Il vicesindaco Gorbi risponde alla istanza presentata da Nenciarini e Dolfi (Serravalle Civica): “Ci auguriamo che l’intento non sia quello di schedare i cittadini del nostro comune”. “È una rilevazione statistica, fatta da esponenti di una lista politica, che riporta alla memoria il censimento sugli ebrei fatto in Italia nell’agosto del 1938, dopo l’emanazione delle leggi razzia”
SERRAVALLE. “Siamo sinceramente sorpresi e preoccupati per queste richieste e ci auguriamo che l’intento non sia quello di schedare i cittadini del nostro comune”: così il vicesindaco e assessore all’urbanistica Federico Gorbi reagisce alla richiesta arrivata da Sergio Nenciarini e Angelo Dolfi di Serravalle Civica, la lista che si è presentata alle elezioni dello scorso anno senza tuttavia ottenere alcun seggio nel consiglio comunale di Serravalle.
I due esponenti hanno recentemente protocollato un’istanza con la quale domandavano chi sono e dove alloggiano gli immigrati nel territorio del Comune di Serravalle Pistoiese ed inoltre chiedevano l’idoneità degli alloggi.
“Prima di tutto – ha spiegato Gorbi — voglio rassicurare tutti sul fatto che la conformità degli edifici alla normativa sulla sicurezza è scontata per ogni abitazione del nostro territorio, altrimenti non verrebbe nemmeno rilasciata l’abitabilità e, tanto meno, la residenza a chiunque, italiano o straniero che sia”.
“Al di là di questo aspetto però – ha proseguito il vicesindaco – provo una certa inquietudine di fronte ad una richiesta scritta nella quale si domanda il nome e la residenza di qualunque immigrato.
È una rilevazione statistica, fatta da esponenti di una lista politica, che riporta alla memoria il censimento sugli ebrei fatto in Italia nell’agosto del 1938, dopo l’emanazione delle leggi razziali”.
Gli immigrati, tra l’altro, secondo la normativa che regola l’anagrafe comunale, sono tutti coloro che non sono nati all’interno del comune stesso, quindi un gran numero di persone, italiani o di origine straniera, che negli anni si sono trasferite per qualche motivo all’interno del territorio di Serravalle Pistoiese.
“Sarebbe prima di tutto un lavoro immane – spiega Gorbi – perché andrebbero avvisati tutti i cittadini interessati che esiste una simile domanda da parte di Serravalle Civica che intende sapere l’indirizzo delle singole persone ma, soprattutto, mi chiedo a cosa tenda una simile petizione se non ad identificare e discriminare chiunque non sia originario del nostro comune”.
Gli uffici hanno già provveduto a rispondere ai due firmatari che la richiesta, così come formulata, non è accoglibile.
“Se lo scopo è quello di analizzare i fenomeni immigratori si sappia che il Comune fa già tutto quello che è in proprio potere per garantire una accoglienza dignitosa e per mantenere un clima sociale positivo, grazie anche al lavoro quotidiano delle Forze dell’Ordine – ha concluso Gorbi – ma la domanda che ci è pervenuta dagli esponenti di Serravalle Civica sembra sottintendere ben altro e questo ci impensierisce molto”.
[fioretti — comune di serravalle]