pettegoloni. I GUAI DI DON BIANCALANI FARANNO PARLARE TUTTI PER TUTTO AGOSTO?

L’informazione pistoiese è in ebollizione molto di più di quanto possa avvenire a causa di Caronte. Pur di non vedere la realtà, s’attacca a qualsiasi notizia. E l’Asl? Va a Vicofaro e controlla solo i volontari: 9 su 150-200 irregolari. Fossero stati italiani, la loro volontà sarebbe stata messa tranquillamente sotto i piedi…


Che senso ha controllare solo coloro che vogliono farsi controllare?


È LA TESTA CHE IMPARTISCE

GLI ORDINI AGLI ARTI


 

Ma allora era già un bel pezzo che poteva esserci l’emergenza sanitaria. E tutti zitti, procura?

 

Dopo il Cervo Bianco, sono tutti in fibrillazione perché don Biancalani è indagato per truffa e falso o cose simili.

Di persona personalmente dirò solo che non mi interessano tutti i chiacchiericci che nascono e si sviluppano come gli acari dietro a quest’uomo senz’altro discutibile, ma che sta facendo quello che si sente di fare, e sono fatti suoi.

E soprattutto lo fa perché tutti gli altri (chiesa, sinistra, procura, Asl, angeli, arcangeli, cherubini e serafini) glielo hanno permesso con una pervicacia semplicemente sconcertante.

Disobbedisco e accolgo è un modo di porsi. Agisco trasformando una chiesa in un campo rom, in cui manca tutto a iniziare dai servizi igienici, è, contrario, la dimostrazione del lassismo con cui le grandi nostre rigidissime e garantiste «autorità costituite» amministrano e gestiscono le vite degli italiani.

Tolgo dai colpevolizzabili le forze dell’ordine. Malviste da tutti, ma – a mio parere – vittime di autorità che sono le prime a non rispettarle, togliendo loro l’onore e il decoro che meritano e che, se riconosciuti, potrebbero essere fonte di incredibile impegno per mantenere il cosiddetto ordine.

Per 10 centimetri di cucina, un ristorante viene chiuso e sono presi provvedimenti gravi. Per quello che succede negli ospedali e nelle Rsa, nessuno vede e/o sente. I nostri anziani vengono bucati e trattati come pacchi di Amazon: vengono vaccinati, tamponati; attendono ore e ore e ore in prontosoccorso e non un fascicolo che venga aperto da una procura che copre tutto come il coperchio di una pentola a pressione.

Stamattina, a Pieve a Nievole, ho parlato con la figlia di un’anziana più o meno lasciata morire come l’altra sottratta al figlio poi sottoposto a misure cautelari, allontanato dalla madre e denunciato dall’Asl.

È stato agghiacciante sentirmi dire: «Come faccio a vincere questa guerra? Nessuno mi ascolta. Approfittano del fatto che puntano sul tempo e la nostra disperazione, fino a toglierci lo spirito di resistere…». E poi, cosa che mi ha rattristato ancora di più: «Non ho denaro, non posso farmi tutelare da nessun avvocato. Non ho speranza». Orribile! La Costituzione non diceva né dice così.

Se tutto questo accade, per colpa di chi accade? Dei figli che vedono morire i genitori senza avere alcuna possibilità di poter avere chiarezza? Di don Biancalani che crede, con l’ingenuità del fanciullino sognatore, anche un po’ eccentrico, che, salvati dieci migranti in più, tutta l’Africa sarà salva? Quanti altri palazzi possiede la sua chiesa, senza dover andare a chiedere ai sindaci di provvedere ai bisogni di questi sventurati?

Io non credo che potremo evitare la terza guerra mondiale. E non lo credo proprio quando vedo come lavorano le nostre procure e i nostri tribunali. De minimis non curat praetor. Tradotto efficacemente male: pancia piena non sente digiuno.

Non c’è scampo per il cittadino. Deve solo pagare tutto il carrozzone e, al momento in cui ne ha bisogno, per giustizia, contro un ragioniere favorito dal Comune o un comandante mai-comandante favorito da un altro Comune, ha un solo dovere: subire, tacere, allinearsi; lui che si lamenta a buon diritto, deve prendersi le condanne vergognose e indegne che chi esercita il potere infligge senza neppure grattarsi in testa.

Tanto chi esercita il potere, si lava la coscienza facilmente. Va un pomeriggio in Duomo, in prima fila, a seguire la benedizione del panno di Sant’Jacopo!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


Print Friendly, PDF & Email