pracchia. BORGO STORICO REIETTO E DIMENTICATO

Sono anni e anni che una parvenza di una seria manutenzione non viene più effettuata, e ogni anno la situazione peggiora, perché quello che non viene fatto l’anno prima si somma a quello che continua a non essere fatto l’anno seguente”

Vedutine di Pracchia

PRACCHIA. Parlare di Pracchia è parlare di un pezzo di storia della Montagna Pistoiese, un fulgido passato che non può essere dimenticato senza conoscerne le sue vicende, la sua storia, quello che ha rappresentato per intere generazioni passate.

Purtroppo oggi si fa fatica anche appena rammentarla, da anni, da troppi anni ormai dimenticata e reietta dalla “capitale” Pistoia, sia dalle passate Amministrazioni di centro sinistra, sia da quelle di centro destra di oggi, eppure c’è una comunità fatta di persone che risiedono stabilmente oltre ai villeggianti che ogni anno ritornano nel luogo delle proprie radici tenendo vivo il borgo e le tradizioni tramandate dai loro avi.

Oltretutto bisogna considerare che questi cittadini, proprietari di seconde case, pagano tasse al massimo delle aliquote di legge, per ricevere in cambio quali servizi?

Sono anni e anni che una parvenza di una seria manutenzione non viene più effettuata, e ogni anno la situazione peggiora, perché quello che non viene fatto l’anno prima si somma a quello che continua a non essere fatto l’anno seguente, e tutto questo è umanamente intollerabile, non più sopportabile, per cui un comitato di cittadini, ha deciso di denunciare, alla pubblica opinione, tutte le mancanze perpetrate dalle varie Amministrazioni che si sono succedute negli anni, mancanze che non fanno altro che peggiorare una situazione di per se stessa già compromessa, iniziando come di seguito:

  1. Stazione Fap, capolinea della linea ferroviaria Pracchia-San Marcello Pistoiese-Mammiano, inaugurata nel 1926 e dismessa nel 1965. Ad oggi sappiamo che l’immobile è stato acquistato dall’Unione dei Comuni Montani con un accordo con il comune di Pistoia, per essere valorizzato come una “eccellenza turistico culturale e ambientale”, ma dalla data di questo accordo, – gennaio 2022? l –, non si sa più niente circa il suo recupero architettonico, che si deteriora giorno dopo giorno sempre di più con la quasi certezza che fra poco non ci sarà più niente da recuperare
  2. Il complesso scolastico in via della Fontana, abbandonato a se stesso e ormai preda di erbacce e rovi fino al tetto. Un bene pubblico che va letteralmente in rovina, non degno di un paese civile
  3. Taglio erba non effettuato sulla strada Pontepetri-Pracchia, con rami cadenti specie in via della Fontana, ostruendo in maniera pericolosa il transito veicolare delle auto
  4. Ex scuole elementari, trasformate in un posto Gea, e annessa biblioteca, tutto da mettere a norma e ripristinare
  5. Sistema fognario inesistente, senza alcun smaltimento delle acque nere, tutti gli scarichi domestici vengono versati nel fiume Reno, con somma vergogna dell’Amministrazione di Pistoia
  6. Parapetto fiume Reno da assestare, i pietroni che ne fanno parte precipitano nel fiume
  7. Marciapiedi inesistenti o rotti dalla continue manovre degli autotreni
  8. Strade dissestate e quindi pericolose sia per il passeggio che per la circolazione stradale
  9. Potatura alberi sia pubblici che privati, non effettuate da anni
  10. Cunette stradali mai pulite, intasate da fogliami, ed erbacce, con conseguente problema di smaltimento acque piovane e loro drenaggio
  11. Il complesso al centro del paese di Villa Landor, abbandonata a se stesso da tempo, ormai ridotto ad un giardino incolto.

La presenza di un importante azienda di produzione di acque minerali, grazie alla ricchezza delle fonti nel nostro territorio, in forte crescita, che ha realizzato importanti investimenti, dovrebbe essere un importante valore aggiunto, come accade generalmente in tutto il territorio nazionale.

La normativa impone, da parte dell’azienda, il versamento d’ingenti risorse finanziarie che dovrebbero essere investite sul territorio interessato e specificamente nella “Nostra Valle”.

A nostro parere, si dovrebbe pensare ad uno specifico Accordo d’Area, che miri a realizzare un forte e durevole partenariato tra Amministrazione pubblica, risorse associative, imprenditoriali e cittadinanza, nelle sue diverse espressioni, per valorizzare il territorio sia attraverso spese correnti, sia investimenti necessari come sopra descritto.

Meglio fermarsi qui, è già abbastanza quello che è stato scritto e denunciato.

L’auspicio, questa volta, è quello di trovare l’attenzione dovuta presso l’Amministrazione comunale di Pistoia, per un interessamento appropriato, puntuale, che porti verso una definizione di fattibilità dei lavori di manutenzione da dover e poter realizzare, perché questa gente, prima ancora di essere cittadini che pagano le tasse, meritano rispetto per il coraggio che hanno, pagando di persona, tutto il disagio che comporta, nel restare e tenere in vita “il borgo”.

Comitato di Cittadini di Pracchia

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