farisei&paradossi. TANTO RUMORE PER NULLA SE L’OBBLIGATORIETÀ DELL’AZIONE PENALE FUNZIONA SOLO CONTRO CHI HA SEMPRE ‘ROTTO’ SCOPRENDO GLI ALTARINI DELLA VERGOGNA

Dopo tre anni di persecuzioni giudiziarie senza sosta, nessuno dalla procura ha mai risposto a poche semplici domande sui rapporti fra i sostituti della persecuzione e le persone difese come martiri ma innegabilmente carnefici e impudichi senza faccia



SEGNALA, CITTADINO, MA NEI CIELI

OCCHI CHIUSI E CI PENSA POI IL CURRELI


 

Se i suoi protettori della procura fossero intervenuti, il mai-comandante Nesti non avrebbe avuto tutti i problemi che si è anche creato da sé mettendoci parecchio del suo...

 

Non merita perdere troppo tempo. Torno al mio intervento di ieri (sepolcri&sarcofaghi. ma chiedere la certezza del diritto a pistoia deve essere necessariamente reato?) per evidenziare il modo di procedere della procura di Pistoia e dei suoi uomini.

Vi parlavo di segnalazioni – all’epoca al Pm capo Canessa – poi puntualmente verificatesi, come la storia vergognosa del concorso del dottor Andrea Alessandro Nesti, mai stato comandante dei vigili di Agliana, ma tenuto al suo posto “usurpato” dal 2000 al 2015 con il beneplacito di tutti: procura in prima linea, che ha sempre difeso – tramite Curreli-Grieco e ora Curreli-Contesini, ma con l’avallo del capo Coletta – il suo affiliato Vpo e la di lui moglie, Milva Maria Cappellini, scrittrice (ma non troppo), donna letterata (ma non tanto), vittima (ma nient’affatto) di stalking e persecuzione – come lei afferma grazie alla protezione concessale da chi esercita (male) il potere.

Vi ricordo (e lo ricordo alle truppe della procura che ha sempre protetto a priori questa gente) che – ormai è chiaro dalla testimonianza in aula di Donatella D’Amico, segretaria generale di Agliana – il Nesti è sempre stato un prediletto-raccomandato da tutti: comunisti e, oggi, destra inciucista Benesperi-Ciottoli; indi segretari generali (Madrussan-D’Amico e oggi Paola Aveta).

Ricordo anche che – mi spiace per un Curreli conclamatamente indegno magistrato che dovrebbe, a dir poco, essere sospeso dal servizio (a mio parere, ex art. 21 Cost.) – mentre il Nesti si faceva certificare quale afflitto da sindrome di persecuzione dal suo elogiatissimo psichiatra Augusto Iossa Fasano, trilodato pure dalla signora Milva Maria Cappellini in odor di bullismo ignoto solo a chi, come Curreli, non usa fare indagini o le fa a modo suo e a favore dei suoi protetti (neri di Vicofaro compresi); ricordo che il Nesti, in periodo di depressione certificata dal suo strizzacervelli, se ne andava a fare i fatti suoi a Cassino, per partecipare a un concorso di capo-vigili che, ovviamente, non lo vedeva neppure classificarsi. Se il lutto si addice ad Elettra, i concorsi non si addicono ad Andrea Alessandro che, a quanto può risultarmi, non ne ha mai vinto neppure uno.

Nel frattempo l’inutile procura pistoiese sa classificarsi ben bene da sé con i suoi comportamenti neghittosi e favoristici in certe determinate direzioni: onde non può che essere giustamente passata al setaccio e dirottata ai quattro punti cardinali del mondo, sia pur esso terrapiattista o terraperturista alla Curreli.

Guardate queste lettere inviate nel 2015 al Pm Canessa, tutte finite all’archivio. Eppure la Concorsopoli di Pistoia era in corso. E in tale Concorsopoli, bandita da Roberto Abati-Asl 3, era presente (il mondo è piccolo, la gente mormora) anche la famosa dottoressa Lucia Turco, quella stessa sorella del procuratore aggiunto di Firenze, Luca Turco, poi passata agli onori della cronaca grazie all’attuale capo della procura, il feisbucchiano Tom Col che ci banna.

Di tutto questo nessuno fa parola. La stampa tremacchia; i politici pistoiesi si scaghéttano addosso come l’imperatore Claudio nell’Apokolokyntosis di Senca. Di tutto questo ne abbiamo parlato sempre e solo noi di Linea Libera: quattrini pubblici, no fortune sperperate a puttana, ma private e non estorte al popolo lavoratore.

Ecco come potrebbe essere spiegata anche la sana aspirazione di gente, come Curreli e C., di cercare di farmi fuori del tutto e in tutti modi per favorire ragionieri non-dottori come il Perrozzi; comandanti mai-comandanti come il Nesti; scrittrici mai scrittrici come la moglie nestiana M.M. Cappellini, esaltatrice di strizzacervelli dal certificato medico facile; fallaci falsi epigastralgici cacaiolici come il bimbominkia di Agliana Luca Benesperi e il suo assessore squadrista Maurizio Ciottoli che si dice ripari a gratis le auto di non pochi funzionari dello stato…

Secondo voi, lettori, se queste cose fossero solo delle mie fantasie, io sarei ancora libero di circolare per le strade? Ma perché, ripropongo la domanda a tutti, nessuno di questi magistrati, imperfetti e non specchiati, mi ha ancora denunciato, dal momento che non sarà facile poter adoperare la lupara o la katana per farmi fuori?

Durate fatica a capirlo, sciocchini?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


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