Non basta ‘dirlo alla Concita’. E non sono sufficienti né la politica né la magistratura ‘accomodina’ che non vuole fare serie indagini, a nascondere le verità che turbano la vita delle persone non gradite al «sistema don Abbondio», citazione da un non-sospetto Leonardo Sciascia
“non può restare
nascosta una città
collocata sopra un monte”
PISTOIA-AGLIANA. Raskolnikov in Delitto e Castigo di Dostoeviskij distingue gli uomini in due categorie: gli “ordinari” e “gli “straordinari”. I primi hanno una vita convenzionale, grigia e banale, i secondi, possono permettersi anche di fare azioni stravaganti e illecite, perché motivate dalla necessità di dover raggiungere dei risultati personali che le giustificano. Comunque.
Questo deve avere creduto il mai comandante Nesti, quando ha querelato noi di Linea Libera, sapendo di avere commesso una quantità industriale di bischerate, spregiudicate e farcite di arroganza e autoritarismo.
Negli anni della sua usurpazione, protetta da amministratori, segretari comunali e procura della repubblica, si è dimostrato un autentico padrone nella conduzione del comando di Pm di Agliana, autorizzato in tale comportamento dai due Sindaci demokrats, Magna-nensi e Ciampolini che gli hanno permesso – per ragioni di clientelismo politico (il Nesti è ben protetto dai baroni comunisti pistoiesi, anche grazie al cognato Roberto Fabio Cappellini) – di lasciargli piena “carta bianca”, facendolo sentireimpunibile.
Così è diventato protagonista di un concorso taroccato ad personam e di una quantità industriale di altri illeciti che chiunque può apprezzare cliccando qui.
Del resto, se vi rileggete la lettera del Nesti all’assessore Fragai, potrete comprendere il livello di autorevolezza che il “mai comandante” esercitava davanti al potente sovietkommissar dem pistoiese, il quale aveva ben chiaro che doveva assecondare le richieste del sodale di squadra e lo dimostrerà nei successivi comunicati stampa del febbraio 2015, quando, sfidando gli atti degli archivi e gli episodi consolidati in 15 anni di malagestione, si permetterà di dire che il Nesti era un “ottimo comandante”.
Fragai, si opporrà alla nomina della Turelli, di Mauro Goduto (il secondo in graduatoria, anch’egli vessato dal Nesti e dai Sindaci demokrats) e della Sonia Caramelli, perché vorrà mantenere il suo pupillo in arcione, anche sfidando il definitivo pronunciamento del Consiglio di Stato. Ma non è solo questo il problema.
Infatti la procura della repubblica asseconderà ulteriormente le spregiudicate iniziative di tipo persecutorio dell’ex-collega (Nesti aveva fatto il Pm dal 2002 al 2005) e si assicurerà il migliore e rapidissimo (tre mesi tre!) rinvio a giudizio di noi giornalisti, con tanto di “abigeato di querele” conferite a “grappolo” da diversi altri personaggi, quali il sindaco Benesperi, il picchiatore ciottoli, il non-dottor ragionier Perrozzi, il sindaco don Ferdinando Betti di montale, la ginnasta-comandante vigila Paola Nanni (quella che fece scrivere il regolamento di polizia municipale associata dal Nesti), il decantato amico medico della Blimunda (moglie del Nesti) lo psichiatra Iossa Fasano, don Baronti e la Sabrina Sergio Gori (il sindaco “inutile” di Quarrata), oltre ad altri ancora.
Giornalisti pericolosissimi quelli di Linea Libera. Proprio per questo il 30 marzo 2021 in udienza si presentarono in tre per l’accusa: il procuratore capo Coletta (il Tom Col che ci ha bannato da Facebook); il sostituto Grieco quale Pm “dedicato”; e il sostituto-scout (come lo chiamano i colleghi di Firenze), il Curreli, coordinatore di Terra Aperta. Nemmeno a Tommaso Buscetta nel maxi processo… E Gaspari intuì bene – a nostro parere – cosa doveva fare: pollice verso per colpirne due ed educarne cento.
Un chiaro esempio di “corto circuito” della giustizia. Ricordatevi del Ponte di via Matteotti e confrontatelo col Morandi a Genova. I sostituti pistoiesi dimostrano così che non tollerano giornalisti che fanno il loro lavoro di ricerca e scoperchiatura di verminai.
A loro sembra piacere il “mondo alla rovescia” e torna attuale il pensiero del Leopardi quando diceva che il «genere umano, … non odia mai tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina. In modo che più volte, mentre chi fa male ottiene ricchezze, onori e potenza, chi lo nomina è strascinato in sui patiboli, essendo gli uomini prontissimi a sofferire o dagli altri o dal cielo qualunque cosa, purché in parole ne sieno salvi» (vedi qui).
“FATTI, NON PAROLE”
DICE MICHELLE HUNZIKER
Davvero dovevano essere enormi certi particolari interessi dei sostituti Grieco e Curreli, se seguirono il maxiprocesso politico anti-Linea ed ebbero anche l’imprimatur in aula da parte del dottor Coletta. Enormi e particolari, se confrontati con certi loro stupefacenti/dissonanti comportamenti.
Grieco scese in camera di consiglio con il giudice Alessandro Azzaroli per un’ammenda da 150 euro. Che sudata!
E Curreli manco si presentò in aula a sostenere l’accusa contro la Maic (d’altronde è notorio che lo scout è amico di Luigi Egidio Bardelli e di Tvl) a sostegno di vari ragazzi delle cosiddette categorie dei fragili, colà maltrattati, ma ci mandò – generosamente – la Vpo avvocata Angela Pasqua.
È vietato esprimere liberamente il proprio pensiero e la propria critica come sostiene Benigni quando lecca non la pantofola, ma la suola della pantofola del “candido muto”?
e.b.