pm & sostituti. I LORO ERRORI LI PAGANO I CITTADINI MENO CITTADINI DI CHI NON HA VINTO UN CONCORSO IN MAGISTRATURA…

Proprio voi, lettori ed elettori, con le vostre tasse finanzierete il fondo governativo disponibile dal 2021 per il risarcimento delle spese di difesa agli imputati assolti. Il caso dei giornalisti di Linea Libera nel processo che vedeva Andrea Alessandro Nesti come parte offesa. Dal 24 aprile si può dire che il mai comandante ha vinto un “concorso taroccato” perché tale è la verità dei fatti


La lettera anonima del 25 novembre 1999 diceva il giusto. Ma in procura archiviarono (chissà perché). Non ci sarà mica stata qualche «prossimità sociale» in corso?

 

PISTOIA. La sentenza del giudice Pasquale Cerrone è chiara e motivata in punto di diritto, con articolate argomentazioni logiche che, alla luce dei fatti odierni – ovvero le recenti dichiarazioni dell’Avv. Sauro Erci – fanno riconoscere la spericolatezza del mai comandante circa la serie di querele-bavaglio poi dimostratesi un collage di corbellerie, anche grazie ai testimoni Caramelli e Fragai, chiamati dal Nesti a dimostrare l’indimostrabile.

Coletta e i suoi non hanno mai disposto indagini serie per accertare la correttezza degli articoli sul Nesti: a loro piace evidentemente il rinvio a giudizio di default per i giornalisti scomodi…

Nesti è ancora oggi protetto dall’amministrazione Benesperi che pensa e spera di avere così un piatto di lenticchie nell’inevitabile sconfitta delle prossime amministrative del 2024. Poveri illusi tutti, includendovi anche il piddizzato Agnellone-Ciottoli, una volta severo sceriffo.

Corbellerie, quelle del Nesti, mai verificate nel 2018 dalla procura – che abbiamo dimostrato lavorare a capocchia con certi soggetti – senza uno straccio di indagini della polizia giudiziaria, mentre con altri (come noi) usa il pugno di ferro.

Querele fatte con il “copia incolla” (lo ha confermato il già procuratore Tony al Moderno dfi Agliana lo scorso 6 luglio) e dunque scaturite dalla presuntuosa spregiudicatezza di un ex Vpo (il Nesti lo è stato per vari anni) che confidava nel sostegno delle toghe rosse del Tribunale di Pistoia, suoi ex colleghi e con il Pm scout calato nell’agone politico senza alcun pudore.

Questo è argomento ormai ben noto anche agli avvocati nestiani che, il 21 di settembre prossimo, dovranno assisterlo nel terzo processo incardinato dinanzi alla giudice Daniela Bizzarri, per una sequela di analoghe conclamate corbellerie.

A questo proposito l’avvocata Lucarelli dovrebbe aver già capito che il cliente non deve essere assecondato quando si presenta con delle richieste esilaranti che, non solo, sono infondate, ma anche calunniose.

Il Nesti querelò per ben cinque articoli dei quali tre cestinati, mentre altri due, sono poi stati scriminati e giudicati giornalisticamente corretti con la formula di assoluzione piena (perché il fatto non sussiste) dal dott. Cerrone, che ha riconosciuto la fondatezza delle ragioni dei giornalisti.

Insomma: noi di Linea Libera abbiamo fatto, solo e bene, il nostro lavoro. Così è stato scritto nella motivazione della sentenza.

Edoardo Bianchini

Alessandro Romiti è stato un cronista pertinente e continente, parlando di un argomento di indubbio interesse pubblico: un concorso taroccato e un tesoretto quasi perduto dal Comune…

Gli avvocati del mai comandante non avranno avuto dubbi nel 2018: allora, il Nesti era ancora “appetibile” perché in odore di forte ristoro per gli errori della commissione esaminatrice del “concorso taroccato” nel 1999, con una domanda di ben 600 mila euro pendente dal giudice del lavoro Francesco Barracca: domanda respinta di netto e di recente respinta anche in sede di appello a Firenze.

Adesso i professionisti saranno meno spigliati e dovranno solo preoccuparsi di riscuotere dall’assistito che è stato caducato e rigettato dal Tribunale per ogni risarcimento da parte del Comune di Agliana, sia in primo grado che in appello.

Ora manca l’ultimo passo. Ci sarà da risarcire i giornalisti di Linea Libera e i risarcimenti sono assicurati dallo stato grazie alla legge Pinto che però carica gli errori (anche grossolani della procura pistoiese) sulla schiena dei cittadini. Dite voi se questo vi pare giusto…

La cancelleria del tribunale ha già dato le indicazioni per istruire la richiesta al Ministero di Giustizia e i cittadini elettori/lettori ora dovranno iniziare a frugarsi in tasca.

Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it
]


MA CERTI PUBBLICI MINISTERI VOGLIONO ESSERE

AL DI SOPRA DI OGNI ALTRO ITALIANO…

 

 

Non si fa giustizia facendo pagare al cittadino gli errori di Pm e sostituti che non leggono niente o si limitano a spalancare le porte a chi ha combinato pasticci per 15 anni di usurpazione di posto pubblico.

Una giustizia giusta è solo quella che fa pagare i danni a coloro che, pur stipendiati profumatamente, si limitano a tessere “disegni criminosi” a suon di copia-incolla che non stanno insieme neppure con il mastice!

e.b.


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