Quando si dice che gli ordini vanno polverizzati e distrutti perché sono solo una specie di passata di pomodoro rosso fiammante, non si va molto distante dal vero. Leggete attentamente…
Ora si capisce o no perché chiesi la disiscrizione dalla “consorteria toscana”?
PERCHÉ CONSERTE RESTAN LE TU’ BRACCIA?
SVÉGLIATI E ALLE INGIUSTIZIE DA’ LA CACCIA!
Il Toson d’Oro spetta, stavolta, a un presidente dell’OdG, Giampaolo Marchini, che, come rappresentante di un’intera categoria di informatori, pur informando i suoi iscritti – in quei ridicoli corsi di aggiornamento inutili, imposti dal bigottismo sinistrese oggi minoritario, ma ugualmente dominante –; pur informandoli e spingendoli a obbedire ai dogmi del politicamente corretto, di ciò che è legale, di ciò che deve essere fatto e non fatto, di ciò che è morale e immorale, mostrano, con i loro goffi quanto ridicoli interventi, tutte le crepe di una ignominiosa ignoranza.
Da Marchini non ci saremmo potuti aspettare niente di meglio, perché dal punto di vista contenutistico, è come l’isola che non c’è di Peter Pan. È capace – questo sì – di troncarsi la schiena nel tentativo di inchinarsi dinanzi al potere dell’Usl Toscana Centro; o alle brame distorte della procura di Tom Col, quando essa è in vena di perseguitare il nostro giornale, i nostri uomini o, addirittura, i nostri innocenti congiunti, solo perché un attentato a loro è una legnata a chi sta scrivendo. Ma quanto a rispetto della verità, non esiterei a definire il Giampaolo affidabile mon più del famoso sederino d’oro che compariva in una notissima pubblicità di pannolini Lines.
Guardate cosa risponde, il presidente – a mio parere dei perlopiù asserviti al potere imperante – alla richiesta del nostro Alessandro Romiti che lo invitava a far sì che l’ordine si costituisse parte civile contro la violenza dal medesimo subìta da parte di un assessore (personaggio pubblico, fascista e randellatore, accertato anche in sede giudiziaria), Maurizio Ciottoli, di cui dovremo ancora tornare a parlare per molto tempo: anche perché clamorosamente falso testimone in aula nel famoso processo politico malgestito e maldeciso dal giudice Luca Gaspari.
Marchini, che – direbbe il Machiavelli della Mandragola – ha studiato il diritto sul Buezio, non sa nemmeno che nessuno è colpevole (come piacerebbe al suo cor che a sinistra pulsa) fino al terzo grado di giudizio, se non addirittura dopo il pronunciamento della Cedu (ma lo saprà che cos’è?).
Ha saputo, invece, ben salvare certi pseudo-giornalisti rossi dell’Usl che raccontavano balle a sfare. Sapeva anche invitare tali capreschi personaggi a tornare da lui per denunciare chi dava noia alle autorità costituite dell’Usl.
E c’è una vecchia storia, nata all’Hard Rock Cafè di Firenze, che è uno sconcio morale e investe tutta la struttura dell’ordine fiorentino, feroce con i nessuno e comprensivo-protettivo con i compagni. Ecco perché gli ordini dovrebbero essere aboliti: in quanto residui marci di corporazioni fasciste e centri di micropotere più o meno frequentati da zecche di piccolo cabotaggio.
Marchini non riesce a capire che non è questa la funzione di un presidente serio e preparato. Ma chiedere che lui lo sia è un po’ una battaglia persa in partenza: perché morali, equi, equilibrati, intellettualmente onesti o si nasce (come i poeti secondo Cicerone) o non si diventa come l’oratore, ancora secondo Cicerone.
Tertium non datur. E attenzione: come per il dio di Ceccherini nel Ciclone, di quello che ho scritto qui sopra… c’ho le prove!
Edoardo Bianchini
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