MATTICCHIO, ARTISTA SUO MALGRADO

Franco Matticchio
Franco Matticchio

PISTOIA. Non fidatevi della bontà del suo ritratto: fotografarlo, Franco Matticchio, che ieri ha inaugurato, nelle Sale Affrescate del Palazzo di Giano, la sua mostra di disegni, La piccola fuggitiva e altre storie, non è stato affatto facile. Ma non perché uno dei vignettisti – termine improprio – più importanti del dopoguerra si dia delle arie. Anzi. È proprio vero il contrario. È così schivo che rasenta l’imbarazzo e se è possibile, fate a meno di celebrarlo.

Al posto del suo gentile e affabile aspetto, preferisce delegare la forza dei suoi disegni, che sembrano figli di un impegno e di una voglia, straordinaria, di fare rivoluzione. Secondo errore. E sentite che dice.

“Ho avuto un gran culo, nella vita – racconta Franco Matticchio, subito dopo avergli rubato qualche primo piano –. Sono nato per disegnare: ho sempre voluto disegnare e sono riuscito a sopravvivere, benissimo, disegnando. Più di una persona ha provato ad affibbiarmi etichette contro informative; più che ripudiarle, mi sono sempre sentito in diritto di prenderne le distanze, perché per me, il disegno, è davvero qualcosa che travalica l’ingegno e la coscienza: è una forma d’arte empirica, epicurea, sublime. Mi diverto molto a disegnare, ma non chiedetemi di aggiungere ai miei tratti e ai miei colori, anche dei proclami; non saprei cosa dirvi”.

Un’opera di Franco Matticchio
Un’opera di Franco Matticchio

La mostra di Franco Matticchio, che resterà a disposizione gratuita dei visitatori fino al 19 ottobre, è il secondo anello della catena culturale che vuole fare da collant tra l’estate terminata (anche se meteorologicamente mai iniziata) e la stagione dei grandi impegni teatrali che andrà ad iniziare. Prologo di questa catena di trasmissione, denominata Infanzia e città, è stato Obladurium, il circo in miniatura dei fratelli Forman, un esordio di rara bellezza, un evento tanto straordinario che consentirà anche agli appuntamenti successivi in scaletta di vivere di luce propria.

I disegni di Franco Matticchio, comunque, sono una elementare dimostrazione di come la poesia di un lapis possa coniugare versi meravigliosi anche su semplici fogli A4 extra strong e riuscire a trasferire sorrisi anche sulle sagome di chi stenta a capire.

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