se questo è un sindaco 1. ECCO LE LETTERE SCRITTE DAL BENESPERI PER LA CAMPAGNA ELETTORALE DEL 2019

Prima di passare al consociativismo schleiniano in salsa Marco Furfaro, il sindaco Benesperi era tutt’altro: leggeva, plaudiva, sosteneva e collaborava con il giornale che poi querelò in un crescendo di deliri immaginari sfruttando l’orchestrazione dello scout Curreli che andrà a inventarsi il fantasioso reato di stalking giornalistico. Eccovi le prime carte


L’avvocata Augustin ha proclamato l’arrivo della serenità dopo la sentenza Gaspari. Ma la strada è ancora lunga, povero Pedrito!

 

AGLIANA. Proponiamo ai lettori le storiche corrispondenze intercorse tra chi scrive e Luca Benesperi che, come vedrete, dimostrano la volontà predeterminata di escludere dal tavolo politico chi – disponendo dell’archivio storico sulla malagestione rossa –  sarebbe stato una seria minaccia per l’attuazione della sciagurata stagione del consociativismo diccì, assicurato in tandem con l’Agnellone-Ciottoli.

Il Sindaco “non riteneva”: s’è visto come ha poi “ritenuta” l’amministrazione, causando dei terremoti che nemmeno in Turchia li ricordano. Un privilegio riconoscerci che non sono (chi scrive) “inquadrabile”. Grazie Luca!

L’archivio è fruibile in più puntate, dovendo noi faticare non poco a scegliere le più gustose corrispondenze intercorse, tra le quali ce n’è una, preziosa, anche del vicesindaco Baroncelli.

Tutto questo usando la massima trasparenza richiamata dal motto Cecco d’Ascoli: Qui non si canta al modo delle rane.

Il 16 dicembre 2019 Luca mandò il suo assessore – già tubista, divenuto poi cianchettatore/aggressore – allo studio di chi scrive per confezionare la lettera di diffida al Nesti, nonostante in Giunta ci fossero quattro (dico 4) giuristi, svogliati o incapaci.

La lettera di diffida uscì infatti il 17 dicembre e fu un atto liberatorio,  atteso da tutti gli elettori perché avrebbe sancito il vero cambio di rotta, vedendo interrotta la linea protezionistica del sovietKommissar Rino Fragai per il suo pupillo Andrea Nesti.

Un atto sollecitato anche nella mail che segue, ma che si rivelerà inutile, perché poi l’amministrazione ha già rinunciato all’azione di recupero del mezzo milione di risarcimento per i danni causati dal mai-comandante al Comune, certamente condizionato dalla segretaria Aveta, garante del quieto vivere.

Del resto il sindaco che una volta detestava l’inefficienza dei dirigenti dell’amministrazione, oggi si è lasciato fare “ostaggio” con il coordinamento esterno del Segretario comunale Paola Aveta che è il vero sindaco ombra. Avete dei dubbi sull’Aveta? 

Allora il consigliere Benesperi (era la primavera del 2019) cavalcava la malagestione del comando di PM, uscito distrutto dalla vicenda del Regolamento Associato, scritto dal Nesti e presentato dalla Nanni, su indirizzo del Fragai, come dimostrato dai processi

Luca diceva di “meritare fiducia” per il cambiamento atteso dopo 70 anni di “promesse e problemi irrisolti”. S’è visto: hanno la faccia come il culo direbbe Giachetti. Interessante il periodo “non ci interessano le canizze”: infatti, hanno promosso la stagione delle querele autocastranti

Da rilevare come il sindaco estenda anche a Linea Libera, ovvero al gruppo della falegnameria – chi scrive, andò nella tana del lupo a consegnare il “Libro dei morti” a Simona Bonafè intaccando almeno 2 punti di preferenze al Pd per le note malefatte pubblicate – il merito per il successo a lui assicurato nella tornata elettorale del giugno 2019: un miracolo dopo 74 anni di governatorato monocolore, ma del tutto inutile.

Struggente il sindaco che spiega come … la tua figura non inquadrabile in un contesto istituzionale come quello del portavoce…: ci aveva visto benissimo Pedrito. Sapeva che chi scrive non avrebbe permesso che la Giunta si lasciasse manipolare dai dirigenti fidelizzati dai demokrats in anni di pastura trasversale assicurata dalle giunte di centro sinistra.

La politica impegna, il potere logora e a volte cambia il look

Del resto le vessazioni della giunta a trazione ciottoliana sono emerse con la spaccatura della Lega per Salvini e le dimissioni del vicesindaco Federico Ferretti Giovannelli nel settembre 2021, bene anticipato da chi scrive). Luca, sapeva ben chiaro che “i gatti, mangiano i topi” e senza dubbio alcuno: non sarebbero dunque state permesse in modo impunito le incredibili e scandalose iniziative di sfacciato inciucismo coordinate dai vari dirigenti storiche Morabito/Pellegrineschi/Pierucci che si richiamano in sintesi:

• la mancata attuazione della delibera del Consiglio Comunale di dovere (è scritto in grassetto) apporre i crocifissi nelle aule scolastiche di competenza dell’Istituto omnicomprensivo una vergogna per l’intero elettorato di centro destra, con l’indignazione anche della consigliera di FdI Simona Siringo poi dimessasi;

• l’elezione a “Donna di Agliana” alla dirigente del San Jacopo Lucilla Di Renzo, con lo sfottò alle infermiere che avevano operato al servizio dei malati Covid per un lungo anno e che avrebbero ben meritato il riconoscimento;

• la mancata donazione dei fondi alle Caritas delle Parrocchie di Spedalino, San Niccolò e San Michele, intercettati dal primo antisalviniano di Agliana, don Paolo Tofani. Un atto incredibilmente paradossale, per chi conosce il prete antisalviniano per eccellenza;

• rinunciato all’azione di tutela della cassa comunale per il reintegro di oltre 700mila euro di danni di immagine causati dal mai comandante Nesti (il parere dell’avv. Erci è ancora secretato, contro ogni elementare regola di trasparenza);

• causato la esiziale spaccatura del centro destra che vede ipotecata la prossima tornata elettorale per la sicura restaurazione dei demokrats. Dopo la restaurazione dei soviet  si ricordi che loro non faranno sconti agli attuali fassisti (in realtà politici diccì travestiti);

Allora il consigliere Benesperi criticava i funzionari che “controllavano” l’amministrazione e sabotavano le minoranze. Oggi che è mutato in Pedrito, è controllato dall’Aveta e dai funzionari medesimi. Che squallore….

Anche il vicesindaco Baroncelli era  critico…

Aveva ragione Luca a dire che non siamo “inquadrabili”; è esattamente così: ne siamo anche orgogliosi (del resto il giornalismo montanelliano caro al pm scout prevede coerenza logica e argomentativa) e l’abbiamo dimostrato: noi non avremmo permesso questo scempio, non ci saremmo svenduti per un piatto di lenticchie se avessimo avuto ascolto, per decisive consultazioni libere e disponibili a tutti, perché pubblicate.

Tre sostenitrici credulone delle balle di Pedrito e dei dirigenti (per la questione dei 6 mila euro a don Tofani)

Alla fine Luca, prova a rassicuraci, mentendo clamorosamente: “… sono sempre quello della Salvini/Gelmini” alludendo a un ottimo pezzo critico fatto sulla già assessore piddìna Cinzia Salvini nel 2009 (su “I Fogli” del compianto Porciatti, un periodico portato al Giudice Gaspari che non l’ha nemmeno aperto). Poi in realtà è mutato in Pedrito, ha avuto le epigastralgìe (riportate dal compiacente Guglielmo Sforzi) e le ruminazioni (riportate dall’altro compiacente medico Riccardo Dalle Luche) che, non sono certo state causate dal nostro giornale che leggete, ma dalla incapacità politica dimostrata.

Il sindaco è noto per la dimostrata schizofrenia e bipolarità caratteriale, esaltata dalla  guerra di querele iniziata con il coordinamento dell’avvocata Augustin, dimenticandosi di informarla delle più ammissive corrispondenze intercorse, comunque ignorate dal giudice Gaspari.

Ai sodali e confidenti dirà ulteriori menzogne: che cioè gli articoli di Linea Libera sono il risultato di una ritorsione. Qualcuno ci ha pure creduto, evidentemente incapace di osservare la realtà e capire la più banale mistificazione pedritiana.

Oggi ai lettori viene offerta la scelta: l’archivio storico del giornale era o non era una risorsa per l’amministrazione? Chi dice le menzogne?

Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it
]


Print Friendly, PDF & Email