PISTOIA. Non si fidano molto delle rassicuranti parole del Presidente del Consiglio i rappresentanti delle varie sigle sindacali di Polizia e di tutti gli uomini in divisa. Tanto che, nonostante abbiano tacitamente sottoscritto una tregua, anche all’indomani dell’incontro avuto dal Premier con i sindacati del comparto Sicurezza, hanno già fatto sapere che il prossimo 22 ottobre si ritroveranno tutti in piazza Santissimi Apostoli, a Roma, per raccontare, come recita lo slogan attorno al quale hanno indetto il presidio, che Il tempo è scaduto.
È quanto emerso stamani, al sesto piano del Palazzo della Questura, nella sala Oreste Bertoneri, dove vari esponenti sindacali, dopo aver donato il sangue all’Avis come forma, civilissima e creativa, di protesta, si sono ritrovati per fare il punto della situazione e indire delle nuove forme di protesta.
L’incontro con la stampa è fissato alle 11, ma quando siamo arrivati, in perfetto orario, appena fuori dall’ascensore, abbiamo sentite parole concitate. La seduta, tra loro, è iniziata un’ora prima e lontano da microfoni, telecamere e block notes di chi vuol raccontare alla gente come se la passino quelli che devono garantire la nostra incolumità, si sono detti tutto quello che c’era da dire. I rappresentanti sindacali, seppur esasperati come i loro colleghi che li hanno legittimati a delegarli, hanno il dovere, professionale e morale, di fare da pompieri.
“Si parla di sblocco dei contratti – esordisce Andrea Carobbi Corso, segretario provinciale Sap Pistoia –, a partire dal 2015. Ma i contratti sono fermi dal 2009; non vorremmo che togliere le sicure ai fermi economici volesse dire tornare indietro al 2010. E poi, per finanziare questi incentivi, tra l’altro già vecchi perché già superati dall’inflazione e dal crescente costo della vita, i soldi, questo Governo, da dove ha idea di prenderli? Se dovessero essere i risparmi del Comparto Pubblica sicurezza, servirebbero a poco: Renzi deve chiarire la provenienza di questi soldi che improvvisamente sono saltati fuori e soprattutto le modalità con le quali intende modellarli e spalmarli. Prima del Presidio del prossimo 22 ottobre a Roma, organizzeremo una raccolta firme attorno ad un camper e un gazebo, con i quali chiederemo alla gente di sottoscrivere la proposta per l’unificazione di tutte le forze di polizia: se vogliamo risparmiare, iniziamo e facciamolo da dove si sarebbe dovuto fare già da molti, da troppi anni”.
La sala Bertoneri è piccola, vero, ma è stracolma e l’aria che tira non è una di quelle da pic-nic. Oltre a molti poliziotti, alcuni dei quali in borghese perché fanno parte del corpo della Speciale, ci sono anche agenti della Forestale. Ma non è solo la stretta economica a preoccupare gli agenti della Questura di Pistoia.
Manca un dirigente, lamenta un agente; un altro propone addirittura che è forse arrivato il momento di fermarsi, anche di fronte a situazioni critiche, emergenti.
“Ho inseguito in macchina un malvivente fino a Roma – racconta un agente, che chiede gentilmente di mantenere l’anonimato –: la caccia al bandito è iniziata la mattina e si è conclusa nel tardo pomeriggio. Sono rincasato poco dopo la mezzanotte e dopo sei mesi, non sto scherzando, sei mesi, il Direttore della Banca sulla quale ho accreditato lo stipendio, mi ha telefonato dicendomi che erano arrivati i soldi che stavo aspettando: 28 euro. I nostri straordinari sono pagati 4,50 euro. E in trasferta abbiamo diritto ad un solo buono pasto: o si pranza o si cena. Il nostro senso del dovere e lo spirito che ci ha spinto a fare questo mestiere, che non baratteremmo con nessun altro impiego, non ha limiti; la nostra sopportazione però è messa a dura prova”.
“Stamattina, all’Avis – aggiunge Andrea Carobbi Corso –, alle 8, quando siamo andati a dare il sangue, perché loro ce lo tolgono e noi lo doniamo, abbiamo trovato altri colleghi del servizio d’ordine, alcuni militari della Nembo e addirittura anche normali cittadini, di diverse estrazioni sociali, che hanno voluto testimoniarci la loro solidarietà, facendosi trovare all’appuntamento e donando, a loro volta, il sangue. Sappiamo di non essere soli: ce lo dimostrano in tanti, tutto il giorno e tutti i giorni. Sempre”.