ex-ospedale Pacini. UNO SMANTELLAMENTO ANCORA DA CHIARIRE

A 10 anni dallo smantellamento dell’ex ospedale Pacini di San Marcello Pistoiese, l’unico tra i 15 piccoli ospedali delle aree disagiate Toscane ad essere cancellato, i cittadini della Montagna Pistoiese componenti del Crest scrivono al Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani chiedendo chiarezza su questa vicenda e di rispondere in modo preciso e dettagliato alle domande poste

Colloqui amorosi…

SAN MARCELLO. A 10 anni dallo smantellamento dell’ex ospedale Pacini di San Marcello Pistoiese, l’unico tra i 15 piccoli ospedali delle aree disagiate Toscane ad essere cancellato, abbiamo inviato con PEC al Presidente della Regione Toscana Dott. Eugenio Giani

e per conoscenza

– al Presidente della Repubblica Dott. Sergio Mattarella

– al Presidente del Consiglio dei Ministri On. Giorgia Meloni

– al Ministro della Salute Dott. Orazio Schillaci

– al Direttore Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero Dott. Stefano Lorusso

– al Prefetto di Pistoia

– al Difensore Civico della Toscana

– agli Assessori della Regione Toscana

– ai Consiglieri del Consiglio Regionale della Toscana

il documento Questione ex ospedale Lorenzo Pacini di San Marcello Pistoiese

QUESTIONE EX OSPEDALE LORENZO PACINI DI SAN MARCELLO PISTOIESE

Spett.le Dott. Eugenio Giani, governatore della Regione Toscana e, nella passata legislatura Presidente del Consiglio Regionale, ci rivolgiamo a Lei, con l’invito, a differenza di quanto accaduto in passato, di non delegare ad altri la risposta ai quesiti che riportiamo di seguito e che fino a questo momento o hanno ricevuto solo risposte parziali o addirittura sono cadute nel vuoto.

Come saprà sicuramente, sono 10 anni che i cittadini della Montagna Pistoiese lottano per riavere all’interno dell’ex ospedale Pacini di San Marcello P.se un vero ospedale con un vero pronto soccorso come hanno altri 14 presidi di aree disagiate della Toscana e che hanno determinato, in questi due lustri, una differenza di trattamento e di accesso ai servizi qualificabile come una vera e propria discriminazione.

Fatte queste semplici e dovute premesse, Le chiediamo di dedicarci un po’ del suo tempo e in onestà di darci delle risposte puntuali, affinché si possa, dopo 10 anni, arrivare ad aver chiaro le reali intenzioni della Regione sul futuro dell’accesso ai servizi socio sanitari nelle aree periferiche, ma soprattutto e nello specifico, sulla Montagna Pistoiese.

A Febbraio 2010, in un comunicato della Azienda USL 3 Pistoia si faceva presente l’efficienza e le performance dell’ex ospedale Pacini “L’Ospedale di San Marcello – ha detto il direttore generale Alessandro Scarafuggi – deve continuare a svilupparsi in una dimensione di utilità per chi ci abita.”. (Allegato 1: Documento ASL 8 Febbraio 2010 efficienza Pacini). Nonostante l’efficienza di questo presidio tra fine 2012 e inizio del 2013 l’ex ospedale Pacini viene smantellato e il 17 Giugno 2013, con la firma dei patti territoriali dell’area Pistoiese, viene di fatto condonato lo smantellamento.

  • Perché un presidio così efficiente è stato smantellato?
  • Perché è stato permesso questo smantellamento senza valutare le caratteristiche e la morfologia dell’area più disagiata della Toscana al netto dell’Isola d’Elba e dell’arcipelago in generale?
  • Forse per quello che è stato scritto nei Patti Territoriali stessi a pag. 16 ? “(…)in questo deve essere sottolineata la necessità di un utilizzo ottimale visti anche i costi di gestione fissi previsti nello specifico project financing”

In un comunicato dell’allora Assessore alla Sanità della Regione Toscana Luigi Marroni del 20 Settembre 2013, l’ex ospedale Pacini era riportato tra i 15 piccoli ospedali da valorizzare. (Allegato 2: Ospedali piccoli, i Patti territoriali li valorizzano 20 Settembre 2013)

  • Perché gli altri sono rimasti tutti ospedali mentre l’unico declassato a P.I.O.T. e di fatto definitivamente smantellato/cancellato è l’ex ospedale Pacini?

All’inizio del 2017, 16 associazioni della Montagna Pistoiese promossero una petizione con la richiesta di un vero pronto soccorso e in soli due mesi raccolsero 8.145 firme che nel maggio dello stesso anno vennero consegnate direttamente all’allora assessore Stefania Saccardi. A seguito di questa petizione, in occasione della prima campagna elettorale per le amministrazioni dei due nuovi comuni, frutto della fusione, “Abetone Cutigliano” e “San Marcello Piteglio”, i candidati manifestarono pubblicamente il loro interesse a battersi al nostro fianco e una volta eletti, organizzarono un consiglio comunale congiunto nel quale votarono all’unanimità la richiesta alla Regione Toscana di riportare a San Marcello un vero ospedale con le caratteristiche indicate al punto 9.2.2 del D. M. 70/2015. (Allegato 3: Delibera 10 Agosto 2017 consiglio comunale congiunto).

  • Perché La Regione non ha mai risposto nel merito a questa richiesta dei consigli comunali congiunti e supportati dalle oltre 8000 firme dei cittadini?

A Febbraio 2017 a seguito di una interrogazione all’Assessore regionale alla Sanità Stefania Saccardi da parte del Consigliere Regionale Andrea Quartini (Allegato 4: Interrogazione 2171 Quartini.1 Febbraio 2019.pdf) la stessa rispose, in modo molto articolato e non chiarissimo che in Toscana non erano previste aree particolarmente disagiate ai sensi del D. M. 70/2015, (Allegato 5: seduta n. 84 14.02.2017_pomeridiana _1) anche se, in realtà, ad almeno due presidi siti in aree sicuramente meno disagiate del comprensorio della Montagna Pistoiese, come quelli dell’Amiata (ospedale di Abbadia San Salvatore) e del Casentino (ospedale di Bibbiena) questo status viene riconosciuto.

  • Perché sono state date queste risposte ingannevoli?

A seguito di questa risposta, il 13 Novembre 2017, il Consigliere Regionale Andrea Quartini assieme ad una delegazione del CREST fece un sopralluogo dopo averne fatto richiesta ufficiale alla direzione dell’Ospedale Amiata e Val d’Orcia ad Abbadia San Salvatore per verificare personalmente le caratteristiche di quel presidio. L’incontro si tenne con il Direttore del presidio, la Dott.ssa Rosa Lamantia e l’assessore alla sanità del Comune di Abbadia San Salvatore, la Dott.ssa Lucilla Romani. Dall’incontro emerse che di fatto la classificazione di quel presidio era quella del D. M. 70/2015, punto 9.2.2 “Presidio ospedaliero di area particolarmente disagiata” con addirittura una implementazione di attività specifiche alle necessità del territorio. Sia da parte della Dott.ssa Rosa Lamantia che della Dott.ssa Lucilla Romani, furono evidenti le loro perplessità sulla differenza del riconoscimento/classificazione tra il loro presidio e il Pacini di San Marcello Pistoiese. Fecero presente che avere un ospedale efficiente sul territorio oltre a dare ai cittadini servizi adeguati e meno costosi evitando lunghi trasferimenti, davano sicurezza in caso di gravi emergenze grazie alla presenza di un vero pronto soccorso e facevano anche economia per il territorio grazie alla presenza di pazienti provenienti da altre aree.

  • Perché, la Regione nonostante gli stimoli di alcuni consiglieri ma soprattutto dei comitati locali non ha mai preso in considerazione l’ipotesi di rivedere i patti territoriali e la relativa riorganizzazione dei servizi socio sanitari sulla Montagna Pistoiese?

I Consiglieri Regionali di maggioranza dell’area Pistoiese, hanno sempre sostenuto che i patti territoriali sottoscritti il 17 Giugno 2013 erano “blindati” e che non era possibile modificarli. Il 14 marzo 2018, invece, viene ufficializzata la revisione dei patti territoriali dell’Ospedale Amiata e Val d’Orcia. (Allegato 6: Revisione Patti Territoriali ospedale Abbadia sviluppo ospedale-territorio-AVO-firmato)

  • Perché i Patti territoriali dell’area della Montagna Pistoiese non potevano essere rivisti?
  • E perché, nonostante la Montagna Pistoiese e il comprensorio dell’Amiata abbiano caratteristiche simili, il presidio di Abbadia San Salvatore di fatto è un vero ospedale con pronto soccorso e quindi ha caratteristiche ben oltre quelle stabilite dal punto 9.2.2 del D. M. 70/2015 e il nostro è un P.I.O.T. con P.P.S.?

Il comune di Abetone Cutigliano con tutte le sue frazioni, fino al 2013 aveva come pronto soccorso di riferimento quello dell’ex ospedale Pacini, adesso invece è quello dell’ospedale San Jacopo di Pistoia con tempi che, in condizioni normali e senza neve, sono doppi rispetto alla Golden Hour.

  • Perché questa disomogeneità di trattamento all’interno della stessa regione?

Dopo la consegna della petizione, l’invio della richiesta dei consigli comunali della montagna pistoiese, e le varie sollecitazioni il 19 Giugno 2018 (Allegato 7: Risposta Saccardi 19 Giugno 2018) l’ Assessore Saccardi risponde con uno scritto ai sindaci della Montagna Pistoiese molto articolato ma chiaro solo nella parte finale dove viene riportata testualmente: “Ribadiamo come già esplicitato in questo cammino siamo aperti ai contributi di codesto territorio che potrebbero anche fornire elementi di stimolo per la costruzione di un modello pilota da implementarsi in aree aventi le stesse caratteristiche”.

  • Perché ad un territorio oggetto di riorganizzazione che sta presentando delle criticità importanti e da cui viene un grido di aiuto da tutte le parti politiche e dalla cittadinanza, l’unica proposta che gli viene fatta è quella di pensare Lei ad un modello di riorganizzazione che possa fare addirittura da progetto pilota? In tutta sincerità, come l’avrebbe interpretata una risposta del genere, una proposta seria o una presa in giro?

Nel 2018 chiedemmo aiuto ai consiglieri di maggioranza eletti nel nostro territorio Federica Fratoni, Massimo Baldi e Marco Niccolai, ma come può leggere nell’allegato si rifiutarono di farlo. (Allegato 8: Risposta Niccolai Fratoni Baldi 13 Luglio 2018)

  • Fu una loro iniziativa o stavano seguendo un indirizzo impartito dalla maggioranza del Consiglio Regionale e della Regione Toscana?

Ad aprile del 2019 la Regione Toscana, a seguito di alcune mozioni, propose un documento che, anche se al ribasso, poteva essere un punto di partenza per la revisione dell’organizzazione socio sanitaria e che i Sindaci della Montagna Pistoiese firmarono il 2 Ottobre dello stesso anno. (Allegato 9: Protocollo intesa Rossi con firme). La chiara e inequivocabile premessa di questo documento è: “Il presente documento, in coerenza con la Mozione 1381 della Terza Commissione Sanità, è da intendersi come punto intermedio del percorso per il riconoscimento di area particolarmente disagiata ai sensi del punto 9.2.2 del D. M. 70/2015”.

  • Perché oltre a non aver rispettato alcuni tra i più significativi impegni presi, non vi siete attivati per creare le condizioni per il riconoscimento di area particolarmente disagiata?

Il 6 Novembre 2019, grazie all’insistenza di alcuni consiglieri di minoranza, in Consiglio Regionale, è stata votata la Mozione 2001/2019 con il preciso intento di rafforzare il documento denominato “Patto Rossi” firmato il mese precedente dai sindaci e creare le condizioni per “attivarsi rapidamente per il riconoscimento di area particolarmente disagiata ai sensi e con gli effetti del punto 9.2.2 del Decreto Ministeriale 2 Aprile 2015 n° 70 per la Montagna Pistoiese” come scritto in premessa del suddetto documento. (Allegato 10: MOZ 2001_TES_SOST 6 Novembre 2019). Questa mozione è stata pubblicata sul BURT N° 47 del 20 Novembre 2019, ma purtroppo, a distanza di oltre 3 anni, non è mai stata attuata. (Allegato 11: BURT Mozione 2001 estratto PARTE II n. 47 del 20.11.2019)

  • Perché questa mozione non è stata mai attuata? Perché nelle risposte alle nostre richieste in merito al non rispetto degli impegni presi con i sindaci della montagna, mai si fa riferimento alla premessa del “Patto Rossi”?

Tra le cause ostative per un ripristino di un vero pronto soccorso è stata spesso menzionata, sia dagli amministratori locali che da alcuni consiglieri regionali e riportata anche nel comunicato del 14 Agosto 2020 dal Consigliere Regionale Marco Niccolai, la mancanza di spazio all’ interno dell’ex ospedale e risolvibile ristrutturando l’edificio adiacente “Santa Caterina” – “Adesso l’obiettivo è affrontare il tema Santa Caterina perché da lì passa la risposta alla necessità di spazi che gli standard di area disagiata comportano. A maggior ragione adesso continueremo a lavorare in questa direzione”. Il problema è reale, è la soluzione che non ci convince, soprattutto in tempi stretti, sarebbe sufficiente riportare le attività ambulatoriali e il CUP in Via Roma a San Marcello (a poca distanza dal Pacini) in locali già di proprietà della ASL e dove sono state fino allo smantellamento dell’ex Ospedale.

  • Perché non viene presa questa iniziativa? Perché anche con il PNRR è stato deciso di investire in una Casa di Comunità dentro l’ex Ospedale, invece di ripristinare la sede di Via Roma?

Dopo un nostro accesso agli atti, in data 19 dicembre 2022 prot. 89551 (Allegato 12: Risposta USL del 19 Dicembre 2022) abbiamo ricevuto dalla ASL un documento che tra le altre cose chiarisce che la Regione Toscana con il DGRT 1120/2022 del 10 Ottobre 2022 ha proceduto ad una nuova programmazione della rete ospedaliera che risultasse conforme agli standard di cui al DM 70/2015 è che ha classificato l’ex Ospedale Pacini come PO elettivo (senza PS). Tutto questo contrasta con quanto abbiamo letto nel comunicato stampa datato 14 Agosto 2020 del Consigliere Regionale PD Marco Niccolai che recitava così: “L’impegno che il Consiglio Regionale aveva chiesto alla Giunta Regionale con due mozioni – spiega il consigliere regionale Marco Niccolai – è stato mantenuto: l’ospedale Pacini di San Marcello è classificato, ai sensi del Decreto Balduzzi, come sito in “area disagiata”. Questo significa l’applicazione degli standard previsti dal punto 9.2.2. del decreto stesso”. (Allegato 13: Riconoscimento area disagiata Marco Niccolai Valdinievoleoggi 14 Agosto 2020) https://valdinievole.news/index.php/news/cronaca/10151-niccolai-pd-il-recupero-dell-area-santa-caterina-e-fondamentale-per-l-area-disagiata#cose-modal.

  • Perché il consigliere regionale Marco Niccolai ha dichiarato che l’ex Ospedale Pacini era stato classificato sito in area disagiata ai sensi del D. M. 70/2015 e che sarebbero applicati gli standard previsti dal punto 9.2.2 e poi, nel momento della stesura della nuova programmazione ospedaliera conforme al D. M. 70/2015 gli viene attribuita una classificazione diversa e molto svantaggiosa per la sicurezza di tutti gli abitanti e dei fruitori della Montagna Pistoiese?

Andando ad approfondire la lettura della Delibera di Giunta 1120/2022 e dei relativi allegati, colpisce il fatto che solo l’ex ospedale Pacini scompare e rimangono tutti gli altri 14 piccoli ospedali di cui si parlava nel documento del 20 Settembre 2013 dell’ex assessore Luigi Marroni. A pensar male sembra quasi che il DGRT 1120/2022 sia stato pensato e messo in atto con il preciso intento di cancellare l’ex ospedale Pacini e questa sconcertante riflessione acquisisce ancor più valore leggendo i documenti politici degli ultimi 4 anni: il “Patto Rossi”, firmato dai sindaci il 2 Ottobre 2019 con la chiara premessa, “riconoscimento di area particolarmente disagiata punto 9.2.2 del D. M. 70/2015”; la Mozione 2001/2019 del 6 Novembre 2019; la delibera regionale 886 del 13 Luglio 2020 e la 224 del 28 Febbraio 2022, delibere nelle quali l’ex ospedale Pacini veniva classificato, assieme agli altri 14 piccoli ospedali, come “presidio ospedaliero in zona particolarmente disagiata”.

  • Perché questo cambiamento di classificazione solo per il Pacini?

Nel DGRT 1120/2022 del 10 Ottobre 2022 e nelle due delibere precedenti, si può leggere che due presidi di area particolarmente disagiata sono distanti l’uno dall’altro, di soli 20 Km. Nello specifico, i presidi sono quello di Abbadia San Salvatore e quello di Castel del Piano. Da Abbadia a Montepulciano, l’altro ospedale con Pronto Soccorso più vicino ci sono 45 Km, da quello di Castel Del Piano a Grosseto ci sono 55 Km. ma, a differenza della Montagna Pistoiese, le loro vie di comunicazione hanno una scorrevolezza completamente diversa e che abbassa notevolmente i tempi di percorrenza. Dalle frazioni del comune di Abetone Cutigliano, come ad esempio, la Val di Luce o la Doganaccia, per arrivare al P.S. del San Jacopo di Pistoia, ci sono due passi e circa 60 Km di curve. Il tempo di percorrenza per arrivare al pronto soccorso di Pistoia, dalla località più distante a condizioni normali, è di quasi 2 ore e in caso di neve i tempi si allungano ulteriormente. Siamo all’Abetone, la zona più alta della Toscana, la più fredda e quella con le maggiori precipitazioni nevose, sembra quasi che chi fa queste scelte, da cui però dipendono sicurezza e tranquillità di migliaia di Toscani, non conoscono né la morfologia, né le condizioni climatiche né tantomeno le caratteristiche della viabilità.

Delibera 1120/2022: http://www301.regione.toscana.it/bancadati/atti/DettaglioAttiG.xml?codprat=2022DG00000001383

Delibera 224/2022: http://www301.regione.toscana.it/bancadati/atti/DettaglioAttiG.xml?codprat=2022DG00000000299

Delibera 886/2020: http://www301.regione.toscana.it/bancadati/atti/DettaglioAttiG.xml?codprat=2020DG00000000860&fbclid=IwAR397RBLUKGzqym29El7gjEDN4RXVN6Bef6ZBb_pWTwmF85qg6-LrN5v2Ug

  • Perché la Regione Toscana è così ostinata a voler penalizzare la Montagna Pistoiese?
  • Per quale motivo con aree similari non c’è trattamento omogeneo?

È da quando è iniziato lo smantellamento dell’ex ospedale Pacini, nel gennaio 2013, che leggiamo nei comunicati, prima della ASL 3 Pistoia e successivamente della ASL Toscana Centro, che la sanità nelle aree disagiate va rivista, vanno elaborati nuovi modelli e che il laboratorio nel quale aprire il tavolo per pensare questa nuova sanità è la Montagna Pistoiese e di questo ne saremmo potuti anche essere orgogliosi, peccato che tutte queste nuove programmazioni, sono state fatte penalizzando i cittadini e i servizi a loro forniti. Le linee guida in questi anni sono state tracciate dal D. M. 70/2015 il quale, nonostante abbia fatto tagli importanti alla sanità e cercato di centralizzare l’erogazione dei servizi, ha pensato bene che non in tutti i luoghi è possibile rispettare dei parametri molto matematici e poco umani ed ecco, infatti, che ha previsto al punto 9.2.2 delle deroghe speciali per tutte quelle aree, definite disagiate, che sono troppo distanti dal centro hub e spoke di riferimento: Purtroppo per noi, come abbiamo già scritto poco sopra, per la Montagna Pistoiese si è preferito fare una eccezione all’eccezione.

Dopo tutti questi anni crediamo di essere vittime di un esperimento non riuscito e che di fatto ha imbrigliato la Regione e la ASL nel volerlo portare avanti, perché pensiamo che dall’ammettere di aver “sbagliato” potrebbero scaturire delle responsabilità che nessuno si vuol prendere. Il nostro ex Ospedale Pacini è classificato come P.I.O.T. (Presidio Integrato Ospedale Territorio) un’ idea che all’ inizio sembrava addirittura esportabile e degna di interesse da parte di alcune università https://www.youtube.com/watch?v=zJXUz8BEUsk, http://met.provincia.fi.it/news.aspx?n=187521 (Allegato 14: MET – ASL 3 Pistoia_ Piot San Marcello diventa esportabile in altre realtà), ma che poi nei fatti non ha prodotto alcun duplicato. P.I.O.T. un acronimo e una struttura unica in tutta Italia, una tipologia di modello che come può leggere nell’ allegato, non ha riscontro al Ministero della Salute, in quanto non presente nel D. M. 70/2015 e neppure in altri decreti o delibere precedenti compreso il Decreto Balduzzi del 2012 (Allegato 15: RISPOSTA Ministero PIOT e aree disagiate punto 9 2 2) (Allegato 16: Decreto Balduzzi 2012).

Arrivati a questo punto, riteniamo che anche il Difensore Civico debba intervenire e dare il Suo sostegno per il raggiungimento di questo obiettivo per riavere un vero ospedale con un vero pronto soccorso come assicurato durante un incontro ufficiale a Firenze di una delegazione del CREST con il Dott. Sandro Vannini il 7 Marzo 2019 e, ribadito con uno scritto del 23 Maggio 2019 dove troviamo scritto: “Resto quindi in attesa di capire se alla luce di questa nuova mozione, ferma la disponibilità del Difensore civico a continuare ad intervenire laddove ci segnaliate criticità nell’assistenza sanitaria nella Montagna Pistoiese la vostra richiesta di un nostro intervento a favore del riconoscimento della Montagna Pistoiese come zona disagiata non possa ritenersi superata”. La Mozione relativa alla notizia della stampa alla quale si fa riferimento nello scritto del Difensore Civico, è la Mozione 1381. (Allegato 17: Difensore Civico Scritto dopo Mozione 1381 Commissione Sanita 21 Maggio 2019) – (Allegato 18: Mozione 1381 del 28 Agosto 2018)

A Lei Dott. Eugenio Giani attuale Presidente della Regione Toscana chiediamo un grande sforzo e un’operazione che riporti chiarezza su questa vicenda e quindi, Le chiediamo di rispondere in modo preciso e dettagliato a tutti i punti sopra riportati.

Crediamo, inoltre, che a fronte ad una ingiustizia così evidente, tutti i componenti del Consiglio Regionale non possiate fare a meno di attuare immediatamente la mozione 2001/2019 e le due delibere successive, 886 e 224 e riportare a San Marcello un vero ospedale con un vero pronto soccorso con le caratteristiche indicate al punto 9.2.2. del D. M. 70/2015 affinché si possa avere anche sulla Montagna Pistoiese un’omogeneità di trattamento uguale a chi abita in altre aree disagiate della Toscana.

Siamo convinti che anche la politica e chi ha permesso lo smantellamento del Pacini sia consapevole che è stato un madornale errore, ma questo non deve essere il momento delle accuse, ma il momento di riportare un vero ospedale sulla Montagna Pistoiese all’interno del Pacini.

La speranza è che tutti i destinatari di questo scritto, facciano le dovute valutazioni su quanto esposto e sollecitino la Regione Toscana a porvi rimedio.

Distinti saluti

I cittadini della Montagna Pistoiese componenti del CREST
Comitato Regionale Emergenza Sanità Toscana

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