmente le bollette, solo decurtano ciò che per legge non è dovuto.

Tra di loro ci sono naturalmente anche utenti di Publiacqua spa. Questa azienda, nel mese di agosto, approfittando del periodo in cui tante persone sono in ferie, ha spedito una raccomandata (con allegato bollettino postale) a diversi “obbedienti”, dichiarandoli morosi e minacciando il distacco dal servizio, nel caso di mancato pagamento entro il termine di 20 giorni.

Come non bastasse, a quegli stessi utenti ha inviato dopo poco tempo una bolletta comprensiva dell’importo richiesto in precedenza, con la raccomandata. Forse puntava ad incassare due volte la cifra sa loro decurtata?

 

Acqua bene comune
Acqua bene comune

Diversi utenti hanno replicato tramite avvocato, dichiarando l’indisponibilità a pagare quanto illegittimamente preteso dal gestore e proseguono tuttora l’adesione alla “Campagna di Obbedienza Civile”.

Dal canto suo, Publiacqua è passata ad effettuare il primo distacco, il 16/09 scorso, nel comune di Agliana (Pt).

Il Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua ritiene estremamente grave ed arrogante questo atto, oltre che ingiustificato e del tutto illegittimo.

Al di là delle responsabilità del gestore, chiama comunque in causa innanzitutto il Sindaco che dovrebbe garantire e salvaguardare l’igiene e la sanità pubblica. L’acqua è un bene essenziale che non si può togliere ad alcuno. Mai. Figuriamoci poi in un comune dove, non molti mesi fa, si è votata una mozione contro i distacchi del servizio idrico, in qualsiasi caso, dall’indigenza economica all’”obbedienza civile”.

In realtà sono chiamati in causa tutti i Sindaci della Toscana, nonché la Regione, perché salvo rarissime eccezioni, nessuna amministrazione pubblica ha mosso un dito per tutelare l’acqua e non ridurla a merce qualsiasi; né si è impegnata a ripubblicizzare la gestione idrica, per sottrarla ai privati, meri speculatori finanziari.

Non dimentichiamo poi che i Sindaci, in Toscana, sono soci di maggioranza (addirittura esclusivi in Gaia spa) delle aziende che gestiscono l’acqua ma lasciano che sia la parte privata a prevalere sempre e comunque. I Sindaci vanno inoltre a costituire l’A.I.T., l’autorità regionale di controllo dei gestori, ma dalla sua costituzione hanno permesso che avallasse qualsiasi scelta o operato delle aziende, neutralizzando in effetti anche le minime opposizioni.

D’altro canto, la Regione persegue un atteggiamento pilatesco e si guarda bene da prendere posizione o, meglio, dal farsi carico di una ripubblicizzazione dei servizi, richiesta da quasi 27 milioni di italiani, nel giugno 2011. L’unica volta che, con una mozione, si è impegnata nei confronti di gestori e A.I.T., affinché i rimborsi della quota di depurazione sulle bollette dell’acqua, fossero pubblicizzati, facilitati e diretti, se ne è poi lavata le mani.

A proposito dei rimborsi della depurazione, le cui domande scadono il 30/09 prossimo secondo Publiacqua, non è che questa azienda si accontenti di racimolare dagli “obbedienti” qualche briciola, visto gli importi ingenti che dovrebbe restituire?

 Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua 

Info: Rita Biancalani 3483586557 oppure Rossella Michelotti 3384489265.

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