garden ferretti. IL FATTO CHE NON FA DISCUTERE NESSUNO NELLA CIVILISSIMA SARCOFAGO CITY

Un’azienda che muore è sempre un lutto per la comunità di cui fa parte. Un’azienda che viene vampirizzata dalle procedure giudiziarie è un insulto al buonsenso e alla tanto sbandierata solidarietà civile e sociale del falso mondo di oggi dominato dall’insano amore per il denaro


Le spine sono state staccate. Le piante moriranno. Nessuno si accorgerà di nulla

Garden Ferretti 1. 9 luglio 2023

Garden Ferretti 2. 9 luglio 2023

Garden Ferretti 3. 9 luglio 2023

Garden Ferretti 4. 9 luglio 2023

Garden Ferretti 5. 9 luglio 2023

Garden Ferretti 6. 9 luglio 2023

Garden Ferretti 7. 9 luglio 2023

Garden Ferretti 8. 9 luglio 2023

Garden Ferretti 9. 9 luglio 2023

Garden Ferretti 10. 9 luglio 2023

 

Una cosa gli umani sanno fare alla perfezione: distruggere

 

Che bello vero? È solamente una catastrofe.

Le piante stanno già morendo tutte e io tutto ciò non so se riesco a sopportarlo perché sono esseri vivente anche se non parlano.

Ma adesso loro urlano e chiedono aiuto. Ma purtroppo anche se voglio non posso più fare nulla.

E menomale che tante le ho regalate al canile, che ringrazio tantissimo e lo aspetto domani, altrimenti le metto fuori dal cancello.

Buona notte amici miei.

Le piante danno ossigeno non smog come noi umani, cioè si distrugge tutto quello che ha creato il nostro dio…

Luciana Ferretti


PERCHÉ MAI TANTO ZELO?

 

Generazioni che se ne vanno in fumo per un solo colpo di vento. In fondo il Garden Ferretti sparisce solo per 25 piante d’olivo e un contratto di modestissima entità che ha innescato una serie di devastanti esplosioni a catena.

Mi fa senso pensare che nessuno si sia mosso per aiutare una piccola azienda che dava pane e sicurezza a tre donne sole e ad altri di famiglia.

Mi impressiona il “silenzio vivaistico”. Quello della politica di destra di sinistra e di centro, dal Comune in giù e in su. Quello del rigorismo giudiziario che non sbaglia mai una virgola quando si tratta di applicare la legge a volte nello spirito e altre alla lettera, dipende.

A vedere il caso che – contrariamente a quanto ha scritto La Nazione – non fa discutere proprio nessuno (perché a Sarcofago City peggiori sono gli avvenimenti, più profondo è il silenzio), viene da pensare il tutto e il di più.

Perfino che giungere sino al punto togliere l’ettaro di terra vitale alle Ferretti non sia una necessità filosofico-giudiziaria per delle malefatte commesse, ma una malefatta in fieri per sfilare l’unica sedia su cui una famiglia poteva sedersi a tavola in santa pace.

Non sarà che quell’ettaro striminzito è come il terreno di James Dean in Il gigante, film del 1956, che a un tratto si scopre prezioso perché è seduto sopra un giacimento di petrolio?

Cosa vorreste fare ora? Condannarci perché ci siamo posti una semplice domanda in stile Giulio Andreotti?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]



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