PARTE LA RACCOLTA DI FIRME PER IL REFERENDUM COMUNALE CONTRO LA QUOTAZIONE IN BORSA DELLA NUOVA SOCIETA’ MULTIUTILITY

Presentato stamani il comitato referendario “No Multiutility No Privatizzazioni”. Rosanna Crocini: “In un mese contiamo di raccogliere mille firme per indire il referendum. Vogliamo attuare la tanto proclamata partecipazione popolare su decisioni che gli amministratori prendono a nostra insaputa e condizionano per generazioni le nostre vite”

Il comitato sotto le Logge del Comune di Pistoia

PISTOIA. Numerose associazioni e alcuni partiti raccolti in un apposito comitato referendario comunale lanciano una raccolta di firme per chiedere il pronunciamento popolare tramite referendum consultivo sulla quotazione in borsa della nuova società Multiutility che raccoglie i servizi essenziali per i cittadini (acqua, rifiuti, gas ed altri).
E’ un pezzo importante della battaglia contro la privatizzazione e la finanziarizzazione della gestione di servizi pubblici che entrano nella vita quotidiana dei cittadini e va a colpire un punto già contestato anche da alcuni sindaci, dell’operazione voluta fortemente dai primi cittadini di Firenze, Prato e Empoli ma alla quale hanno aderito la maggioranza dei sindaci delle province interessate. E si collega al referendum sull’acque del 2011 che ribadì con milioni di voti degli italiani che l’acqua è un bene comune e deve rimanere di gestione pubblica.

Ma perchè chiediamo — attraverso la richiesta di un referendum comunale — lo stop della quotazione in borsa della nuova società?

“La futura quotazione in borsa di servizi essenziali per la persona come l’acqua prevede profitti e leggi di mercato che si ripercuoteranno sulla vita di tutti noi” afferma la presidente del Comitato Referendario Rosanna Crocini “attraverso aumenti di bollette legati agli andamenti finanziari e non agli investimenti di rete e l’espulsione dalla vita delle persone di un concetto basilare come il diritto a un bene essenziale per la vita come l’acqua.

Dove firmare

Per non parlare del ciclo dei rifiuti dove la logica finanziaria imporrà nuovi impianti non per ridurre i rifiuti e riciclare materia prima seconda ma per incenerire masse sempre maggiori di rifiuti e crearne di nuovi e più inquinanti, grazie alle polveri derivanti dall’incenerimento”.
La raccolta delle firme è cominciata stamani in concomitanza con la conferenza stampa tenutasi sotto le logge del Comune di Pistoia dove sono state spiegate le ragioni della proposta referendaria e comunicate le numerose adesioni all’iniziativa.

La raccolta delle firme proseguirà con appositi banchini al mercato di Pistoia e coinvolgerà i Circoli Arci, associazioni di varia estrazione, comitati di quartiere.

La durata della raccolta è di un mese e l’obiettivo da raggiungere sarà di 1000 firme con cui chiedere l’ammissione del quesito all’amministrazione comunale di Pistoia.

Comitato No MultiUtility No Privatizzazioni di Pistoia

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